BlackBerry a tutto tondo: nuovo brand unico aziendale, sistema operativo e dispositivi

Il 30 gennaio 2013 è arrivato. L’atteso giorno della rinascita per RIM e per i suoi aficionados, che attendevano con ansia da tempo uno scossone dell’azienda canadese nel mercato in cui una volta era tra le protagoniste ed è finita invece a contendersi le briciole con Microsoft, altra protagonista del periodo pre-iOS/Android. BlackBerry 10 rappresentava la necessità di una svolta, ed è arrivata. A partire dal brand.

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Esatto: Research In Motion “muore” e il suo posto viene totalmente preso dal marchio BlackBerry, nell’ottica di rafforzare ulteriormente il core business e l’immagine aziendale. Thorsten Heins, il CEO, spiega così: “Ci siamo trasformati dentro e fuori, abbiamo creato una dedizione verso le infinite possibilità offerte dal mobile computing. I nostri utenti usano BlackBerry, i nostri dipendenti lavorano per BlackBerry, i nostri azionisti sono proprietari di BlackBerry. Da oggi in poi, saremo BlackBerry ovunque.”

Naturalmente, però, il punto centrale dell’evento non è stato dedicato a questo rebranding. Tutte le aspettative erano concentrate sul sistema operativo, che a conti fatti non ha deluso. Dal punto di vista funzionale, non è stato detto molto di nuovo rispetto a quanto scritto lo scorso dicembre. Facciamo comunque un breve riepilogo prima di procedere a quanto veramente svelato oggi. BlackBerry 10 è basato su piattaforma QNX, acquisita nel 2010 da RIM e già utilizzata per i tablet PlayBook. L’interfaccia è stata profondamente rivista affinché dia risalto al multitasking e sia utilizzabile completamente tramite gesti; a testimoniarlo è anche l’assenza di tasti fisici nei terminali (eccetto la tastiera QWERTY nel modello più “tradizionale”, anch’esso comunque con touchscreen). Il BlackBerry Hub è una parte multifunzione dell’OS, essendo sia un centro notifiche che un vero e proprio client per la comunicazione, spaziando dalle email ai messaggi di testo per arrivare fino agli aggiornamenti di stato dai social network. In ambito aziendale sarà probabilmente apprezzata Balance, che consente di suddividere l’ambiente operativo in due aree totalmente separate tra loro, per uso personale e lavorativo. La tastiera, da sempre punto centrale della proposta canadese, è stata profondamente rivista con la possibilità di cambiare lingua di input automaticamente nel corso della digitazione e una predizione più rapida ed efficace, almeno secondo il punto di vista dell’ex-RIM, rispetto alle soluzioni concorrenti. Completano il tutto un controllo vocale avanzato simile a Siri e Google Now, un file manager integrato e la preinstallazione di molte applicazioni “top” tra cui Twitter, Facebook e Dropbox.

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Dal punto di vista dell’interazione coi propri contatti, si può dire che BlackBerry 10 si faccia mancare ben poco. Oltre alle principali piattaforme social, molta attenzione è stata posta sul proprietario BBM, tramite il quale ora si possono effettuare anche video-chat; qui indubbiamente è arrivata con un forte ritardo rispetto alle soluzioni concorrenti, ma vale il detto “meglio tardi che mai” e questa funzionalità va a completare uno degli aspetti da sempre più apprezzati dagli utenti BlackBerry. Non mancheranno all’appello Skype e WhatsApp, tra le app di terze parti. In generale, la partenza per quanto riguarda ciò che è disponibile sul BlackBerry World non sembra affatto male: al di là di alcune mancanze di peso come Instagram e Shazam (quest’ultima è per ora disponibile solo per i precedenti BlackBerry), tra le prime 70.000 ci sono parecchi nomi noti, come Evernote, Amazon Kindle e vari giochi tra cui l’immancabile Angry Birds.

