SamsungGalaxyS

Seguendo molto da vicino il mondo Apple e cercando di mantenere uno sguardo attento e critico, spesso mi trovo a sollevare anche gli aspetti negativi, importanti e meno importanti, legati ai prodotti di Cupertino. Recentemente ho avuto qualche piccola incomprensione con la batteria del mio iPhone 4, la quale non si degnava di arrivare a sera. In un momento di delusione tecnologica, ho seriamente iniziato a valutare il mondo Android. L’infatuazione non è durata molto alla fine, ma nel momento in cui valutavo i possibili terminali adatti al grande salto, ammetto di aver seriamente preso in considerazione il Samsung Galaxy S.

L’insieme delle caratteristiche hardware e delle funzionalità specifiche come il supporto per il DLNA (client e server) me lo avevano fatto preferire ad altri concorrenti molto validi tra le file di HTC. Nulla di fatto alla fine e quindi sono ancora qui con il mio iPhone 4, il quale peraltro disabilitando push, face time e game center, raggiunge finalmente i 2 giorni di autonomia.

Comunque qualche ora fa Giuseppe mi ha segnalato via email un articolo apparso su HU nel quale si porta alla luce un problema che sta affliggendo tutti i possessori del già citato Galaxy S. Vi consiglio di leggere tutto l’articolo perché molto interessante e ben argomentato, comunque il succo è che (a quanto sembra) il File System scelto da Samsung per lo smartphone crea rallentamenti piuttosto evidenti in alcune operazioni e mostra spesso delle schermate interamente nere per pochi istanti durante la normale operatività, ad esempio passando da un’applicazione all’altra.

Sono nate addirittura delle community online per cercare di risolvere un problema che Samsung non è riuscita (e non vuole stando a le loro stesse dichiarazioni) risolvere. Per cui tutti i fortunati possessori sono finiti nelle mani di sviluppatori indipendenti, i quali si sono rimboccati le maniche ed hanno realizzato dei tool (scaricabili dall’Android Market) che formattano una partizione dedicata alle app usando un File System diverso e più performante, con il risultato (pare) di un notevole miglioramento.

Insomma dopo aver speso 500€ gli acquirenti sono stati messi di fronte ad una scelta: o si abituano ad un cellulare con fastidiosi lag e flash neri, oppure si affidano ai laboriosi hack delle community indipendenti per tentare di risolvere i problemi riscontrati. Pare per la verità che chi ha eseguito il fix abbia avuto notevoli miglioramenti, ma è il fatto in sé a destare stupore, insieme con la totale non curanza della casa madre. Inoltre entro Novembre dovrebbe essere rilasciato anche l’aggiornamento ad Android 2.2 Froyo e qualcuno spera possa essere risolutivo. Ma i conti non tornano dal momento che non è un problema minimamente all’OS, che su altri smartphone va che è una meraviglia.

Per fortuna ho resistito alla tentazione dell’acquisto.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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