iMessage è una grandissima invenzione. Permette di mandare gratuitamente SMS ad altro possessori di iPhone e iPad, richiedendo soltanto una connessione a internet. Se la vostra/o ragazza/o e qualche amico è fan Apple potete risparmiare decine di euro al mese, ripagandovi il prezzo della tariffa internet.

Imessage

È facile — sicuro, direi — che Google crei qualcosa di simile per il suo sistema operativo mobile, Android. Magari non così intuitivo come iMessage, magari migliore, ma poco importa: Apple ha creato un precedente e in molti la seguiranno.

Ovviamente l’azienda di Cupertino con iMessage ha solo da guadagnarci: rendendo il servizio gratuito aumenta l’effetto lock-in dei suoi prodotti, in altre parole rende più difficile decidere di cambiare marca agli utenti che possiedono anche altri dispositivi da lei creati. Ma, purtroppo, non è tutto rose e fiori.

Anche se non ha avuto un gran successo in Europa, oltreoceano il Blackberry è stato fino a pochi anni fa lo standard de-facto per la telefonia, soprattutto grazie ad una sua funzione: BBM. BBM altro non è che lo spunto da cui iMessage è stato creato, visto che le funzioni sono le stesse. Ancora oggi i teenager statunitensi comprano Blackberry perché tutti gli altri lo hanno, così da poterci messaggiare gratuitamente. Un effetto simile lo abbiamo anche in Italia con le varie promozioni degli operatori, ma in una scala drasticamente più ridotta.

Come può l’introduzione di una delle migliori funzionalità in iPhone far danno alla Apple? È semplice: iOS ha un mercato molto minore di Android e presto i vecchi cellulari Nokia (intendo la categoria, non la marca) saranno sostituiti da quest’ultimo. Ipotizziamo un gruppo di dieci amici, due dei quali possiedono un iPhone (iMessage) e gli altri otto Android (Google Message). Cosa succede se Google introduce un “Google Message”? Succede che i due ragazzi con iPhone sono costretti a pagare gli SMS inviati agli altri, mentre questi si parlano gratuitamente. Quando il loro iPhone sarà diventato vecchio, indovinate quale telefono compreranno?

Ovviamente la situazione generale non è così semplice come l’ho descritta io — sono decine i fattori che concorrono contemporaneamente, ma può dare un’idea di quale rischio corra Apple a meno che non “apra” il protocollo su cui si basa iMessage e decida di renderlo accessibile anche da non-iOS. Le mie sono speculazioni, “aria fritta”, ma non le vedo così sbagliate. Cosa ne pensate?

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