Cosa possiamo aspettarci nel 2013 di Apple: iDevices

Proseguiamo il nostro excursus su ciò che potrebbe arrivare nel 2013 di Apple. Dopo i Mac, è giunto il momento di parlare di quelli che ormai hanno preso saldamente piede a Cupertino: gli iDevices. Un’importanza crescente, che per certi versi è andata a scapito dei prodotti su cui si è fondata l’azienda, ossia i Mac stessi. Si prospetta un anno caldo, ma soprattutto chiarificatore, per i dubbi che il 2012 ci ha lasciato in termini di strategia commerciale.

iPad e iPad mini

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Nell’anno ormai finito l’iPad non solo ha avuto svariati miglioramenti, ma è stato affiancato da un fratellino, l’iPad mini. E proprio quest’ultimo, secondo i più recenti rumor, potrebbe far presagire il futuro estetico della prossima generazione del modello più grande, con la cornice attorno allo schermo ridotta ai lati e un retro in linea col colore utilizzato nella parte anteriore, ossia nero o bianco, contrariamente all’attuale uso del grigio. Al di là del design, anche l’hardware avrà la sua parte: il display Retina non ha assoluta necessità di aumenti di risoluzione, ma non sarebbe affatto da sottovalutare l’eventuale passaggio alla tecnologia IGZO di Sharp che garantirebbe buona resa a favore di minori consumi. Il processore invece non dovrebbe ricevere, salvo sorprese, grandi cambiamenti in termini di architettura, dato che ARM e le sue licenziatarie vedono al 2014 come punto di svolta con le prime famiglie di CPU a 64-bit basate sull’architettura inglese; più plausibile pensare a un passaggio al quad-core come via per aumentare ulteriormente le capacità di elaborazione del dispositivo, il tutto affiancato da un chip grafico nuovo di zecca come il PowerVR 6 di Imagination Technologies o la serie Mali-T6xx della stessa ARM. Per il resto, è possibile si intervenga sul quantitativo di RAM portandolo a 2 GB e sul sensore fotografico, utilizzando quello dell’iPhone 5. Opzione di archiviazione da 128 GB? Chissà; noi non ci contiamo moltissimo, dato che si avvicinerebbe troppo alla soglia dei 1.000 $/€ e striderebbe anche con la reiterata spinta verso il cloud da parte di Apple.

Parliamo dell’iPad mini. Esattamente come l’iPad 2 fu per l’iPad, la seconda generazione del piccolo tablet di casa sarà sostanzialmente correttiva ed evolutiva. Le prestazioni dovrebbero essere in linea con quelle dell’iPad di quarta generazione o quantomeno con l’iPhone 5. Bisognerà infatti capire se si procederà con l’implementazione dell’A6X oppure gli sarà preferito l’A6 “liscio”, ritenendolo già di suo sufficiente al compito, dando per scontato che se l’occasione sarà buona Apple non ci penserà due volte a mettere il display Retina anche lì. Non pensiamo a ulteriori stravolgimenti a livello di design o di altri componenti, come abbiamo già detto sarà un rilascio evolutivo, per far maturare il prodotto.

La questione più importante però è un’altra: con quale ciclo di sviluppo intende procedere Apple? Due generazioni di iPad in un anno sono state alquanto una sorpresa per tutti, e quella di ottobre sembrava perlopiù volta a correggere in fretta le ombre di quella rilasciata appena 6 mesi prima, tra tutte il System-on-Chip non ritenuto sufficientemente adeguato a supportare il display Retina, durata della batteria non esaltante e soprattutto la questione dell’LTE limitato al mercato nordamericano. Tutte cose che, appunto, la quarta generazione sembra aver risolto o quantomeno sensibilmente migliorato. Appurato ciò, è un bene l’uso di un ciclo semestrale? Non ci contiamo tanto. Oltre al fatto che le innovazioni tra una generazione e l’altra sarebbero molto ridotte, una strategia del genere porterebbe più dispositivi da supportare per Apple, una minore tenuta dell’usato sul mercato e forse anche un progressivo minore attaccamento degli utenti al prodotto. Preferiamo pensare al 2012 come un’eccezione alla regola, alla volontà di non attendere un anno per rimediare agli errori fatti. Certo è che con la società di One Infinite Loop non si può proprio parlare di prevedibilità, perciò meglio stare a guardare.

