SaggeLettere: il MacBook Pro Retina è spettacolare, ma il software non è maturo

Il piatto forte del momento è lui: il MacBook Pro Retina. Si susseguono timidamente le prime consegne, mentre i pochi store che ne hanno a disposizione li terminano. Il nostro “esemplare” sarà in consegna tra 4/5 settimane e solo allora sarà possibile pubblicare una recensione reale (sapete che evitiamo di parlare “per sentito dire”). Tuttavia il nostro utente Dario, nonché amico, ne ha già uno tra le mani da qualche giorno e vuole condividere le sue prime impressioni.

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Ieri ho acquistato da R-Store (negozio in cui lavoro) il nuovo MacBook Pro 15 Retina, in particolare la versione “base” da 2.299€ (8GB RAM 1600MHz, Nvidia GT650M, i7 Ivy Bridge 2,3 GHz).

Il packaging si avvicina molto a quello degli Air, sostituendo la classica confezione “con maniglia” con un più compatto parallelepipedo bianco, prêt-à-porter. All’interno continua il lavoro di sintesi di Apple: sempre meno imballaggi superflui e foglietti illustrativi che si getterebbero dopo pochi minuti. Quello che colpisce immediatamente è la forma del nuovo MagSafe 2: si torna al vecchio design del connettore (rettangolare, quasi quadrato, e non più stretto e lungo come l’ultimo redesign).

Il computer è più assimilabile ad un Air che ad un Pro come spessore, con un peso che ricorda da vicino il MBP 13. Sul retro una serigrafia riporta il nome del prodotto, andando a sostituire la sigla precedentemente impressa al centro della cornice inferiore del display. Cercando di non dilungarmi troppo su particolari estetici, per i quali sarebbe opportuno avere una decente macchina fotografica e poter inviare direttamente immagini, vorrei parlarti delle prime impressioni di utilizzo.

Anzitutto lo schermo: è impressionante. Si ha lo stesso stupore misto a “diffidenza” dei primi contatti con lo schermo Retina dell’iPhone 4. Cerchi di allontanarti, avvicinarti, vorresti quasi trovare dei “limiti” in questo pannello ma tutto resta davvero incredibile da ogni angolo di visione ed in ogni condizione. La definizione del testo è qualcosa di mai visto su un computer e la stessa interfaccia grafica di OS X sembra mutata, esclusivamente per l’enorme salto in avanti di risoluzione. Unico appunto va forse alla luminosità: si poteva fare qualcosa in più. L’impressione è che al livello massimo sia comunque al di sotto rispetto agli altri portatili, sebbene non si senta la reale esigenza di andare “oltre” quanto mostrato.

Per quanto riguarda i riflessi, inutile girarci troppo attorno: sarà stato tolto il vetro sopra il pannello, ma rimane quello dell’LCD ed anche se è stato trattato molto bene, riducendo visibilmente l’effetto specchio, in situazioni di estrema luminosità e con immagini scure sul display, la vostra sagoma sarà comunque distinguibile. I riflessi sono veramente minimi rispetto agli altri modelli, ma se avete in mente l’antiglare noterete che questo rimane ancora superiore in tale ambito.

La qualità audio è piacevolmente buona: l’effetto totale si avvicina molto ad un paio di casse X-Mini Stereo II, coinvolgente per essere un audio integrato in un notebook. Il sistema di raffreddamento è davvero poco invadente e a massimo regime (Diablo 3 in Retina che gira al max a 20 FPS) siamo su un livello di rumore intorno al 40/50% inferiore ai MacBook Pro con SandyBridge.

Passando al software ed alla reattività generale, il discorso è più “complesso”. Si ha la netta sensazione di avere tra le mani una bestia ancora non del tutto controllata. Mi spiego meglio: la reattività offerta dal comparto CPU/RAM più SSD è fenomenale. Si avvia Aperture in 4 secondi reali, per esempio, ed il boot  è rapidissimo (sebbene Lion ci abbia abituato a qualche rallentamento). Il “nodo” riguarda tutto il resto:  il rendering e lo scrolling delle pagine web (con Safari) non è ancora fluido al cento per cento (forse per l’upscaling dei contenuti?) e nessuna applicazione di terze parti sfrutta ancora a dovere le capacità del pannello (Chrome si dovrebbe aggiornare a breve). Il Trackpad (prima dell’aggiornamento software) era un pelino impreciso e poco reattivo, adesso la situazione sembra essere migliorata, ma ci vorrà un po’ di uso pratico per fugare ogni dubbio e sensazione. Il vero vorrei ma non posso è, secondo me, legato esclusivamente al sistema operativo ed ai software non ancora adatti alla nuova risoluzione.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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