Il 19 gennaio Apple presenterà novità per il settore dell’educazione

È il primo evento Apple dell’anno. Ma non è destinato al settore consumer, ma a un altro su cui le attenzioni di Cupertino si sono concentrate da diverso tempo: quello dell’educazione. Per l’occasione, cambia anche la location: niente Silicon Valley, ma la East Coast, nella Big Apple, ossia New York. Giorno: giovedì 19 gennaio.

L’evento speciale si terrà nella suggestiva cornice del museo Guggenheim. In questo caso, però, c’è un po’ di incertezza riguardo all’uomo che prenderà la parola sul palco: data la natura dell’annuncio, Tim Cook potrebbe “delegare” la scena a Eddy Cue, vicepresidente senior per Internet, Software e Servizi. Poiché di servizi si tratta, come fu nel caso del quotidiano per iPad “Daily”, proprio Cue sarebbe la persona più indiziata per la presentazione delle novità educational. Ad ogni modo, questi dubbi si dissiperanno solo il 19.

La presenza di Apple nel settore dell’educazione è sempre stata piuttosto importante. Vengono promosse iniziative come gli Store Educational, per l’acquisto di prodotti Apple a prezzi scontati da usare come supporti didattici sia per studenti che per docenti, e in passato erano disponibili anche prodotti esclusivi proprio per scuole e università, come gli eMac (che successivamente furono venduti anche al pubblico fino al ritiro definitivo, occorso durante la transizione da PowerPC a Intel). Anche l’iPad ha un uso crescente, naturalmente perlopiù in Nord America, in scuole e università, spesso al posto dei libri di testo cartacei ma talvolta anche per ulteriori scopi, come all-in-one per appunti, compiti a casa, verifiche, voti e segnalazioni di assenze. E proprio questa tendenza positiva dell’iPad nel settore potrebbe essere tra le motivazioni delle novità in arrivo.

Novità applicabili anche in Italia? Chissà. Anche se, personalmente, ritengo che il nostro sistema scolastico abbia bisogno di misure più fondamentali e immediate di un iPad, che riportino solidità e qualità, con strumenti e personale adeguati. Prima di pensare al futuro, è bene che la scuola italiana raggiunga il presente, e per farlo non può pensarci Apple al posto di chi invece dovrebbe.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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