Altro che iWatch, il display multitouch è per il nuovo iPod nano

Beh, alla fine tutte quelle cover quadrate che circolavano e quei piccoli display multitouch, non erano per lo shuffle nè per il fantomatico iWatch, bensì per il nuovo iPod nano. Perde la tastiera e si affida interamente al display.

ipod nano

La riduzione del display rispetto al passato è notevole e insieme alla videocamera si è persa anche la funzione di visione dei video. Il nuovo nano lascia tutte queste funzioni al nuovo iPod Touch e si concentra sull’essenziale: la musica. Fortuna che almeno rimane la radio FM. Nel video abbiamo visto Jobs usarlo ed è veramente divertente, però ritorna ad essere un “semplice” riproduttore musicale (che poi era il motivo per cui è nato).

ipod nano 2

Tuttavia non aveva più molto senso continuare ad aggiungere funzioni al nano. Il futuro dei device Apple ormai è legato a doppio filo con iOS, perciò immagino e spero in una futura edizione 7G tutta display, con schermo da un 2,4″ Retina e con risoluzione pari a quella del vecchio 3GS, così che possa adottare a tutti gli effetti iOS e cambiare nome in iPod Touch nano. Questo così com’è non riesco a collocarlo in modo sensato visto il prezzo, troppo vicino a quello del touch.

Non avendo più la necessità dei controlli in basso, la dimensione è pressoché dimezzata:

  • Altezza: 37,5 mm
  • Larghezza: 40,9 mm
  • Profondità: 8,78 mm (clip inclusa)
  • Peso: 21,1 grammi

Lo schermo, come si sapeva, è da 1,54″ con risoluzione 240×240 pixel.

In realtà si presenta come uno shuffle con lo schermo (anche se un po’ più grande). E a ben guardare pare quasi più simile a questo che al vecchio nano. I tagli di memoria rimangono sempre di 8GB e 16GB, ma il prezzo sale di circa 30€ a modello ed è rispettivamente di 169€ e 199€.

Rimango fortemente scettico su questa scelta di Apple, in particolare per il prezzo che stranamente lievita a fronte di minori funzioni.

Io l’ho verde da 8GB, appena arriva avrete la mia recensione completa di video.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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