Svelati i nuovi chip Ivy Bridge per i Mac di domani. Da dove inizierà il rinnovamento?

Ripetiamo spesso -GHz +SSD, uno slogan che ci ricorda quanto la corsa alle alte frequenze sia poco utile per il miglioramento effettivo dell’esperienza di lavoro al computer. Gli stessi chipmaker lo hanno capito facilmente, tant’é che le velocità massime di clock sono ormai le stesse da un decennio, mentre quel che varia è l’efficienza. Architettura, processo produttivo, incremento dei nuclei di calcolo, sono molte le variabili che rendono una CPU “migliore” rispetto ad un’altra e solo a parità delle altre caratteristiche la frequenza di può rappresentare concretamente un vantaggio. Provate a confrontare un Core 2 Duo da 2 GHz con un Core i7 Quad Core con il medesimo clock e vedrete come la tecnologia più recente surclassa quella passata anche a parità di frequenza.

AMD ha accumulato un notevole ritardo competitivo negli ultimi anni ed Intel è ormai un leader solitario che avanza al ritmo incessante del suo Tick Tock. Dopo i successi di Sandy Bridge è finalmente arrivata l’ora dell’evoluzione del processo produttivo a 22 nanometri di Ivy Bridge.

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I nuovi processori emersi oggi saranno in grado di offrire il 20% di prestazioni in più con il 20% in meno di consumi. I miglioramenti sono in gran parte dovuti alla tecnologia battezzata Tri-Gate, la quale consente di incrementare notevolmente il numero di transistor a parità di superficie, migliorando drasticamente l’efficienza. Confermata inoltre la presenza nativa delle USB 3.0 (così Apple non avrà più “scuse” per rimanere indietro) e le nuove soluzioni grafiche HD 4000.

A questo punto il rinnovamento dei Mac si fa decisamente più vicino, seppure sia davvero difficile immaginare quale sarà il primo a beneficiarne. Mettendo da parte i Mac Pro, che usano hardware differente e navigano in acque incerte, i più in ritardo sono gli iMac e a seguire MacBook Air e Pro. Apple non seguirà necessariamente questa scaletta ma nei prossimi mesi saranno sicuramente rinnovati tutti e tre, con qualche speranza anche per il piccolo mini.

Al momento gli Air continuano a vendere, forti di una ricetta originale e vincente. Gli iMac sono macchine complete a prezzi tutto sommato competitivi, ma l’ultimo aggiornamento è così lontano che il prossimo 5 maggio il modello attuale compirà un anno di età. Eppure gli interessi maggiori sembrano ruotare attorno a quello che anagraficamente è il più giovane del trio, il MacBook Pro. Il motivo è che il più recente upgrade è stato uno dei classici cicli intermedi a basso contenuto innovativo ed allo stato attuale è il computer che più di tutti risente per il suo posizionamento in termini di prezzo/prestazioni rispetto alla media di mercato. Rimangono macchine validissime, ma Apple potrebbe ripensarli notevolmente in virtù dei successi della linea Air.

I rumor ci dicono da mesi tutto ed il contrario di tutto. Si parlava dell’abbandono dei 13″, mentre in questi giorni qualcuno dice che saranno i 17″ ad essere tagliati fuori. Si diceva che sarebbero stati molto sottili per l’abbandono dell’unità ottica e poi che al suo posto si sarebbe inserita una batteria più capiente o un secondo disco (un SSD) ristabilendo le attuali dimensioni. Che dire poi dei display Retina? Così dannatamente vicini da sembrare reali e al tempo stesso facilmente defalcabili per qualsivoglia ragione che possiamo solo immaginare: problemi con i costi, scarsa utilità pratica, difficoltà di produzione o approvvigionamento. Per non parlare, infine, delle attese riguardo il completo restyling della linea e per le quali si ritorna ad ipotizzare l’impiego del costoso e resistente Liquid Metal (di seguito nella nostra ricostruzione del 2011).

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Con tutte queste idee per la testa, i nuovi Mac finiranno inevitabilmente per deludere chi da troppo credito ai rumors. La storia pregressa ci ha insegnato che Apple introduce le novità lentamente, con un ritmo calmo e ponderato. Tuttavia il momento di rinnovarsi completamente arriva e nulla vieta che possa succedere proprio nel corso del 2012. Ma cosa si potranno mai inventare dopo l’unibody è davvero difficile da immaginare (solo Ive lo sa?).

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Aspettatevi un miglioramento in termini di CPU e GPU, le porte USB 3 e probabilmente anche i chip thunderbolt di nuova generazione. Per il resto nutro seri dubbi che Apple possa presentare contemporaneamente un design diverso, display retina e soluzioni ibride con SSD. Ovviamente sarei ben contento di sbagliarmi, ma direi che è meglio attendersi solo una di queste modifiche “sostanziali” o al massimo due nella migliore delle ipotesi.

Magari non possiamo sapere quale strada prenderà Apple, ma nessuno ci vieta di dire cosa preferiremmo:

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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