Quale obiettivo kit scegliere con le nuove DSLR Nikon D7000 e D3100

Comprando una reflex ci si trova a scegliere tra il solo corpo o alcuni dei kit con uno o più obiettivi. Di norma potremmo dire che decidere autonomamente il propio “vetro” o usare quelli precedentemente acquistati sia maggiormente utile, ma in alcuni casi con le offerte si arriva ad averli con differenze di prezzo veramente minime. Ed avere un obiettivo in più o uno da cui partire, se state iniziando, la considero comunque cosa buona e giusta se richiede una limitata spesa aggiuntiva.

Anche facendo riferimento esclusivamente al settore APS-C non professionale e a due sole case produttrici, Canon e Nikon, le opzioni di scelta sono molteplici. Ecco dunque la ragione di questo articolo: cercare di fornire informazioni utili a chi si accinge a comprare la sua nuova DSLR in kit.

In primo luogo c’è una considerazione molto importante da fare: i sensori ed i processori d’immagine presenti sulle recenti APS-C hanno una capacità risolutiva spesso superiore a quella delle ottiche a corredo, che non sono quindi in grado di mostrarne il reale potenziale. Un esempio fra tutti la recente Nikon D7000 e meglio ancora la Pentax K-5, fotocamere che nei test DxOMark hanno ricevuto risultati assolutamente strabilianti (l’ultima colonna è il punteggio, la penultima il prezzo in $):

dxomark

Chiaro che questo score non significa necessariamente che la D7000 faccia foto migliori di una EOS 5D Mark II, affermazione che mi guarderei bene dal fare, ma la definizione è senza dubbio da primato. Eppure si trova a corredo sostanzialmente con le stesse ottiche di una vecchia D60 fuori produzione. Si potrebbe dire la stessa cosa anche in casa Canon ovviamente, dove la semi-professionale 7D si trova in kit con lo stesso 18-135mm IS della vecchia 500D. E ad essere sinceri anche sulla nuova 550D, che monta lo stesso sensore 18 megapixel della 7D, l’ottica appare sottodimensionata.

Non voglio con questo dire gli obiettivi da kit siano necessariamente da evitare. La leggerezza dovuta alla povertà dei materiali ed alla costruzione relativamente semplice, nonché una pratica escursione di focali condita dall’economicità, rendono questi “plasticotti” pratici come lenti tuttofare o da viaggio. Ed alcuni ad essere sinceri rendono anche più di quello che ci si aspetterebbe. Vedremo dunque alcune delle soluzioni migliori per uno starter kit APS-C in casa Canon e Nikon, partendo da quest’ultimo.

Obiettivo Descrizione
nikon-18-55-vr

Nikon 18-55 VR
da 190€ circa

nikon-35

Nikon 35mm f/1.8
da  180€ circa

Il Nikon AF-S DX 18-55 f/3.5-5.6G VR è uno zoom standard nato espressamente per i sensori APS-C (notate la sigla DX) sui quali per il moltiplicatore 1.5 restituisce un range di focali dal 27mm all’82,5mm, per cui da un discreto grandangolo ad un medio tele. Lo trovate spesso in kit ad ottimo prezzo, ad esempio insieme alla Nikon D3100. L’escursione (simile al classico 28mm-85mm) si dimostra sufficiente per l’uso generalista, seppure potreste sentire la voglia di un tele leggermente più spinto per i ritratti. L’ottica presenta una luminosità variabile discreta in wide e scarsa in tele, coadiuvati però dal sistema di stabilizzazione VR si possono ottenere foto non mosse anche a mano libera già da 1/6 (a patto che il soggetto sia fermo ovviamente). L’ottica è molto compatta e pesa solo 265 gr. per merito del largo utilizzo di materiali plastici (compreso l’attacco). La nitidezza non è assolutamente male, in controluce non soffre di flare anche se si può notare un po’ di ghost (approfondimento aberrazioni). La messa a fuoco minima è a soli 3cm dal bordo lente (circa 28cm dal piano focale), per cui è capace di un ottimo rapporto di ingrandimento 1:3.2, sufficiente in molti casi come macro. Accurato l’autofocus SWM (Silent Wave Motor) e sufficientemente veloce per l’uso cui è indirizzato l’obiettivo. Distorsione evidente a 18mm, molto ridotta a 24mm e totalmente assente dai 30mm in su, vignettatura nella norma (evidente alla massima apertura). Nell’utilizzo in ambiente chiuso ad illuminazione artificiale, anche con la massima apertura si arriverà facilmente a scattare a 1600ISO. In questi casi invece di spendere molto per uno zoom ad apertura costante f/2.8 io consiglio vivamente il 35mm f/1.8 AF-S DX che su APS-C corrisponde all’incirca al classico 50mm e si avvicina molto come resa ad un’ottica professionale (e lo sarebbe se non fosse per il formato DX e la costruzione).
nikon-18-105-vr

