Calano le scorte di iMac: analizziamo le possibili novità per l’all-in-one Apple

L’attesa sembra stia finalmente per volgere al termine. Su numerosi siti internazionali, nei giorni scorsi, si è appreso che le scorte globali degli attuali iMac sono in diminuzione. Lo stesso avvenne per i MacBook Pro, e, qualche settimana dopo, tutti sappiamo com’è andata a finire. E’ tempo dunque anche per gli iMac di capire quali possano essere le soluzioni intraprese per il prossimo “model year 2011”.

Per una volta non partiamo da supposizioni: i processori desktop Sandy Bridge sono già usciti sul mercato da inizio anno. E se prima il bug della porta SATA2 poteva costituire un freno per l’adozione sugli iMac, ora questo problema non c’è più. Vediamo dunque quali sono i migliori candidati per l’approdo sulla versione 2011 dell’iMac.

La gamma Sandy Bridge per i desktop non causerà mal di testa come quella Xeon. Infatti, è alquanto semplice. Ecco qua tutti i componenti:

  • Core i3: due versioni, il 2100 e il 2120, dual core, con 3 MB di cache L3, consumi massimi di 65 W e che si differenziano essenzialmente per la frequenza: 3,1 e 3,3 GHz
  • Core i5: la più articolata della gamma, tutta quad core, con le versioni 2300, 2400 e 2500; tutti hanno 6 MB di cache L3 e consumi massimi di 95 W; le frequenze sono rispettivamente 2,8 (2300), 3,1 (2400) e 3,3 GHz (2500)
  • Core i7: un solo quad core, il 2600, da 3,4 GHz; possiede 8 MB di cache L3 e gli stessi consumi degli i5, ma a loro differenza ha anche l’Hyper-Threading, che permette di eseguire 8 thread di esecuzione (o filoni in cui viene suddiviso un processo) sui 4 core (gli i5 si fermano a 4: uno per core, praticamente, non avendo l’Hyper-Threading)

In verità, la gamma non sarebbe proprio così semplice: vi sono anche delle versioni Low Power e Ultra Low Power che possiamo volutamente trascurare, per non complicarci troppo l’analisi. I processori qui elencati hanno tutti consumi pari o inferiori a quelli presenti attualmente negli iMac. L’aver “filtrato” già alla base i possibili candidati della gamma rende molto più semplice l’identificazione di quelli più ideali per gli iMac. Il 21,5″ non sembra avere problemi: 2100 e 2120 sono i perfetti successori per gli i3 attuali, perfettamente continuativi. Anche il 27″ base dovrebbe beneficiare dell’i3 2120, essendo in sostanza la trasposizione su 27″ del 21,5″ più “pompato”. Per il 27″ high-end, invece, si apre qualche prospettiva in più. Gli i5 sono ben tre: 2,8, 3,1 e 3,3 GHz, e viene da chiedersi quale tra i due possa scegliere Apple. La scelta più logica potrebbe essere in mezzo: il 2400 da 3,1 GHz. Mostrerebbe un incremento prestazionale rispetto al precedente i5 molto più marcato e soprattutto manterrebbe un gap sufficiente dal sicuro i7 opzionale da 3,4 GHz. Ecco, dunque, che abbiamo composto, anche abbastanza semplicemente, la possibile gamma dei nuovi iMac in termini di processori.

