Chiudiamo la serie dedicata alle nostre riflessioni sul 2013 di Apple lasciando da parte l’azienda di Cupertino e occupandoci di quelle che sono le sue più importanti concorrenti, insieme ad alcuni outsider. Ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione, ma trattandosi di un argomento alquanto lungo ha richiesto più tempo del previsto nella preparazione. Iniziamo da quella che ormai è la rivale per eccellenza di Apple, ossia Google.

Google

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Il 2012 per Mountain View è stato alquanto ricco, e l’anno appena iniziato potrebbe esserlo ancor di più. Android sta sempre più affermandosi come leader mondiale nel settore dei sistemi operativi mobile, pur concedendo per il momento ad iOS, e non in larga misura, il mercato statunitense. Una situazione a cui Larry Page vorrà sicuramente porre rimedio, attraverso offensive sia software sia hardware, che non riguarderanno solo la sfida con Apple, anzi. L’obiettivo è ben più grande, e si chiama Microsoft.

Dal punto di vista del software, Android 5.0 potrebbe essere il sistema operativo della convergenza. Dal punto di vista dell’interfaccia grafica, Chrome OS ha fatto importanti passi avanti, ma rimane un ambiente troppo web-centric per attrarre un vasto bacino d’utenza. Ecco perché la prossima evoluzione del robottino verde potrebbe porre rimedio al problema, incorporando quanto di buono è stato fatto in Chrome OS per proporsi anche su desktop e portatili, quantomeno in ambito casalingo. Ha dalla sua gli strumenti tecnici necessari (multiutenza inclusa), un buon set base di applicazioni e soprattutto il Play Store. Sarà importante evitare l’effetto Windows 8, ossia la creazione di un sistema operativo troppo bifronte: in tal senso, ci aspettiamo di vedere una combinazione ottimale per sfruttare al meglio dispositivi come Transformer e PadFone. A seconda di com’è utilizzato il dispositivo (smartphone, tablet, notebook con tastiera e trackpad) Android proporrà l’interfaccia grafica più adeguata. Certo, sarebbe solo l’inizio di un lungo percorso, ma l’importante è appunto muovere i primi passi, se si vuole erodere quote di mercato a Windows.

Anche software e servizi giocheranno un ruolo fondamentale. Il potenziale di QuickOffice, acquisita qualche mese fa, solo nelle ultime settimane ha iniziato ad avere influssi benefici su Google Docs, e nel prossimo anno la fusione tra le due soluzioni sarà inevitabile. Il nuovo prodotto unico non sarà però sufficiente, ne abbiamo già parlato: Microsoft Office è un osso davvero duro, ammesso che si riesca a trovare la chiave per battere la suite di Redmond ci vorranno tanto tempo e funzionalità veramente rivoluzionarie, che a noi non verrebbero nemmeno in mente. Per il 2013, dunque, l’obiettivo sarà perlopiù infastidire, punzecchiare; per far male il momento opportuno arriverà più avanti. Più a breve, invece, è da risolvere la questione Google Play. Non perché non sia un buon ecosistema, tutt’altro. Semplicemente deve ancora maturare, messo in comparazione con quanto offerto da Apple e Amazon. Ci vuole una maggiore spinta, anche nell’offrire la gamma completa di contenuti in più mercati mondiali, incluso il nostro (Play Music è partito relativamente da poco, e ancora non si hanno notizie del servizio video). Ci stiamo dimenticando di qualcosa? Beh, Google TV è un progetto ambizioso, ma ancora ben al di sotto delle aspettative. Il 2013 potrebbe essere un anno buono, si parla già di televisori LG sviluppati sulla prossima versione della piattaforma. Certo è che Samsung non sarà lì ad aspettarla a braccia aperte, forte della notevole libertà d’azione avuta sinora nel settore delle Smart TV.

