In questa giornata avara di notizie, del resto è domenica, faccio un articolo un po’ di rottura rispetto al solito, relativo alla mia esperienza con l’iPod touch al seguito durante una gita in Germania come una sorta di palmare, o anche PDA, Personal Digital Assistant. In parte è seguito dell’articolo di ottobre con il quale mi ero introdotto nel mondo iOS; in parte è un articolo originariamente destinato al mio blog personale, ma visto che oggi Antonio Rapacciuolo ha riportato la sua user experience con l’iPad per la creazione musicale sto anch’io sul tema generale dell’esperienza d’uso.

Una premessa personale e storica prima di entrare nel vivo. Il computer palmare è sempre stato un mio pallino, ero affascinato dai terminali con Windows Mobile che sembravano veri e propri PC in miniatura, per ciò che sapevano fare. Poi, storia ben nota, Microsoft è rimasta indietro, Palm ha avuto i problemi che ha avuto e così Apple e Google hanno preso il mercato una volta occupato dall’azienda di Ballmer e da quella del Treo. Ebbene, molti ora parlano di device, ma io sono convinto che siamo invece davanti a dei veri computer palmari, molto più sofisticati, molto meno goffi dei precedenti tentativi e al tempo stesso finalmente intuitivi e gradevoli da utilizzare. iOS rappresenta in questo senso un buon esempio: ben ottimizzato per i suoi dispositivi, con un corredo di funzionalità più che sufficiente a compiere molte operazioni prima fattibili solo dai “grandi” e con uno sterminato assortimento di applicazioni aggiuntive per tutti i gusti. Lo stesso discorso vale anche per Android, sebbene con ovvie differenze, sia positive sia negative, anche a seconda dei propri gusti, sulle quali non mi addentro dato che non ho così grande esperienza da permettermi un pro-contro dettagliato a riguardo né tantomeno è lo scopo dell’articolo.

Veniamo ora alla parte centrale, ossia l’esperienza d’uso. Se già avevo apprezzato bene l’iPod touch in Italia, nella gita in Germania è stato veramente fantastico. Partiamo dal viaggio: qui le app Musica e iBooks hanno fatto da padroni. Certo, non si può pretendere di leggere un eBook sull’iPod come se lo si leggesse su un Kindle, ma alla bisogna e rispettando le dovute pause per gli occhi non è male. Anche i giochi hanno tenuto compagnia durante il tragitto, con Pro Evolution Soccer 2012 e un gioco di Solitario tra i più sfruttati. Il piccolo iPod non ha fatto una piega, anche se la batteria naturalmente ne ha risentito. In albergo, invece, ove presente la connettività Wi-Fi mi hanno aiutato Safari e Mail. Il primo l’ho usato per navigare e svagarmi esattamente come avrei fatto a casa, il secondo per inviare un messaggio di saluti, anche alla faccia degli operatori telefonici dato che l’email e il Wi-Fi erano gratis. Ho sfruttato molto anche Twitter, aggiornando un po’ la timeline e rompendo le palle a qualcuno, vero Maurizio? Mi sono concesso pure lo sfizio di comporre e caricare un articolo su SaggiaMente tramite WordPress per iOS, un’app terrificante nell’uso, ma comunque efficace allo scopo. Ho lasciato a Maurizio gli ultimi tocchi e la mattina dopo è uscito. Purtroppo solo il primo albergo aveva il Wi-Fi gratuito, il secondo no. 8,92 € per 24 ore di connessione non ci pensavo proprio a darli, dunque non si è ripetuta la cosa.

Per testare ancor meglio le capacità dell’iPod, mi sono divertito a fare un resoconto di viaggio con video-slideshow. Allo scopo ho usato l’accoppiata Pages-iMovie. Sul primo ho caricato anche il programma di viaggio fornito dagli organizzatori, mostrando un buon livello di compatibilità con i file DOC. Successivamente sono partito da uno dei modelli per creare il resoconto di viaggio, con ottimi risultati sul fronte testo. Inserire paragrafi e formattarli è un gioco da ragazzi. Meno per le immagini, le quali non rispettano mai margini e misure, costringendomi all’adattamento manuale, con diverse prove e altrettante imprecazioni. Apple dovrebbe migliorare questo aspetto, in modo da rendere l’applicazione ancor più semplice e piacevole da usare.

