WWDC 2012: non tutto è oro quel che luccica…

Credo sia innegabile che, per molti, il keynote di ieri sia stato complessivamente positivo, ricco di aggiornamenti sia hardware che software. Complessivamente positivo, però, non significa che lo sia totalmente. A mente fredda è possibile valutare i lati meno convincenti di ciò che è emerso ieri sera.

Sensibile aumento dei prezzi dei Mac rinnovati
Non c’è che dire: aggiornamenti graditi per i MacBook Air e Pro, ieri sera, ma la bottarella successiva non è stata proprio ininfluente. Certo, non è la prima volta che Apple aumenta i prezzi in seguito ad un refresh, tuttavia non ce l’aspettavamo così deciso. Prendiamo il MacBook Air base: fino a ieri costava 957 €, oggi ne richiede 1.079. Certo, ha Ivy Bridge, 4 GB di RAM, la FaceTime HD e la USB 3.0. Ma considerato come i prezzi delle nuove generazioni delle CPU non siano aumentati, anzi, in alcuni casi diminuiti, come il controller USB 3.0 sia previsto dalla piattaforma Ivy Bridge stessa e come 2 GB aggiuntivi di RAM più la FaceTime HD (finalmente anche sull’air) non abbiano costi così proibitivi si capisce poco questo consistente aumento. Può esserci di mezzo anche il cambio, per carità, tuttavia è difficile credere sia mutato al punto da creare un aumento di poco più di 120 €. Simili considerazioni sono fattibili anche per i MacBook Pro, similmente sottoposti a un ritocco economico all’insù. Tralasciando i discorsi sulla crisi, dato che quando si è in difficoltà finanziarie Apple non dev’essere il pensiero prioritario, i Mac portatili stavano avendo un buon momento, forti anche dei dispositivi iOS che trainano gli utenti a completare la transizione verso un ecosistema Apple-centrico. Non dubito sul fatto che l’azienda di Cupertino continuerà a vendere ancora bene, ma rimane l’amaro in bocca per questo aumento.

Il flop del nuovo-non nuovo Mac Pro
Questo è un argomento su cui Maurizio probabilmente ritornerà più avanti, dunque non mi dilungherò eccessivamente. Voglio essere davvero schietto: ad oggi non consiglierei un Mac Pro a nessuno. Sono serio, ha un rapporto qualità-prezzo insostenibile. I processori sono rimasti fermi a 2 anni fa, stessa cosa per le schede grafiche, niente USB 3.0 né Thunderbolt… Insomma, se dovessi rispondere a domande di un professionista sull’acquistare o meno un Mac Pro, non avrei alcun problema morale a dirottarlo su Dell o HP, le quali workstation montano processori recenti e GPU attuali. Cook pare promettere in giro importanti novità nel tardo 2013, però la pazienza per molti è ormai agli sgoccioli, se non già esaurita. Utenti sì, ma polli no. Del resto, anche Apple deve aver capito la figuraccia, dato che dallo Store è scomparsa la dicitura Nuovo dal Mac Pro

Mountain Lion: un affare, ma più per gli utenti Snow Leopard
Nuove funzionalità, non di grandissimo peso ma che comunque si rivelano nel complesso utili e sommate formano un discreto aggiornamento. A 15,99 € Mountain Lion ha un prezzo molto buono, inferiore anche a Lion e corrispondente appunto alla sua natura più migliorativa che rivoluzionaria. Considerato che il costo vale pure per chi aggiorna direttamente da Snow Leopard, ecco che la convenienza aumenta ancor di più. Peccato che tale convenienza sia proprio riservata solo a chi è rimasto al leopardo delle nevi. Coloro che hanno acquistato Lion, dando fiducia e sopportandosi bug innegabilmente fastidiosi, alcuni dei quali ancora in fase di risoluzione, avrebbero egualmente meritato un trattamento di favore. 7,99 € sarebbero risultati un prezzo giusto per gli utenti Lion, lasciando i 15,99 € a chi proviene da Snow Leopard. Insomma, hanno soddisfatto molti, ma potevano fare decisamente di meglio.

La battaglia per l’italiano: Siri in iOS 6 sì, dettatura in Mountain Lion no
D’accordo che l’italiano perde sempre più peso (purtroppo) a livello internazionale, ma qui Apple si è persa proprio in un bicchier d’acqua, in quanto avrebbe potuto completare l’opera iniziata con l’annuncio di Siri nella nostra lingua per iOS 6. Invece, la dettatura vocale di Mountain Lion non contempla l’italiano, come recita molto bene la pagina What’s new sul sito Apple. Cosa costava metterla non si capisce, ma tant’è… Probabilmente arriverà per la 10.9, le soluzioni alternative comunque non mancano.

iOS 6: lo voglio anch’io, no tu no
Curiosa strategia per iOS 6: fuori iPad 1 e iPod touch di terza generazione, ma l’inossidabile iPhone 3GS è nella lista dei supportati. Curiosa, ma sensata, dato che è facilmente intuibile come tutti i dispositivi che riceveranno iOS 6 sono quelli attualmente in commercio. Sensata, ma poco felice, dato che dà un po’ di amaro vedere come un device di tre anni fa sia ancora aggiornato mentre uno che ha da poco superato i due è già considerato spazzatura. Peraltro, l’iPad 1 ha stessa CPU e RAM dell’iPod touch di quarta generazione, regolarmente supportato, dunque non vi sono fattori tecnici a impedire l’aggiornamento. Difficilmente Apple ci ripenserà. A postilla, segnaliamo anche la questione Siri, che sarà disponibile pure per il nuovo iPad, ma non per il 2 che ha hardware uguale all’iPhone 4S. Ci sarebbe, infine, un intero capitolo da dedicare alla navigazione turn-by-turn non disponibile per l’iPhone 4, il quale ha un ricevitore GPS come il 4S, ma ci accontentiamo di segnalarla assieme alle altre stranezze di iOS 6 per non dilungarci eccessivamente.

iPhoto 9.3: non ha più lo stesso carattere
Il titolo è un gioco di sensi voluto, infatti iPhoto 9.3 ha davvero cambiato carattere, inteso come font. Chi ha ancora la 9.2.3 potrà notare come la barra laterale utilizza il Lucida Grande alla pari del resto di OS X. Col recente aggiornamento, si passa all’Helvetica. Non è la fine del mondo, per carità, ma all’occhio il contrasto tra le due tipologie di font è evidente. L’auspicio, dunque, è che Apple decida a breve che strada intende percorrere, se uniformare l’uso di Helvetica tra OS X e iOS oppure proseguire col Lucida Grande sui Mac.

Si conclude qui la nostra lista di critiche relative alle recenti novità. Ho volutamente scartato alcuni temi caldi attualmente, come iWork su cui le speranze sono ormai minime, oppure gli iMac per i quali sono fiducioso che l’aggiornamento sia questione solo di qualche mese, magari a luglio in contemporanea con Mountain Lion. Anche se sarà difficile, sperare di vedere risposte e fix almeno per alcune delle osservazioni fatte rimane lecito.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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