Parlando di hardware, sembra proprio ora di far valere al meglio i soldi spesi per Motorola, e non solo per il portfolio brevetti. Se l’X-Phone sarà davvero fatto, Google non avrà più necessità di affidare i Nexus ad altre aziende, con annessi e connessi del caso che LG sta purtroppo dimostrando. Avere hardware e software direttamente sviluppati in casa è un notevole vantaggio in termini di ottimizzazione, chiedere ad Apple. Ciò non significherà la chiusura di Android ad altri produttori, tutt’altro: la presenza di Samsung, LG, HTC, Asus e Sony è fondamentale per la piattaforma e questo si sa bene. Non c’è da temere, dunque. Anzi, non si sa mai che qualcun’altra possa aggiungersi all’elenco.

In sintesi: un altro anno a tutta birra.

Samsung

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Parliamo dell’altra grande rivale di Apple, ovvero Samsung. Purtroppo il maggior terreno di scontro è quello legale, ma ciononostante la battaglia risulta essere senza esclusione di colpi anche sul piano tecnologico e commerciale. C’è qualcosa, però, che l’azienda coreana sembra covare, una crescente voglia di smarcarsi da Google, o quantomeno dai suoi servizi, pur mantenendo saldamente le radici tecniche su Android. Dopo l’esperienza Bada, come darle torto…

La TouchWiz e le applicazioni fortemente personalizzate rendono i Galaxy decisamente distanti dai Nexus o da altri dispositivi che utilizzano un’interfaccia non troppo distante da quella sviluppata da Google. Aggiungiamoci la voglia di crearsi un proprio ecosistema di servizi, già in parte preesistente, ed ecco che si diventa sempre più indipendenti da ciò che proviene da Mountain View. Strategia curiosa? Non proprio, è la stessa che sta applicando Amazon con buoni riscontri. Pochi direbbero che i Kindle Fire, dietro all’interfaccia e alle apps espressamente sviluppate per quei tablet, si basano su Android, eppure lo sono davvero. Avere una base tecnica open source come quella fornita dal sistema di Google è un grande vantaggio, perché consente di concentrarsi sugli aspetti più importanti e più visibili dall’utente, con risparmio di tempi e anche di costi.

Nel 2013 di Samsung, dunque, vedremo smartphone e tablet della serie Galaxy sempre più integrati con gli altri prodotti hardware e software dell’azienda. Indubbiamente, il prossimo Galaxy S IV sarà fondamentale per la realizzazione di tale strategia. Nel frattempo, speriamo sempre che vi siano progressi positivi nella querelle con Apple.

In sintesi: è già un gigante, ma ha ancora voglia di crescere.

Amazon

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Le ambizioni dell’azienda di Jeff Bezos sono grandi. Molto grandi. I Kindle Fire e l’ecosistema attorno ad essi hanno rappresentato l’inizio di un’offensiva che proprio quest’anno dovrebbe entrare nel vivo. La voglia di dare battaglia ad Apple e soprattutto Google è tanta, anche nei settori in cui finora Page e soci hanno sempre avuto il mercato dalla loro parte. Quello che interesserà di più agli utenti, però, è il Kindle Phone o come verrà chiamato.

Lo smartphone targato Amazon andrà appunto a consacrare definitivamente tra i grandi l’ecosistema Kindle, forse già oggi l’unico che attualmente riesce davvero ad avere tutto quanto necessario a tener testa all’iTunes Store. Si prospettano caratteristiche hardware interessanti e, nella tradizione di Amazon, a un prezzo decisamente aggressivo. È possibile che la personalizzazione software sinora vista nei Kindle Fire abbia ancor più risalto nel prossimo prodotto proveniente da Seattle, con nuove applicazioni sviluppate in casa. Casomai avessero bisogno di “manovalanza qualificata”, qualcuno libero molto a breve ci sarebbe.

Ad ogni modo, da qui a 2 anni guardare ad Amazon come all’azienda specializzata nell’e-commerce, in particolare di libri, sembrerà un ricordo alquanto buffo, in proporzione al colosso multimediale che si sta progressivamente formando. E la crescita della società, ci scommettiamo, non si fermerà al 2013.

