Il nuovo iPad e quella ricarica “bugiarda”: come mai al 100% non è davvero il 100%

Dolce e amaro, il debutto del nuovo iPad. Dolce perché ha ricevuto da più parti recensioni molto positive e sta vendendo in grandi quantità, amaro per la questione della temperatura piuttosto alta (anche se non compromette comunque l’usabilità del dispositivo) e i tempi di carica davvero alquanto lunghi, fortunatamente ripagati con una autonomia davvero interessante. Una prassi, comunque, toccata a tutti i dispositivi Apple, che con i pregi presentano anche i loro difetti. Stasera torniamo proprio sull’argomento batteria: il nuovo tablet nasconde un segreto. Anzi, il segreto lo nasconde iOS, ed è insito nell’algoritmo utilizzato per la ricarica del device. Spiega tutto a riguardo Cult Of Mac.

Cosa succede quando l’iDevice segnala carica completata e si attesta al 100%? Chiunque penserebbe: ha finito, posso staccarlo dalla presa. In realtà, non arriva mai al 100%. Di media, c’è un fattore di sicurezza che frena leggermente prima la carica, al 97%, in modo da preservare maggiormente la batteria con una perdita contenuta di autonomia totale post-ricarica. Nel caso del nuovo iPad, però, questo fattore di sicurezza risulta troppo spinto: scollegato dalla presa di alimentazione o dalla USB del computer, il 100% indicato è in realtà un 90%, il che porta in totale a una perdita di 1,2 ore rispetto all’autonomia reale del dispositivo. Insomma, se 10,4 ore non sono già per niente male, è bene sapere che in realtà potrebbe fare di più. Per raggiungere le 11,6 ore totali è necessario però tenere altre due ore il dispositivo collegato all’alimentazione, non proprio un tempo brevissimo.

La batteria dell’iPad, come afferma ZDNet, ha una capacità complessiva di 11.666 mAh, artefice dell’ottima autonomia complessiva, sia al 90% che al vero 100%. Se il fattore di sicurezza fosse del 3% come su tutti gli altri dispositivi, la perdita al raggiungimento del “finto 100%” si attesterebbe su 350 mAh, sostanzialmente irrisoria. La situazione, essendo tutta lato software, è fortunatamente risolvibile con un aggiornamento. Speriamo che Apple decida di metterci una pezza, perché se da un lato è un bene che si tenga un margine di sicurezza, e il 3% è più che giusto, per evitare sovraccarichi o usura precoce della batteria, dall’altro più di un’ora in meno di durata per un algoritmo fin troppo conservativo non è molto accettabile, alla luce delle potenzialità del dispositivo.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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