Il display del nuovo iPad: bello, ma che ci facciamo con tutti quei pixel?

Cosa si può fare con l’incredibile schermo del nuovo iPad? Con la risoluzione di 2048 x 1536 i filmati in FullHD, che normalmente vediamo su TV da 40″ e già ci sembrano perfetti, non arriveranno neanche ad impegnare completamente quel piccolo display che avremo nelle nostre mani. Una risoluzione di questo tipo si presta ad innumerevoli possibilità finora inesplorate, ma vi sono altri vincoli da rispettare e sono legati non tanto all’hardware ma all’uomo che deve usare il dispositivo. Potenzialmente gli elementi grafici potrebbero essere grandi la metà a parità di pixel, per cui si potrebbero ipotizzare, sulla carta, layout grafici molto più complessi di quelli finora visti sui tablet. Tuttavia la dimensione dello schermo è la stessa, così come i nostri occhi e le nostre mani. Per cui se anche fosse teoricamente possibile renderizzare del testo minuscolo ed interfacce a tre o quattro colonne, non è detto che questo sia un traguardo se poi serve un microscopio per leggere e delle dita da lillupuziano per interagire comodamente.

In effetti il primo reale miglioramento che noteremo sarà nella visualizzazione del testo, perché questo sarà immediatamente più preciso e nitido, senza che gli sviluppatori debbano modificare nulla. Le immagini, invece, richiederanno dei file separati e di maggiore risoluzione per giovare dell’incremento di qualità, per cui ci vorrà un aggiornamento e ogni app diventerà naturalmente più “pesante”, occupando maggiormente la memoria dell’iPad. Per questo motivo il taglio che ritengo “minimo” per uso completo e soddisfacente del nuovo iPad non è più quello da 16GB, ma quello da 32GB.

Un’altra delle immediate migliorie influenzerà la visualizzazione delle app per iPhone che supportano il Retina Display. Fino ad ora gli iPad offrivano la possibilità di ingrandire queste app a 2x, riempiendo quasi l’intero schermo, ma sfruttando gli elementi grafici della versione non Retina. Il motivo? Quando si realizza un upscaling utilizzare moltiplicatori interi (come il 2x) permette di ottenere una migliore interpolazione. Scegliendo invece la risoluzione Retina come base, si sarebbe dovuto optare per un moltiplicatore frazionato, con risultati potenzialmente peggiori. Come evidenzia MacRumors, questo limite sarà superato con il nuovo iPad che, quando disponibili, utilizzerà gli elementi grafici ad alta risoluzione per l’upscaling 2x, ottenendo risultati decisamente più interessanti.

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Ma la vera domanda è: quand’è che vedremo display di questo tipo sui Mac? A mio avviso il 2012 potrebbe essere l’anno giusto, con tutto il parco macchine che attende di essere aggiornato nei prossimi mesi, probabilmente in quest’ordine: iMac, MacBook Air, MacBook Pro, Mac mini. Ovviamente sono solo supposizioni e non è detto che sia questo l’ordine esatto e neanche che verranno introdotti necessariamente i nuovi pannelli su tutti modelli, tuttavia l’interesse di Apple è abbastanza evidente e lo dimostra anche la più volte citata modalità HiDPI presente nelle recenti release di Mac OS X.

In quest’ottica sembra interessante l’esempio di Air Display, un’app che permette di utilizzare l’iPad come desktop esteso del Mac. A quanto pare gli sviluppatori la stanno già testando con abilitazione al Display Retina del nuovo iPad, ma si sono accorti che gli elementi dell’interfaccia di OS X a 2048 x 1536 risultavano tropo piccoli (è quasi la risoluzione dell’iMac da 27″). Per questo motivo hanno abilitato la modalità HiDPI sul secondo monitor (ovvero l’iPad) ottenendo quella che ad oggi è la migliore visualizzazione esistente di OS X in quanto a risoluzione e DPI. Ecco un esempio di quello che ci si può aspettare da eventuali Mac con Display Retina:

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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