iCloud risolverà automaticamente i conflitti di sincronizzazione (ma non troppo bene)

Durante il keynote del WWDC ha sorpreso molto la (chiamiamola) testardaggine con cui Jobs, nel presentare iCloud, ha accuratamente evitato di pronunciare la parola “sync”, “sincronizzazione”. Sono state fatte molte ipotesi al proposito, ma come al solito John Gruber sembra essere andato vicino alla verità: le esperienze passate degli utenti con la sincronizzazione (Google, iSync, app di terze parti) non sono state affatto felici, e sincronizzare è un lavoro duro e difficile. Meglio evitare del tutto di pronunciare la parola maledetta, allora.

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Come prevedibile le ragioni non si fermano qui. Nella sincronizzazione standard, cosa succede quando esistono più versioni di uno stesso X (dove “X” può essere un file, un contatto o quant’altro) aggiornate in tempi diversi e che si basano su “originali” differenti? Succede che la macchina non riesce a prendere una decisione e la delega all’utente. Sarà capitato a tutti di dover risolvere i conflitti di sincronizzazione della Rubrica Indirizzi almeno una volta.

Questo meccanismo si addice poco all’esperienza che forniscono i prodotti Apple, quindi va sostituito. Come ha detto Jobs nel keynote, in iCloud sarà il server a essere/possedere la verità, così da risolvere auto-magicamente qualunque conflitto. Ma se il server/iCloud sbaglia? È qui che entra in gioco un sistema di versioni dei file (in stile Time Machine), il quale manterrà più copie delle informazioni in modo da permetterne il recupero nel caso iCloud commetta un errore.

La procedurà sarà trasparente agli occhi dell’utente, ma non per questo perfetta. Sono varie le discussioni che sono partite da questo rumor di file versioning, e la domanda importante è: a cosa mi serve avere la possibilità di recuperare il giusto evento del calendario quando sono già al colloquio di lavoro ma un’ora in ritardo per colpa di iCal e di come è stato risolto il conflitto? In parole povere, il sistema sembra vincente, ma a condizione che in qualche modo l’utente sia notificato del conflitto (per evitare spiacevoli conseguenze) — anche se non sembra questa la strada intrapresa da Apple/iCloud.

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