La 3DS di Nintendo porta il 3D nel gaming senza occhialini. Ma è davvero possibile?

Uno dei tormentoni ricorrenti del 2010 e che si rafforzerà nel 2011 è il 3D. Al cinema i film maker hanno capito che anche non avendo un soggetto di qualità, basta proporlo in 3D per fare cassa. Un po’ come accadde per i primi effetti speciali computerizzati di nuova generazione e per l’audio multicanale. Le televisioni ormai, superato il momento del FullHD, puntano tutto sulla tecnologia del tridimensionale per invogliare i clienti a nuovi acquisti. E anche le foto/videocamere, stanno iniziando a puntare in questa direzione.

La tecnologia però non è affatto matura. Al di fuori dei cinema dove si sta più o meno imponendo il RealD Cinema con occhiali passivi ed economici a polarizzazione circolare, gli altri settori ancora sono alla ricerca di buoni risultati e soprattutto di una via maestra da seguire. Tempo fa ho analizzato un po’ i problemi legati alla tecnologia degli occhiali in questo approfondimento.

Con la presentazione ufficiale di ieri della nuova Nintendo 3DS, l’argomento del tridimensionale con o senza occhialini ritorna attuale e mi piacerebbe dire la mia.

nintendo 3ds

Innanzitutto chiariamo una cosa: non esiste visione 3D se entrambi i nostri occhi vedono la stessa immagine. In tutte le soluzioni ipotizzabili, c’è sempre la necessità di far pervenire ai due occhi informazioni leggermente differenti, al fine di simulare la visione stereoscopica del mondo reale.

Per riassumere: tra le tecnologie con occhialini si distinguono quelli attivi e passivi. Negli attivi c’è una sincronizzazione tra la TV (o il proiettore) che mostra alternativamente immagini destinate all’occhio sinistro e all’occhio destro e gli occhiali, che hanno degli schermi lcd monocromatici che oscurano l’altro occhio al momento opportuno. Nei passivi invece si usa la polarizzazione dell’immagine per selezionare le informazioni che vanno ai due occhi. Sfruttando un principio fisico dunque, si riesce ad ottenere immagini differenti per ogni occhio. Quest’ultima tecnologia al cinema è particolarmente indicata perché non ha particolari controindicazioni e gli occhiali passivi sono particolarmente economico (da 1€ a 3€). Mentre sulle TV per ottenere lo stesso effetto si deve aggiungere la polarizzazione direttamente sul pannello, ad esempio alternandola riga per riga. Ciò significa che si ottiene una risoluzione effettiva dimezzata. Vediamo dunque pro e contro.

Occhiali attivi
ico.piu.png Visione a piena risoluzione
Pro Costo elevato (circa 100€)
Pro Gli occhiali sono diversi da marca a marca
Pro Se non sono perfettamente sincronizzati si perde l’effetto 3D o si notano immagini fantasma

Occhiali passivi
ico.piu.png Costano pochissimo (circa 1€)
Pro Comportano una perdita di risoluzione (e parzialmente anche di luminosità)

LG è una di quelle aziende che pensa che la fruibilità sia più importante della qualità assoluta e quindi sta spingendo molto verso la tecnologia passiva, mentre molti altri produttori, per mantenere le promesse del FullHD, distribuiscono TV con poche possibilità reali di fruizione. Problemi ai quali si aggiunge anche l’attuale scarsità di contenuti 3D (seppure ci si sta muovendo in tal senso).

Senza occhiali
Al momento l’unica strada battuta per riprodurre l’effetto tridimensionale senza l’uso di occhiali è quella che verrà implementata nella Nintendo 3DS. Attraverso un particolare trattamento sul panello, si riesce a far vedere pixel “diversi” ai due occhi. In pratica più o meno quello che succedeva decenni fa con le figurine che cambiavano a seconda dell’inclinazione (ve le ricordate? donnina nuda / donnina vestita). Questa tecnologia è stata anche già inserita in alcune TV, ma ha dei grossisimi limiti. In primo luogo l’osservatore deve essere in una posizione precisa perché si abbia l’effetto desiderato. Se ci si allontana dallo schermo o lo si guarda leggermente più inclinato: fine del 3D. Inoltre causa una netta riduzione della risoluzione che in alcune TV, per avere un piccolo angolo di campo in più, arriva addirittura a 1/5 di quella reale del pannello. Per una console portatile forse il problema è relativo, perché comunque la usa una sola persona e non ha motivo di spostare la testa più di tanto, ma su una TV per il momento è un fiasco totale. Dovremmo mettere un X in salotto nell’unico punto in cui si ottiene l’effetto 3D e stare tutti esattamente lì.

La 3DS dovrebbe iniziare ad essere commercializzata tra qualche mese, presumibilmente ad inizio 2011. Vedremo cosa accadrà, ma sono piuttosto scettico sulla resa. Se penso che molti lamentano che l’iPod Touch nuovo non è usabile perché se si inclina si perde leggermente la luminosità non avendo l’IPS mi viene da sorridere. Inoltre l’effetto tridimensionale rende particolarmente con schermi grandi, sul piccolo di un display portatile, si noterà a sufficienza per giustificare la notevole limitazione nell’uso?

Attendiamo di vedere dal vivo la resa di questa Nintendo 3DS, consapevoli che la casa nipponica è sempre stata molto attenta all’usabilità ed all’ergonomia dei suoi prodotti, più che alla potenza di calcolo ed alla resa grafica. Per cui saranno riusciti forse a mitigare tali problemi. Ma i limiti della tecnologia sono di natura fisica e con quella, c’è poco da scherzare.

Il costo dovrebbe essere di circa 200€.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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