No, non sarà Apple ad uccidere Microsoft Office (ammesso che qualcuno ci riesca)

Tempo di spunti per riflessioni, come altre volte gentilmente offerti dagli articolisti di Cult Of Mac. Anche stavolta si tratta di un punto di vista interessante, sia sull’opinione in sé stessa, con la quale si può essere o non essere d’accordo, sia soprattutto su quanto porta alla luce del contesto in cui viene fatta. Ricollegandosi alla spinosa vicenda che vede Microsoft ed Apple discutere animatamente sul sistema di ripartizione dei guadagni 70/30 utilizzato in quel di Cupertino e sul suo impatto sul prossimo Office per iOS, Mike Elgan propone a Cook e soci una soluzione molto netta: uccidere Office.

Un piccolo recap sulla questione: la versione di SkyDrive per iOS avrebbe dovuto ricevere un aggiornamento, in linea con le altre versioni e con quella nuova per Xbox 360. Purtroppo questo update non è mai arrivato nell’App Store, dato che è stata Apple stessa ad averlo, almeno per il momento, non approvato. Inizialmente si pensava fosse una questione relativa ai piani supplementari a pagamento offerti da SkyDrive per espandere il proprio spazio d’archiviazione, ma poco dopo la vera motivazione è uscita allo scoperto. Per portare Office su iOS, con l’acquisto in-app di un abbonamento Office 365, Microsoft ha chiesto ad Apple un abbassamento della quota del 30% che quest’ultima detiene sui guadagni fruttati dalle applicazioni o dalle funzionalità da sbloccare al loro interno che vengono comprate. A One Infinite Loop, però, non sembrano voler sentire ragioni, col risultato che finché non si sarà tutto chiarito anche l’app di SkyDrive rimarrà coinvolta suo malgrado.

Non intendiamo prendere una netta posizione in merito, dato che sono questioni economiche tra giganti di cui noi non ne avremmo certamente benefici: prevalga la posizione di Microsoft o quella di Apple, l’app sarebbe comunque da acquistare al prezzo stabilito dalle parti. Ci limitiamo a dire che, guardando la situazione, è difficile venga cambiata la ripartizione. Basti pensare alle implicazioni che ciò avrebbe con il resto degli sviluppatori, tante richieste di revisione delle condizioni economiche e forse anche qualche visita in tribunale. Certo, non è da escludere che Apple possa trovare un escamotage in modo da accontentare Microsoft e altri “pesci grandi” senza dare la possibilità a quelli più piccoli di rivalersi, ad esempio basando la ripartizione su parametri come storico dei download, delle app disponibili sullo Store e dell’azienda stessa che li produce. Dall’altro lato, potrebbe però essere Ballmer alla fine a optare per una strategia diversa, ad esempio chiedendo l’acquisto da browser dell’abbonamento, aggirando in toto il sistema in-app di Apple e già sperimentato con successo (qualcuno ha detto Amazon?). Insomma, la querelle ha tanti modi per risolversi.

Torniamo, dunque, alla proposta di Cult Of Mac. Uccidere Office. Come? Tramite iWork, facendolo diventare uno standard de facto come finora lo è la soluzione di Redmond. L’autore del pezzo fa leva sui costi alti di Office e su funzioni discutibili della suite che non influiscono positivamente sulla produttività, anzi vanno a peggiorarla. Inoltre, i documenti prodotti tramite Word, Excel e PowerPoint sono considerati banali, privi di gusto estetico. Tutte cose che Elgan considera invece evitate dal prodotto concorrente Apple, con prezzi contenuti, un rapporto bilanciato tra funzionalità e semplicità, nonché documenti dall’alto impatto visivo. Rimarrebbe un punto importante da risolvere, però, quello della compatibilità. E qui entra in gioco la prospettata strategia killer: creare iWork per Windows, in modo da aumentarne sensibilmente la diffusione e far sì che i suoi formati diventino popolari, alla pari o anche più di quelli Office, sia a casa che al lavoro.

Tralasciando i gusti personali sulle funzionalità di Office, che possono piacere o no, l’opinione di fondo non ha tutti i torti: nonostante abbia tre anni la sua prima iterazione, al di là di aggiornamenti volti soprattutto a iCloud, iWork ’09 è una suite facile da utilizzare e in grado di creare documenti di qualità. Creare una versione per Windows significherebbe aprirsi a un potenziale bacino d’utenza che supera il miliardo, e per tanti utenti ciò che le sue applicazioni offrono sarebbe più che sufficiente. Diventerebbe poi più facile scambiare file con i dispositivi iOS senza aver paura di perdere formattazioni, immagini o altri elementi per strada durante la conversione nei formati Office (il PDF è una soluzione consigliabile solo se si sa che il destinatario non dovrà o non vorrà effettuare modifiche). Una situazione da cui l’azienda trarrebbe indubbiamente vantaggi.

Detto ciò, pensare realisticamente che Apple possa addirittura diventare l’assassina di Office è esagerato. Il suo posizionamento, anche per la stessa filosofia che pone le basi nella forte integrazione tra hardware e software fatti “in casa”, non sembra quello più ideale per un’operazione di tale portata, che invece risulta maggiormente alla portata di Google. Docs, per essere una suite web, è in costante miglioramento e soprattutto è gratuita, almeno in ambito casalingo. Proprio la sua natura online la rende davvero multipiattaforma, senza avere necessità di sistemi operativi da supportare, l’importante è un browser moderno. L’utilizzo dei formati OpenDocument è poi un lasciapassare per l’uso dei documenti prodotti su qualsiasi altra soluzione desktop. L’acquisizione di QuickOffice fatta alcuni mesi fa, infine, porterà importanti sviluppi futuri in grado di rendere sempre più appetibile il prodotto di Mountain View nei settori in cui viene proposto.

Tutto questo, però, non basterà, almeno nel breve-medio termine. Meglio farsene una ragione: per quanto le concorrenti migliorano e miglioreranno, anche Office lo fa. Uno standard sviluppatosi nel corso di oltre 20 anni diventa duro da far morire, con tutte le conseguenze nel riconvertire i documenti e nell’implementare in modo alternativo funzioni quali le macro. Gli svantaggi potrebbero quindi superare i vantaggi, anche in termini economici (pensiamo agli inevitabili costi di questo tipo di transizioni, che non è passare semplicemente dalla vecchia alla nuova versione di uno stesso prodotto, ma proprio sostituirlo). Per uccidere Office bisognerebbe avere sul mercato una suite che quantomeno sia perfettamente compatibile coi suoi formati, un traguardo non impossibile ma molto difficile da raggiungere. Alla fine, l’unica artefice del destino della suite di produttività più utilizzata al mondo rimarrà per tanto tempo solo e soltanto Microsoft.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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