Nikon 18-105 VR
da 250€ circa

Il Nikon AF-S DX 18-105 f/3.5-5.6G ED VR corrisponde ad un 27mm – 157mm, per cui ha un tele sufficiente in molte circostanze e la focale in più rispetto al precedente lo rende adatto anche ai ritratti. Qui la distorsione è un po’ più marcata risultando assente a 21mm ma visibile a barilotto a 18mm e a cuscinetto da 35mm in poi. In post-produzione però è tutto facilmente risolvibile e la maggiore escursione lo rende più versatile come obiettivo unico. La qualità dell’ottica comunque è generalmente inferiore a quella del 18-55, infatti presenta anche un po’ di flare in controluce (perdita di definizione) e il rapporto di riproduzione alla minima distanza di messa a fuoco è di 1:5, per cui non adatto sicuramente alle foto macro. Questo si trova ad ottimo prezzo in kit con la nikon d7000 e rappresenta però un esempio concreto di un’obiettivo non in grado di restituire tutto il potenziale di un corpo macchina. In effetti in accoppiata con la d3100 può andar bene, ma sulla d7000 è qualitativamente sottodimensionato a mio avviso, seppure rimanga valido in termini di praticità, versatilità e compattezza in viaggio. Anche qui l’attacco è in plastica, per cui bisogna ricordarsi di fare attenzione a non prendere la macchina dall’obiettivo. A mio personale giudizio per la ridotta spesa che richiede in kit conviene prendere questo obiettivo con la macchina da usare come generico (scendendo a patti con la qualità) e poi con il tempo acquistare altri obiettivi più seri a corredo, come il 35mm già citato, un grandangolo e un macro. Ma in questo caso la spesa diventa decisamente consistente, anche se bisogna ricordare che gli obiettivi possono rimanere con noi nel tempo cambiando corpo macchina (rimanendo nel DX ovviamente).
nikon-18-200-vr

Nikon 18-200 VR II
da 650€ circa

Il Nikon AF-S DX 18-200 f/3.5-5.6G IF-ED VR II è simile al precedente, ma offre ancora più escursione in tele. Il 200mm rende come un 300mm in formato equivalente 35mm. Con un’obiettivo del genere, peraltro molto compatto per le lunghezze focali offerte, si ha quasi sempre la focale adatta alla situazione. Il prezzo da pagare è una distorsione ancora più pronunciata rispetto al 18-105, ma chi fa uso di un minimo di post-produzione con software come Lightroom, Aperture (ora anche piuttosto economico sul Mac App Store) o lo stesso Photoshop, sa che il problema è facilmente risolvibile. La messa a fuoco è sempre SWM ed è piuttosto efficace, seppure in massimo tele e con ridotta illuminazione possa capitare di andare incontro a qualche difficoltà. La stabilizzazione VR di seconda generazione fornisce secondo la casa un vantaggio di ben 4 stop. In pratica forse la resa è un po’ inferiore, ma è comunque migliore di quella di prima generazione e con un 200mm risulta necessaria per gli scatti a mano libera (tranne in piena luce a massima apertura). La luminosità di f/3.5 si perde immediatamente oltre i 18mm, ma questo capita anche con gli obiettivi del genere, mentre a livello di flare e ghost presenta più o meno le stesse problematiche del 18-105. Da entry-level anche la qualità costruttiva e la meccanica. Il rapporto di riproduzione macro arriva fino a 1:4.5, per cui su questo fronte continua ad essere meglio il 18-55. Insomma, la forza del 18-200 VR II è sostanzialmente quella di essere un perfetto compagno da viaggio ‘tuttofare’. Si può avere in kit con la d7000, ma il prezzo da pagare inizia ad essere consistente.
nikon-16-85-vr

Nikon 16-85 VR
da 690€ circa

Il Nikon AF-S DX 16-85 f/3.5-5.6G ED VR è un’obiettivo che, vi dirò subito, non consiglierei. Costa più o meno come il 18-200 VR e si trova anche in kit con la d7000, ma per 2mm di lunghezza focale in più verso il grandangolo ci fa perdere ben 115mm in tele. La qualità è leggermente superiore, specie per via della distorsione più ridotta. Ma per il resto i risultati sono più o meno sovrapponibili e considerando che la differenza di campo tra un 16mm ed un 18mm è veramente minima, non lo trovo una scelta genericamente consigliabile. L’anello di montaggio è in metallo.

La prossima volta analizzeremo i principali zoom standard non professionali per le APS-C Canon.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.