Non solo serietà e professionalità: il lato divertente di Siri

Tutti abbiamo visto Siri e le sue potenzialità. Un incredibile strumento che a tratti spaventa anche per le sue capacità così avanzate di andare oltre il semplice riconoscimento vocale di parole, ma anche di riconoscere intere frasi e di contestualizzarle. Oltre alla professionalità che dimostra nel suo compito, però, Siri ha un lato un po’ più segreto, divertente, scoperto da Joshua Topolsky di This is my next/The Verge e portato più alla ribalta dal blog Shit That Siri Says (per coloro che proprio vogliono sapere la traduzione: ca*ate che dice Siri).

Sono tante, le prove fatte da Topolsky e per ragioni di spazio solo alcune possiamo riportarle qui. Ecco le prime due, con Siri alle prese con un gioco e una domanda importante.

Furbo nel gioco del “toc toc chi è”, in cui scopre subito chi “bussa” e uccide letteralmente le speranze di farla franca per il proprietario dell’iPhone 4S. Di spirito quando gli si chiede il senso della vita: Siri non lo sa, ma pensa che ci sia una app anche per questo. Le risposte, però, possono variare: può dare il numero 42, definizioni enciclopediche oppure tenere sulle spine l’utente dicendogli che preparerà una lunga rappresentazione teatrale… Vuota!

Ma ci sono anche questioni molto più importanti, a cui Siri sa tener testa. Vediamole in queste due schermate:

Non si capisce come mai Joshua Topolsky voglia sposare Siri, ma l’assistente virtuale, gentilmente, rifiuta l’offerta dicendo che il matrimonio non è incluso nella licenza d’uso. Se non vuole legarsi, però, può comunque essere una ottima amica a cui confidare i propri segreti. Nella seconda immagine, Joshua confessa un omicidio, con stupore ma anche accettazione da parte di Siri. Sarebbe logico consigliare di costituirsi subito, ma alla domanda su cosa fare Siri consulta il calendario, forse per verificare prima se non vi sono impegni urgenti.

I tentativi successivi di ingraziarsi Siri da parte di Joshua non vanno tanto meglio.

Il povero prova a chiedere a Siri se è letteralmente arrapata dalla sua vista, in modo da combinarci qualcosa che è meglio non approfondire. L’assistente non si scompone e gli indica una bella lista di case chiuse per calmare i suoi bollenti spiriti. Nemmeno le droghe sono tra le preferenze di Siri: alla domanda su dove reperire “roba buona”, risponde indicando centri per il recupero dei tossicodipendenti. In un’altra immagine, qui non presente, Joshua torna alla carica chiedendo dove comprare erba, ma Siri si limita a fornirgli l’indirizzo di un barbiere, probabilmente interpretando “I need some weed” come una richiesta di tagliarsi i capelli. Tante altre ancora sono presenti nei link indicati a inizio articolo, che qui per spazio non sono state messe.

Insomma, se si guardava a Siri come un assistente intransigente, serioso e sempre professionale, beh, si sappia che anche lei ha i suoi momenti di divertimento, probabilmente mutuati direttamente da quelli di coloro che la stavano programmando. Speriamo che anche nell’edizione italiana, se e quando arriverà, ci sarà da divertirsi altrettanto.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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