Andiamo ora a guardare in ambito schede grafiche. Al contrario di quanto succede per le CPU, per le GPU vengono scelte le versioni mobile. A complicare un attimo le cose vi è il fatto che Apple utilizza una differente nomenclatura rispetto a quella ufficiale di AMD. La Radeon HD 5750 dell’attuale 27″ high-end, ad esempio, è in realtà una Mobility Radeon HD 5850. Non potendo effettuare previsioni troppo precise su come Apple le ridenominerà, useremo per comodità le nomenclature officiali previste da AMD. Per il 21,5″ base si aprono due strade: proseguire nella stessa scia del precedente aggiornamento, ossia mettere una scheda della serie precedente, in questo caso la HD 5670 (meglio conosciuta come Mobility HD 5730), oppure andare sulla fascia bassa della serie HD 6xxx? Le scelte non abbondano: la fascia bassa della serie 6xxx sarebbe un downgrade rispetto persino alla HD 4670. D’altro canto, mettere una 6xxx di fascia media nemmeno sarebbe possibile. Dunque, la soluzione più probabile prevede la presenza della “vecchia” HD 5670, magari con la memoria scalata da 512 a 256 MB. Per il 21,5″ high-end/27″ base, invece, abbiamo due possibili contendenti: la 6750M (che già conosciamo dai MacBook Pro) e la 6770M. Tra le due, la miglior scelta sarebbe la 6770M: ci garantirebbe un salto più netto rispetto alla precedente HD 5670/5730M. Il quantitativo di memoria probabile sarebbe lo stesso dell’attuale: 512 MB. Questo per lasciare, ovviamente, la soglia di 1 GB alla fascia high-end del 27″, e qui la più probabile è una sola: la HD 6950M. Purtroppo, prepariamoci ad avere un lieve incremento di consumi: 50 W contro i 39 della HD 5750/5850M.

Per ricapitolare, ecco le possibili configurazioni:

  • 21,5″ base: Intel Core i3 3,1 GHz, AMD Radeon HD 5670 256 MB
  • 21,5″ high-end/27″ base: Intel Core i3 3,3 GHz, AMD Radeon HD 6770 512 MB
  • 27″ high-end: Intel Core i5 quad core 3,1 GHz (i7 3,4 GHz opzionale), AMD Radeon HD 6950 1 GB

Riguardo al discorso porte, RAM e hard disk, probabilmente le novità più importanti potrebbero essere due: la Thunderbolt e la possibilità di avere SSD opzionali anche nei 21,5″. La FaceTime HD la si può praticamente dare per certa, e anzi, sugli iMac con i loro display il suo darebbe ancor più soddisfazioni rispetto a quelle date sui MacBook Pro. Per quanto riguarda gli accessori, viene da pensare che, anche in ottica Lion, Apple possa pensare a invertire l’ordine attuale che prevede Magic Mouse di default e Magic Trackpad opzionale. Ponendo il trackpad come scelta predefinita ne aumenterebbe la sua diffusione e il suo uso, e mantenendo il mouse come opzione accontenterebbe anche chi tra noi continua a preferire il buon vecchio “topo”, anche se rivisto comunque in chiave multitouch.

Infine, parliamo un attimo di prezzi e data d’uscita. Probabilmente, i prezzi rimarranno quelli di oggi, né più né meno. Non c’è ragione per cui dovrebbero aumentare, ma nemmeno per cui dovrebbero diminuire, anche perché Apple solitamente ha due vie: o aumenta il prezzo oppure mantiene quello precedente offrendo di più. La seconda, anche per mantenere l’iMac su un buon livello commerciale e per aumentarne la competitività con le soluzioni PC concorrenti, è la più probabile. Per quanto riguarda la data d’uscita, beh, Apple ci ha abituato che spesso non va su schemi prestabiliti, sorprendendoci nel corso di qualche giorno della settimana oppure dandoci un leggero preavviso. Ecco, quel preavviso potrebbe essere rappresentato dalla diminuzione delle scorte. Del resto, l’abbiamo già visto con i MacBook Pro: le scorte si assottigliano, si assottigliano, fino ad arrivare al fatidico giorno. Al momento, è possibile pensare che da metà Maggio in poi qualsiasi data è papabile per vedere i nuovi iMac. Fino ad allora, vige la solita regola: abbiamo bisogno urgentemente? Compriamo l’iMac attuale, che rimane una buona macchina e lo rimarrà ancora per anni. Possiamo aspettare? Allora facciamolo e sicuramente saremo ripagati dell’attesa.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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