Recensione: un secondo SSD nel SuperDrive con l’adattatore di NewmodeUS per MacBook Pro Unibody

Ormai credo non sia più necessario ripeterlo ma su SaggiaMente consigliamo vivamente l’adozione di dischi allo stato solido nei computer di ogni fascia e prezzo. Nei MacBook/MacBook Pro le soluzioni migliori sono due: sostituire il proprio HDD tradizionale con un SSD o aggiungere un SSD al posto del SuperDrive con degli adattatori. Il primo caso è adatto a chi riesce a tenersi leggero sul portatile, perché visti i costi al GB dei dischi allo stato solido, il taglio più avvicinabile risulta essere quello da 120GB, considerando che un velocissimo Vertex 3 si prende su Amazon in questi giorni a circa 160€ spedizione inclusa. Se però si tratta di un computer da lavoro potrebbe essere necessario optare per un 240GB, ma i costi diventano decisamente più impegnativi (circa 370€ per lo stesso modello). Ecco perché, chi ha necessità di maggiore spazio di archiviazione, spesso adotta una soluzione mista, aggiungendo un SSD al suo HDD tradizionale. Sul MacBook Pro solo il bay destinato nativamente al disco possiede il dispositivo di sicurezza Sudden Motion Sensor, ragione per la quale risulta logico mantenere il disco tradizionale al suo posto, perché quelli meccanici necessitano di questa protezione, e montare il disco solido in sostituzione del SuperDrive con uno dei tanti adattatori disponibili.

Purtroppo i MacBook Pro 2011, in particolare i modelli da 15″ e 17″, hanno evidenziato fin da subito delle problematiche nel negoziare alte velocità di trasferimento dati. Nei primi periodi moltissimi dischi avevano drastici cali di prestazioni e, in alcuni casi, anche dei blocchi di sistema. Una delle soluzioni fai-da-te parzialmente efficienti in caso di problemi era quella di coprire il cavo piatto SATA con della carta stagnola, operazione che limitava interferenze e problemi. Questo tipo di problematica sembra essere ora completamente arginata, sia a seguito di alcuni aggiornamenti del firmware che per probabili modifiche nella linea di produzione, anche se quest’ultima è semplicemente una mia ipotesi. Per cui allo stato attuale è difficile che vi siano problemi adottando la prima soluzione, ovvero la sostituzione dell’HDD con un SSD.

Sempre in riferimento ai MacBook Pro 2011, non abbiamo la stessa fortuna installando un SSD al posto del SuperDrive. Con i modelli da 15″ e 17″ la SATA3 viene gestita come fosse una SATA2, con un velocità di 3Gbps invece che 6Gbps. Stranamente però i 13″ non presentano la stessa problematica, almeno questo è quello che emerge dai report degli utenti online dal momento che non ho un MBP13″ 2011 su cui poter verificare.

Ho voluto effettuare una prova con il mio MacBook Pro 15″ 2011 installando l’adattatore per il SuperDrive di NewmodeUS, che vedete al centro nell’immagine, insieme ad un case esterno in gomma per riciclare il masterizzatore via USB (con compatibilità 3.0).

newmodeus

Non vengono inviati manuali per l’installazione ma il procedimento è piuttosto semplice e servono solo un cacciavite a stella ed uno torx di piccole dimensioni. Dopo aver aperto il case dalla parte inferiore, togliendo tutte le viti perimetrali, ci si concentra nella zona del SuperDrive.

Vanno tolte le due viti a stella cerchiate in rosso, quella torx in giallo e scollegati dalla piastra madre i due connettori indicati in viola. La parte in plastica nera disposta in alto, si può ora sollevare leggermente, avendo così accesso ad una delle altre due viti torx da svitare, cerchiate di seguito in giallo:

adattatore-supderdrive-newmoudeus

A questo punto il SuperDrive può essere sollevato, ruotando da sinistra verso destra e scollegando il cavo piatto SATA che si trova nell’angolo in basso a destra. Inserire l’SSD nell’adattatore è una costa molto semplice e in dotazione si trovano anche le 4 viti per fissarlo. Prima di riporto nell’alloggiamento precedentemente occupato dal SuperDrive, si deve però prelevare dal masterizzatore un piccolo fermo laterale, il quale va svitato ed avvitato sull’adattatore (di seguito lo vedete evidenziato in blu):