In sintesi: è ora di dare un po’ più di family feeling.
Rilascio dei nuovi: dipende dal ciclo che intende dare Apple, se annuale o semestrale; in ogni caso, marzo 2013 sembra il mese più indicato.

iPhone

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L’iPhone 5 è stato un rilascio controverso. Ci sono molti che ne hanno applaudito i miglioramenti e altri che si aspettavano maggior impegno. La critica maggiore è senza dubbio rivolta alla questione NFC, il sistema di comunicazioni senza fili utilizzato non solo per i pagamenti, ma anche per scambio di dati e informazioni tra terminali. Addirittura si cita il Melafonino come principale colpevole di un eventuale rinvio di 2 anni della diffusione di massa per l’NFC. Benché non siamo così estremisti, è indubbio che Cook non potrà evitare così a lungo il contatto con i chip dotati di questo supporto, soprattutto per rendere fruttuosa l’acquisizione di Authentec di alcuni mesi fa (e le cui parti meno interessanti, guarda caso al di fuori del discorso NFC, sono già state cedute in un’ottica di snellimento). Perciò crediamo che la prossima generazione sia quella buona, e Passbook saprà finalmente dare il suo contributo attivo.

Già, ma quando arriverà e cosa porterà l’iPhone 5S/6/quel che sarà? I rumors sono contraddittori tra loro, divisi tra metà 2013 e addirittura marzo. Se ci si pensa, la data più vicina non è poi così affatto campata in aria, almeno a livello di ipotesi. Il Mobile World Congress 2013 si sarà appena concluso, e Apple si scontrerebbe testa a testa con le nuove proposte di Samsung, indubbiamente obiettivo principale dell’eventuale offensiva. Marzo è però anche il mese prediletto dagli iPad, perciò questi ultimi dovrebbero per forza essere rimandati in un altro momento. Vediamo più probabile, dunque, il ritorno alla finestra temporale di giugno-luglio per i nuovi iPhone, in concomitanza col WWDC. A livello hardware, NFC a parte, non ci aspettiamo stravolgimenti: un System-on-Chip leggermente migliorato e ottimizzato, un sensore fotografico al di sopra degli attuali 8 Megapixel, qualche ritocco molto lieve a livello di design.

Riguardo ai precedenti iPhone, ci si aspetta l’ormai classico ciclo che prevede il declassamento progressivo degli ex-top di gamma, con l’iPhone 5 che diventerebbe il Melafonino di fascia media (nei termini in cui la intende Apple, ovviamente) e il 4S l’entry-level. O no? Ultimamente alcuni analisti sono tornati a insistere sulla necessità di un iPhone low-cost, volto ad accalappiare un maggiore bacino di utenza. Come abbiamo fatto altre volte, continuiamo ad esprimere scetticismo sull’idea: il concetto di low-cost a Cupertino è completamente differente da quello di Samsung o Nokia. Detto ciò, noi un’idea per espandere “in stile Apple” la gamma ce l’avremmo. Come abbiamo detto poco fa, il 4S e il 5 sono destinati ad avere ancora vita davanti ad essi. Perché non iniziare nel frattempo a creare una linea parallela? Un iPhone mini, con le caratteristiche del 5 ma col display 3,5″ del 4S, più compatto e rivolto a chi preferisce un dispositivo più compatto rispetto a quelli più recenti. La linea sarebbe così composta:

  • iPhone “regolari”: iPhone 5, iPhone 5S
  • iPhone “entry-level”: iPhone 4S, iPhone mini

Sarebbe solo un inizio in vista del 2014, quando da ambo le parti avremmo tre device e si costituirebbe così un’offerta diversificata ma al tempo stesso sufficientemente dimensionata sia in termini di membri che di prezzi da non ritrovarsi a fare come Samsung inserendo tanti modelli che spesso arrivano a pestarsi letteralmente i piedi tra loro in termini di caratteristiche. Un modo elegante per accontentare le richieste dell’utenza e, in fondo, anche gli stessi analisti.

