Come anticipato qualche giorno fa, ho ricevuto una unità di test del nuovo Kingston SSDNow V+ 100 128GB e in questo breve periodo ho testato il disco più approfonditamente possibile.

kingston ssdnow

La confezione è molto completa e comprende oltre al SSD anche un bel case esterno USB 2.0 con pratica apertura senza viti (utilissimo per continuare ad usare il vecchio disco e per le operazioni di trasferimento) e l’adattatore per slot da 3,5″ con i cavi SATA ed alimentazione. Dotazione completa insomma.

Il controller del 100 V+ è lo stesso dei recenti MacBook Air: il Toshiba T6UG1XBG. Se Apple lo ha scelto non è esclusivamente per le buone performance, ma piuttosto per la sua Garbage Collection “always-on”. Questa si presenta come una soluzione sostanzialmente migliore rispetto al TRIM per almeno due motivi:

  • è indipendente dal sistema operativo
  • è più efficace ed incide in misura minore sulla vita del disco

Cerchiamo ora di capire, il più semplicemente possibile, questo secondo punto. Il TRIM ripulisce in background lo spazio liberato dai file cancellati ed abbiamo già spiegato nel dettaglio perché ciò sia importante per il mantenimento delle prestazioni nel tempo. Ma bisogna anche considerare che teoricamente contribuisce a ridurre la durata in vita del disco per le continue operazioni di cancellazione, eseguite anche quando non espressamente necessariamente. Il Kingston 100 V+, in base alle specifiche del controller, ha una vita media dichiarata di 1 milione di ore lavorative, che si traducono in 114 anni h24. Per cui, almeno sulla carta, quello della durata è un problema apparentemente secondario. Tuttavia con la Garbage Collection il disco fa molto più che semplicemente cancellare a priori tutto lo spazio liberato, perché tine traccia dello stato di occupazione delle singole celle e secondo un algoritmo interno cerca di indirizzare e pianificare le scritture al fine di evitare il più possibile operazioni inutili.

A seconda di come questo algoritmo è “tarato” si può favorire maggiormente la velocità o la durata del disco. Kingston ha realizzato un proprio firmware ottimizzato per ottenere prestazioni migliori (+25% secondo la casa) mantenendo comunque al minimo l’incidenza sulla vita del disco.

Effettivamente già lo score di xbench sulla stessa macchina usata per gli altri test (ovvero MacBook Pro 15″ i7) posiziona il V+ in cima alla classifica, seppure di poco. Si tratta per la verità di fluttuazioni minime rispetto ai due dischi con controller SandForce già testati (OCZ Vertex 2 e OWC Mercury Extreme Pro) che possono tranquillamente variare anche eseguendo lo stesso test più volte, per cui possiamo considerarli tutti e tre sullo stesso livello in base a questo score generale.

xbench confronto

Ma andando nel dettaglio si nota che i due SandForce OCZ e OWC rispondono in modo molto simile a tutti i test, mentre il Kingston si discosta in alcuni ambiti. In particolare mi riferisco alla scrittura casuale di piccoli file (4KB), che risente evidentemente in modo negativo della differente modalità operativa della Garbage Collection. Nel sequenziale spunta invece ottimi numeri. E sono proprio questi a conferirgli uno score generale più alto (seppur di poco) rispetto agli altri drive del test.

Write

Ed ecco i risultati in lettura, dove nel casuale da 256KB il V+ perde qualcosa:

Read

Quello che volevo evidenziare è che in gran parte è il controller a determinare il comportamento del disco. I grafici dei due con SandForce SF-1200 sono praticamente sovrapponibili, mentre con il Toshiba T6UG1XBG è proposta una “ricetta” differente. E si tratta soltanto di questo alla fine, visto che la Garbage Collection è presente anche nei dischi basati sull’SF-1200. Il Kingston SSDNow 100 V+ permette di avere una risposta generale del sistema più o meno equivalente a quella dei più veloci (anche se in alcuni passaggi come l’avvio si nota una minima differenza in negativo), ma propone un bilanciamento leggermente più cauto e più incline a preservare le performance sul lungo periodo.