fermo-in-metallo-per-superdrive

Insieme all’adattatore si trovano anche una serie di viti aggiuntive (le vedete nella prima foto) e nel rimontare il tutto ho preferito sostituire quelle a stella alle tre torx che fissavano il SuperDrive. La ragione di questa scelta è che queste ultime non venivano attirate dalla punta calamitata del cacciavite ed essendo un po’ difficili da raggiungere (almeno le due laterali) era facile che durante un tentativo cadessero sotto l’adattatore costringendo a rimuoverlo. Personalmente vi consiglio di seguire questa strada e di conservare le torx originali nel caso in cui dobbiate rimontare il SuperDrive che per il momento potete usare via USB dopo averlo inserito nel case gommato:

extenal-superdrive-caddy

Dopo il naturale reset della PRAM ed un paio di riavvi ho eseguito qualche test ma sapevo già che il disco sarebbe stato gestito come un SATA2, come si vede di seguito:

velocita-negoziata-mabookpro-2011-ssd

L’impatto sulle prestazioni complessive è importante, ma minore di quel che mi aspettavo:

xbench

Ovviamente è un peccato non poter sfruttare appieno le sue caratteristiche, soprattutto perché non è colpa dell’adattatore bensì del MacBook Pro. In sostanza se avete modelli del 2011 da 15″ e 17″ sappiate che installando un SSD SATA3 sfrutterete comunque solo la banda da 3Gbps. A questo punto potrebbe sembrare più logico optare per un SATA2 ma per la verità non ne sono del tutto convinto perché i prezzi sono più o meno simili e le prestazioni dei recenti controller sono comunque migliori anche per quantità di IOPS, dove non è tanto importante la velocità di trasferimento ma il numero di operazioni eseguibili. Come si nota nel rapido test di Xbench i risultati con i piccoli blocchi da 4KB non subiscono quasi nessuna variazione e sono principalmente quelli a garantire rapidità nelle operazioni del quotidiano.

voto 4Conclusioni / Costi
L’adattatore di NewmodeUS per SuperDrive è realizzato piuttosto bene. È leggero ma la sagomatura è perfetta e la dotazione aggiuntiva di viti può tornare utile. Il prezzo è di $42 sul loro shop online alle quali vanno aggiunte le spese di spedizione. Con la spedizione rapida il prodotto arriva con FedEX e non ho dovuto pagare neanche la dogana. Come rapporto qualità/prezzo è forse il migliore finora provato e merita 4 stelle, probabilmente meno interessante è l’adattatore gommato per il SuperDrive che sembra più una soluzione di fortuna e costa $26,95. Tuttavia l’adattatore SATA3 -> USB 3.0 che vi si trova all’interno può risultare molto utile anche per collegare altre unità SATA esternamente.

[AGGIORNAMENTO] l’argomento sembra piuttosto dibattuto, sia qui che nella rete e nel sito di supporto Apple, per cui ritengo sia doveroso fare alcune precisazioni:

  • il chipset su tutti MacBook Pro 2011 è Intel 6 Series il quale sulla carta dovrebebe garantire 6Gbps sia per HDD che per SuperDrive (lo vedete anche nell’immagine superiore)
  • come chiarisce LucaP nei commenti i più recenti MacBook Pro hanno subito modifiche perché i primi modelli negoziavano sempre a 3Gbps
  • dalle informazioni in mio possesso al momento di questo test, nessun disco SATA3 all’interno di adattatori viene riconosciuto come tale e viaggia come SATA2. MCE Technologies, produttore dell’optibay, mi ha scritto ieri: “I would like to mention, however, that we have noticed that Apple has had some problems with the optical bay SATA port running at SATA3 speeds. It runs fine at SATA1 and SATA2 but when a SATA3 device is installed this is reported to be causing problems such as system freezes and slowdowns of the system. This problem has been widely reported on the internet. We generally recommend SATA3 devices be positioned in the main drive bay and that only SATA2 devices be used in the optical drive bay. Our OptiBay is rated at the full SATA3 speed which we have verified. Further evidence is that this apparently only affects the 15″ and 17″ models. 13″ MacBook Pro models report no problem using SATA3 devices in the OptiBay installed in the optical drive bay”. 
  • per completezza a breve effettueremo anche una prova con l’optibay
Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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