Anche iMovie si è dimostrato più che onesto. Date le immagini di partenza, scattate durante le visite, i titoli descrittori delle tappe e le colonne sonore è uscito fuori un video già di alto impatto sin da subito. Ecco, come prima anche qui ho notato che la flessibilità può aumentare: l’inserimento delle musiche predefinite di iMovie è legnoso, in quanto non è possibile inserirle a proprio piacimento in un qualsiasi punto del video. La traccia si colloca obbligatoriamente a inizio video e ogni traccia successiva viene riprodotta dopo la precedente, in una sequenza ben precisa e non modificabile. Mi piacerebbe poter caricare i risultati finali di entrambe le lavorazioni qui, ma purtroppo contengono cose private, dunque più che lo screenshot messo qui non posso inserire pubblicamente.

C’è qualcosa che mi ha deluso, però. E non riguarda iOS, ma il Mac. L’importazione del progetto iMovie e del documento Pages è stata tutta fuorché indolore. Volevo fare gli ultimi tocchi sul Mac, in modo da perfezionarli, ma mi sono ritrovato a dover rifare più che ritoccare. In Pages su OS X quasi tutte le immagini erano andate fuori posizione e risistemandone una si sballavano le altre. Con iMovie ancor peggio: tutta la timeline era di fatto saltata, con transizioni che si accavallavano e immagini ripetute nonostante le avessi messe con ordine nella timeline di iMovie per iOS. Morale della favola? Per Pages ho ripreso il documento su iOS, dato una ultima controllata e ho esportato in PDF tramite Condivisione Documenti su iTunes. Per iMovie ho invece salvato il filmato in 720p su Rullino Foto e dunque importato sul Mac tramite iPhoto.

Tirando le somme, per me l’iPod touch è un ottimo compagno di viaggio, non solo un semplice riproduttore multimediale. Chiamarlo iPod touch è quasi sprecato: meriterebbe di essere chiamato iPad nano, visto quanto può fare. Di fatto da solo ha persino fatto meglio che insieme al Mac, le cui versioni di iMovie e Pages hanno mostrato una deludente importazione dei progetti dalle versioni mobile. L’unico difetto è la fotocamera: a 960×720 è davvero limitante. Se non avevano granché voglia di darle buone performance, comprensibilmente anche per ragioni commerciali nei riguardi dell’iPhone, quantomeno avrebbe avuto molto più senso impostarla a 1280×720, potendo così usare le foto scattate al meglio per dei video-slideshow con iMovie. Farà sempre schifo, guardandola dal lato fotografico, ma non costringerebbe iMovie ad upscalare il filmato per ottenerlo a 720p.

Alla fine, questa botte piccola col vino buono fa venire voglia di provare anche l’iPad, lo ammetto. Chissà in futuro, anche se non è certo un acquisto di quelli più necessari… Soprattutto dopo che il cambio automatico della macchina ha deciso di salutarmi dopo neanche tre anni d’uso; sono andato in Germania col pullman, il guasto è avvenuto come sorpresa natalizia al ritorno ieri sera… Ma questa è un’altra storia, che ha ben poco da spartire con quella raccontata qui.

PS: anche questo post è stato elaborato in Pages per iOS e poi inviato tramite Condivisione Documenti su iTunes per terminarlo sul Mac. Stavolta, però, senza problemi.

Ricordo onde evitare equivoci che si tratta solo di una esperienza puramente personale, dunque non va intesa come riferimento o recensione, dato che non è stata fatta per tale scopo né avrebbe comunque la sufficiente obiettività per esserlo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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