In sintesi: non saranno solo a Capodanno i fuochi d’artificio.

Microsoft

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Non serve spostarsi di molto, dopo aver parlato di Amazon. Microsoft è infatti a pochi chilometri di distanza da Seattle, a Redmond. E certamente Ballmer non sarà granché felice della crescita del dirimpettaio. Per Microsoft sarà un’annata cruciale o quasi: dopo aver iniziato la sua controffensiva con Windows 8 e Windows Phone 8, dovrà dimostrare le sue vere capacità di far breccia nei mercati trascurati fino a qualche mese. Al momento, fare giudizi sull’andamento chiaroscuro dei nuovi prodotti sarebbe prematuro; sono trend su cui sicuramente SteveB. dovrà riflettere e se necessario prendere misure efficaci.

L’aver indicato la porta d’uscita a Sinofsky lo scorso novembre ha gettato un po’ di indecisione sulla strategia futura di Windows. La Larson-Green avrà ciò che serve per far fronte alle importanti responsabilità ora nelle sue mani? Solo il tempo saprà dircelo. La scaletta, almeno nel breve termine, non dovrebbe comunque esserne troppo influenzata. Di Windows Blue se ne parlava già prima della messa in commercio di 8, un aggiornamento a distanza ravvicinata per aggiungere nuove funzionalità e correggere i difetti della release iniziale, riservando però le “grandi manovre” per Windows 9 che uscirà più in là. Percorso simile anche per Windows Phone, dal momento che il ciclo di rilasci di iOS e Android richiede necessariamente risposte in tempi rapidi. La famiglia Surface, inoltre, potrebbe avere ulteriori membri oltre a quelli già presenti, tra cui un tablet da 7″ e uno smartphone, magari proprio in concomitanza coi sopraccitati aggiornamenti.

Sul fronte dei servizi multimediali, forte risalto dovrebbe avere la cosiddetta Xbox TV, assieme alla nuova generazione della console da videogiochi. Un settore su cui, fortunatamente, Microsoft ha già dimostrato di saper fare bene. Ma non può e non deve limitarsi solo a quello e alla spinta fornita dal settore business, in attesa del debutto di Office 2013. Sul treno per il mercato consumer è sempre più difficile restare aggrappati.

In sintesi: è l’anno del crocevia in ambito consumer, o stanno dentro o vanno fuori.

RIM

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Uno dei cosiddetti “underdog” di mercato. L’azienda canadese dovrà dimostrare quest’anno di saper veramente stupire, dato che ne va della sua sopravvivenza. E BlackBerry 10 sembrerebbe riempire il suo arco di frecce molto ben fatte. A livello personale, dopo un iniziale scetticismo (dal punto di vista grafico mi sembrava non troppo dissimile da una skin per Android) ho iniziato ad avere un certo interesse, sia da utente sia da lavoratore. Oltre ad avere le caratteristiche di messaggistica che hanno sempre contraddistinto i BlackBerry, ha ulteriori chicche, tra cui la più interessante di tutte è forse la funzionalità Balance, ossia la suddivisione personale/lavoro dell’ambiente lavorativo, che probabilmente vedremo pure altrove qualche mese dopo il debutto del nuovo sistema di RIM.

Con la presentazione che avverrà il 30 gennaio, Thorstein Heins e i suoi ingegneri dovranno presentare software e dispositivi che sappiano rilanciare alla grande la piattaforma che per diversi anni è stata un riferimento in ambito aziendale. Ovviamente, non dovranno mancare un’adeguata promozione e un forte supporto post-rilascio, cose per le quali confidiamo RIM abbia le capacità necessarie.

In sintesi: se per Microsoft è l’anno del crocevia, per RIM è proprio l’anno della lotta per la sopravvivenza; potrebbero sorprenderci.