In sintesi: si potrebbe tentare un effetto sorpresa, in un aggiornamento quasi di routine.
Rilascio dei nuovi: tra giugno e settembre 2013.

iPod touch

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Per gli iPod touch, non vediamo il 2013 come anno di grandi cambiamenti. Certo, bisogna anche vedere cosa intende fare Apple. Come abbiamo detto più volte, il touch va spesso a scontrarsi direttamente con le console multimediali portatili e un adeguatamente prolungato ciclo di vita, simile a quello che effettivamente sta ricevendo la quarta generazione del prodotto, è sicuramente un punto a favore, perché porta una piattaforma stabile sia lato utente che sviluppatore. Motivo per cui potremmo non vedere un iPod touch 6G quest’anno. E il 4G? Tenerlo ancora in vendita? Perché no: come lettore multimediale rimane più che valido, oltre a rappresentare il vero punto di ingresso nel mondo iOS. Se stesse fino al 2014 non creerebbe grande disturbo a nessuno, anzi.

In sintesi: nulla di rilevante.
Rilascio dei nuovi: ammesso e per noi poco concesso si assista a una sesta generazione, probabilmente basata su chip A6, se ne parlerebbe a settembre 2013.

iPod nano, shuffle e classic

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Questa è una fascia su cui, francamente, non sappiamo come esprimerci. Ormai l’iPod nano è arrivato a un punto tale che se lo si evolvesse ancora un po’ diventerebbe direttamente l’iPod touch. Non vediamo, dunque, in che modo Apple possa muoversi nel 2013 per migliorarlo ulteriormente. Avremmo più una pazza idea per il 2014, a riguardo, quando vediamo probabile l’uscita di scena del touch di quarta generazione. Ma, appunto, meglio non andare troppo oltre.

iPod shuffle? iPod classic? A vedere il loro stato di sostanziale abbandono in termini di sviluppo, viene da chiedersi come mai siano ancora in vendita. Non ce lo chiediamo tanto per lo shuffle, ha la sua utenza, soprattutto nel mondo della corsa dove indubbiamente è un lettore audio piccolo e comodo, tutt’altro che intrusivo. Ci poniamo la questione per il classic, che sembra quasi continuare più per preservare un legame col passato che per necessità effettiva nella gamma. Fino a quanto Apple intenderà proseguire nella sua produzione, non possiamo saperlo. Per ora, comunque, resta lì dov’è.

In sintesi: anche qui, ben poco di rilevante.
Rilascio dei nuovi: se qualcosa di nuovo arriverà, sarà a settembre 2013.

Apple TV

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L’Apple TV dà sempre un senso di “vorrei ma non posso”, un dispositivo dalle grandi potenzialità, dimostrate anche da strumenti come aTV flash, che attendono ancora di essere del tutto svegliate. Più volte l’abbiamo vista sia come una console per il casual gaming sia come set-top-box completo per la fruizione di contenuti televisivi e on demand con la possibilità da parte dei provider di aggiungere app dedicate in un apposito Store. Perché non darle questa possibilità, magari con un A6X a supportarla? Magari marzo le renderà finalmente giustizia. Magari no. E c’è chi a Redmond non aspetta altro che un passo falso per proporsi in modo più efficace nei salotti mondiali.

Televisore targato Apple? Quando uscirà, uscirà. Già l’anno scorso ci eravamo lanciati in previsioni sulla potenziale componentistica, sarebbe solo ripeterle. Preferiamo una posizione più attendista, senza sbilanciarci su date di introduzione. Tralasciamo volutamente, invece, considerazioni approfondite su ipotetici orologi. Se si faranno, vediamo veramente flebile il rumor sull’uso di un processore Intel. A Santa Clara interessano gli altri device, e per un eventuale iWatch il buon vecchio A4, sottoposto a processo produttivo a 32 nanometri, andrebbe più che bene. Chissà se potrebbe rientrare tra le “one more thing” del 2013 di Apple.

In sintesi: fate uscire fuori la bestia!
Rilascio delle nuove: marzo 2013

Chiudiamo qui la parte dedicata agli iDevices. Domani ci ritorneremo, almeno per quanto riguarda la parte software: si parlerà di iOS. Ma non solo, avranno ampio spazio anche OS X, altri software Apple e i servizi come iCloud. Appuntamento a domani sera per la terza puntata del possibile 2013 di Apple.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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