Dal software all’hardware. Due i modelli al lancio: Z10 e Q10. Il primo è considerato il top di gamma della piattaforma, completamente touch e con caratteristiche allineate al segmento di mercato in cui intende competere.

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Da quel che si può vedere, rispetto ai leak passati e, per coloro che li hanno, ai terminali Dev Alpha non cambia tantissimo a livello di design. Disponibile in colorazione bianca o nera, presenta un display 4.2″ a risoluzione 1280×768, con fotocamera frontale da 2 Megapixel e posteriore da 8. All’interno si trova un dual-core Qualcomm Snapdragon S4 Plus da 1.5 GHz, supportato da 2 GB di RAM, 16 GB di memoria interna e slot microSD per l’archiviazione dei dati. Connettività LTE e Wi-Fi, così come Bluetooth 4.0 e NFC, sono incluse. Completano la dotazione una porta micro-USB, una micro-HDMI, la batteria da 1800 mAh e il classico led di notifica che contraddistingue da sempre i BlackBerry.

Heins non si è però dimenticato dei più puristi, coloro che alla QWERTY fisica non intendono rinunciare. A questa categoria si rivolge il Q10. Al di là del design e del display da 3.1″, condivide tutte le altre caratteristiche hardware con lo Z10.

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Disponibilità praticamente immediata per il Regno Unito e a seguire gli altri paesi, con priorità per lo Z10 e i piani in abbonamento. Nulla al momento per quanto riguarda i prezzi in Italia. Per quanto riguarda i PlayBook in commercio, saranno tutti aggiornati a BlackBerry 10, mentre un secco pollice verso si abbatte sul resto della gamma smartphone col precedente sistema operativo.

Come concludere? Al di là di alcune perplessità, come l’investitura di Alicia Keys come Global Creative Director, carica più che altro promozionale e iniziativa adottata anche da altre aziende nel recente passato, l’evento, per quanto non si sia rivelato ricco di “effetti speciali”, è andato abbastanza bene e l’azienda ha ottenuto l’attenzione cercata. Il sistema operativo è sufficientemente pronto per il debutto, l’ecosistema di servizi tramite BlackBerry World pure e i terminali arriveranno in tempi ragionevoli. Naturalmente non si può parlare di rilascio perfetto: come ogni .0, BlackBerry 10 non è esente da difetti di gioventù, in primis un parco applicazioni migliorabile e il consumo un po’ troppo allegro, per così dire, di batteria, come ha segnalato The Verge nella sua recensione. Su Engadget sono stati probabilmente un po’ troppo duri, forse, definendo lo Z10 uno smartphone al di sotto delle aspettative, nonostante abbia componentistica in linea con altri dispositivi di fascia alta e i principali difetti risiedano proprio nel software ancora da affinare. Non a caso, infatti, si parla di BlackBerry 10.1 già in sviluppo, il che fa ben sperare per la cura nel tempo che l’azienda intende dare alla piattaforma.

La sfida più grande di Thorsten Heins, infatti, inizierà adesso. Correggere tutti i difetti iniziali, spingere aggressivamente sul marketing e sui prezzi (quelli iniziali in abbonamento annunciati per UK e Nord America non sembrano aver colpito alquanto positivamente), espandere nel corso del tempo la gamma di terminali e applicazioni. L’interesse c’è tutto, sia dall’azienda, sia dagli sviluppatori, sia soprattutto dagli utenti, che siano già fedeli BlackBerry, ex della piattaforma interessati a rientrare dall’esodo verso Android e iOS o novelli assoluti del mondo della Mora (in inglese blackberry corrisponde proprio al famoso frutto di bosco). Se il team di Waterloo in Ontario saprà gestire al meglio la situazione prossima, allora le potenzialità per un comodo terzo posto dietro le due intoccabili ci sono tutte. Questa è senza ombra di dubbi l’ultima possibilità rimasta per rientrare nel treno in corsa e dovrà essere sfruttata bene, altrimenti alla nomea di Waterloo rischierà di aggiungersi un’altra sconfitta.

Images from Engadget.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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