Facebook e Dropbox

E Zuckerberg cos’ha in serbo? La strategia di Facebook sembra guardare ben oltre il solo ambito social: ne abbiamo già parlato a maggio scorso. Vero, i rumor che vedevano l’azienda acquisire Opera e WhatsApp non si sono concretizzati, e da un certo punto di vista ne siamo pure sollevati. Ciò però non significa che non stiano pensando a soluzioni in proprio, hanno già le menti adatte allo scopo. Facebook vuole conoscere tutto di noi, vuole occuparsi di noi, vuole integrarsi con noi e soprattutto vuole che noi ci integriamo con esso. Suona familiare? Certo, perché vorranno sostituirsi a Google il più possibile.

Dropbox, dall’altro lato, persegue una strategia meno social, ma il cui scopo finale non è poi così tanto differente, dal momento che le acquisizioni in corso sono mirate alla creazione di un servizio “full optional” in grado di competere con le grandi del settore e prendersi cura di qualsiasi esigenza abbia l’utente. Dato che l’articolo linkato è datato 20 dicembre, ripeterci ulteriormente con previsioni sarebbe superfluo; rimandiamo dunque a quanto detto in quella sede.

In sintesi: probabilmente abbiamo appena iniziato a conoscerli per davvero.

Gli outsider

Come abbiamo visto, ogni big sta preparando i suoi assi nella manica per il 2013. Ma ci sono anche altri pronti a giocare la loro partita. Mozilla è la prima, con Firefox OS. L’obiettivo è la creazione di un sistema operativo completamente Open Source, basato su Linux e tecnologie web-based, in predominanza HTML5 e JavaScript. Il supporto da parte degli operatori non manca: tra quelli annunciati, è presente anche Telecom Italia. Per quanto riguarda i produttori di smartphone, Alcatel e ZTE sembrano essere in prima linea, non tanto ma comunque pur sempre una base da cui partire per guadagnarsi il rispetto anche da altri OEM. Per chi volesse già dargli una prova, esiste un’apposita estensione, naturalmente per Firefox.

Altro outsider è Sailfish di Jolla. Forse dirà di più il suo precedente nome: MeeGo. L’ex-sistema operativo Nokia vuole una nuova chance per dimostrare il suo valore, e la start-up fondata dallo stesso team di sviluppo sta preparando tutto il necessario affinché abbia la giusta rivalsa. Dal video di Engadget, si vede un ambiente incompleto ma comunque in una buona fase di sviluppo, fortemente basato sulle gestures e semplice da utilizzare. Almeno da quanto abbiamo potuto apprezzare, non ci sembra qualcosa destinato a fare stragi di cuori nella fascia alta; in quella bassa e medio-bassa, regno di Android e in minor misura di Windows Phone 7, potrebbe però diventare un best-seller.

Ma MeeGo non si è solo evoluto in Sailfish; ha anche un cugino rivale, Tizen. Dopo che Nokia ha deciso di puntare tutto su Windows Phone, la sua partner nel progetto MeeGo, Intel, ha deciso di allearsi con la Linux Foundation e Samsung, la quale cercava un modo per recuperare quanto di buono era stato fatto nella deludente esperienza di Bada. Esattamente come Sailfish e Firefox OS, anche qui ci si basa su Linux e sull’uso massiccio degli standard web. Tra i tre, dovrebbe essere quello più vicino all’uscita, dal momento che la finalizzazione della versione 2.0, quella che nelle intenzioni del team è destinata a rendere il sistema finalmente maturo per il mercato, è prevista proprio nel corso di gennaio.

Di Ubuntu ne abbiamo già parlato proprio qualche ora fa. Attendiamo domani per conoscere cosa bolle in pentola nella cucina tecnologica di Mark Shuttleworth.

In sintesi: quanti nuovi cuccioli! Sarà bene che vi impegnate sin dall’inizio, il mondo là fuori è duro.

Si chiude qui la serie di articoli dedicati al 2013, finalmente giunto e pronto a svelarci poco a poco il suo carico di novità. Siamo sicuri che al CES, nella prossima settimana, alcune cose inizieranno ad esserci più chiare. Seppur non fisicamente, coi mezzi a nostra disposizione non faremo mancare la nostra copertura. Buon 2013 su SaggiaMente.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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