kingston

I vecchi SSD, per via del più volte citato teatrino di cancellazione e riscrittura, andavano “a singhiozzo”. Specie a seguito di scrittura di grandi quantità di dati. Con le prestazioni che decadevano notevolmente. Ho trovato su Anandtech un grafico che mostra in modo chiaro questo problema con l’Intel X25-M G2

overhead

E guardate invece cosa combina la Garbage Collection “always-on” del Kingston SSDNow 100 V+

garbage collection

Ecco perché questo disco è perfetto per Mac OS X e per tutti quei sistemi che non supportano il TRIM.

I test fin qui esposti sono stati eseguiti su un MacBook Pro 15″ (2010) con Intel Core i7. Inserendo lo stesso disco su un MacBook Pro 13″ (2009) con Core 2 Duo ho ottenuto risultati nettamente inferiori. Ho provato anche con altri SSD ed ho potuto accertare che il collo di bottiglia è proprio nel chipset nVidia MCP79 AHCI del 13″, che fa abbassare le performance in modo notevole.

xbench

voto 5Conclusioni
Sono tentato di toglierlo il voto sugli SSD. Sarà che ho scelto sempre dischi di grande qualità, ma ho sempre assegnato 5 stelle. Mi si dice che questi dischi sono cari e questo è palese e innegabile. Tuttavia oltre ad essere consapevoli che questo costo/GB è destinato con il tempo ad abbassarsi (ma non così drasticamente come alcuni immaginano) io continuo la mia battaglia +SSD -Ghz. Esclusi gli utenti che configurano e scelgono il proprio Mac in modo totalmente consapevole, sapendo cosa e quanto ogni differenza hardware incida nell’uso, la maggior parte delle persone spendono centinaia di euro per qualche 0,xGhz in più sul processore o per portare la RAM da 4GB ad 8GB, per poi lamentarsi che il computer “è lento”. Mentre nella stragrande maggioranza dei casi (non tutti, è ovvio) la stessa identica cifra usata per un buon SSD otterrebbe quell’evidente cambio di passo nella velocità operativa che tutti inseguono da sempre. A mio giudizio Kingston ci ha visto bene a puntare su questo controller pubblicizzando in modo evidente l’ottimizzazione nei sistemi in cui è assente il TRIM. Come velocità “di picco” i SandForce testati si comportano meglio, ma il V+ punta sul lungo periodo e con risultati tutto sommato in linea. Dopotutto la velocità negli SSD è già piuttosto elevata ed è destinata ad incrementare ulteriormente. Per cui con il controller T6UG1XBG, Toshiba ci dice che forse è più saggio sacrificare leggermente la velocità di picco e concentrarsi sulla stabilità. Sia chiaro però che da quello che ho potuto verificare la differenza dai dischi con SandForce non è poi così evidente. Questo Kingston appare come una interessante e valida variazione sul tema, in cui la continuità e durabilità assumono una posizione di primo piano.

Costi
Non so darvi il prezzo più basso del mercato dal momento che sugli SSD, forse per via delle importazioni poco controllate, ci sono forbici molto variabili. Kingston suggerisce 306€ per l’unità singola da 128GB e 318€ per il kit di upgrade come quello qui testato. Su ApmShop.it,uno dei miei store di fiducia, il prezzo è di 252€ per il solo disco. Non è sicuramente un SSD a buon mercato, ma la sua ricetta si propone come una delle migliori per i Mac. Il taglio più interessante sembrerebbe quello da 96GB, proposto sempre sullo stesso sito a 178€.

PRO
ico.piu.png Ottima velocità
ico.piu.png Prestazioni garantite nel tempo
ico.piu.png Firmware ottimizzato da Kingston per maggiori performance
ico.piu.png Perfetto per OS X e sistemi senza supporto al TRIM

CONTRO
ico.meno.png Prezzo elevato (soprattutto per i tagli superiori)

DA CONSIDERARE
ico.meno.png Usa lo stesso controller dei dischi del nuovo MacBook Air (garanzia di compatibilità)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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