Guida al Soft Proofing: cos’è e come usarlo per migliorare la stampa delle fotografie

A causa dell’avvento del digitale e, in particolar modo, della post-produzione, siamo diventati molto suscettibili riguardo ai colori che la nostra fotografia dovrebbe o non dovrebbe avere. Se avete provato a stampare qualche vostra opera è possibile che il risultato non sia stato quello atteso ed il problema potrebbe non risiedere nella qualità della foto ma in un profilo colore errato del file o della stampante, oppure una conversione inadeguata.

Oggi parleremo di Soft Proofing ossia la possibilità di simulare a monitor (spazio colore RGB) ciò che una stampante potrebbe produrre (spazio colore CMYK o simili). Un punto cardine di tutto questo discorso è avere un monitor “decente” ma soprattutto calibrato! Sonde come le ottime Spyder di Datacolor si trovano intorno ai 150€ e possono cambiare radicalmente il modo di vedere le fotografie sul monitor. Se si pensa che si possono anche condividere con altri amici ed appassionati dividendone le spese… beh, è una di quelle cose che un fotografo dovrebbe possedere.

Il secondo step è stampare utilizzando i profili colore della stampante in uso. I profili più sofisticati oltre a tener presente la tipologia di stampante basano la loro calibrazione anche sul tipo di carta e di inchiostro. Qualunque stampatore di calibro medio/alto sarà ben felice di fornirvi i profili colore cosi da avere un cliente felice! Vi sono anche servizi online che danno la possibilità di scaricare il profilo colore, uno su tutti è Blurb.

Una volta che sarete in possesso del profilo colore della stampante o dello stampatore, non basterà far altro che posizionarlo nella seguente directory (per Osx)

[code]HD > Libreria > ColorSync > Profili[/code]

Se state utilizzando la suite Adobe CS consiglio di posizionarlo anche nella directory specifica:

[code]HD > Libreria > ColorSync > Profili > Raccomandati[/code]

Cosi facendo si avrà a disposizione il profilo all’interno di tutte le applicazione della suite Adobe, direttamente nei menu a tendina. Con un profilo colore si migliora la resa ma non è detto che il risultato sia sempre eccellente; il Soft Proofing ci viene in aiuto.

Soft Proof in Adobe Photoshop

Il soft Proof è un semplice meccanisco software che ci permette di simulare a monitor come la nostra fotografia si presenterà una volta stampata su carta. Ovviamente è un’approssimazione, perché non tutti i colori CMYK sono riproducibili nello spazio colore RGB, ma se coadiuvati da un monitor di qualità e ben calibrato, i risultati saranno sicuramente buoni. Attivando il Soft Proof in Photoshop guarderemo l’immagine così come dovrebbe apparire una volta stampata, per cui potremo aggiustarla in modo da far coincidere ciò che vorremmo ottenere con il risultato in output.

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L’opzione di Proofing è disponibile dal menu Visualizza di Photoshop. Come potete notare sono gia disponibili diversi profili colore di default ma il nostro obiettivo è vedere attraverso gli occhi della stampante a cui toccherà il duro compito di riprodurre su carta le nostre immagini.

Cliccando sulla voce Custom si aprirà una finestra dove andremo a scegliere sotto la voce Device to Simulate il nostro profilo (nel caso ipotizzato sarà: Blurb_ICC_Profile.icc).

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Come modalità di rendering impostiamo Perceptual (Percettiva) in modo da preservare i gradienti di colore. La modalità Relativa tende ad unire più sfumature, cosi facendo potremmo incorrere in grossi problemi.

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Spuntiamo anche l’opzione Black Point Compensation cosi da preservare i dettagli nelle ombre. Le altre due opzioni dovremmo lasciarle spuntante (almeno per il momento), soprattutto la simulazione della carta che si consiglia di attivare solo se si ha un monitor perfettamente calibrato e con una luminosità in linea con quella delle stampanti (circa 90-120 cd/mq). Nel caso volessimo aggiungere queste scelte nel menu a tendina visualizzato nell’immagine precedente, non basterà far altro che cliccare sul tasto Save e dare un nome alla personalizzazione (nell’esempio, Blurb).

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Quando il Soft Proof è attivo il titolo dell’immagine apparirà con una dicitura simile a “RGB/16/Blurb”, che si legge come Metodo/Bit per Canale/Profilo.

Conversione in CMYK

Quando l’editing in ambiente Soft Proof vi avrà soddisfatto si potrà convertire l’immagine secondo il profilo di output  (in questo caso il CMYK di Blurb). Cosi facendo si passerà dalla simulazione visiva ad un file già pronto per essere riconosciuto in modo corretto dalla stampante. Il comando si trova nel menu Modifica / Converti con Profilo…

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Si aprirà una finestra dove alla voce Profile si dovrà selezionare il profilo colore (ancora una volta Blurb_ICC_Profile.icc) con cui si vuole convertire l’immagine.

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Utilizziamo sempre il metodo Percettivo (Perceptual) e come motore impostiamo Adobe (ACE). Clicchiamo su OK e la nostra immagine sarà convertita secondo il profilo prescelto.

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Ora non basterà far altro che salvare il file come TIFF o PSD, includendo il profilo colore. L’immagine potrebbe apparire slavata, ma è normale: sulla carta non si può riprodurre l’intera gamma dinamica dei monitor. Nella stampa si ha un range compreso tra 100:1 e 150:1, mentre sullo schermo siamo tra 300:1 e 500:1.

Gamma

Per ovviare al problema di andare in stampa con zone della nostra immagine eccessivamente “slavata” perchè fuori dalla Gamma della stampante, Photoshop ci viene in aiuto con il comando Gamut Waring, disponibile sempre all’interno del menu View o con la scorciatoria Shift+Cmd+Y. Se un colore o un’area della foto è fuori dalla gamma della stampante questo verrà indicato con del grigio neutro. Tramite i vari strumenti a disposizione in Photoshop, tra cui la saturazione, sarà possibile riportare il colore all’interno della giusta gamma.

Simulazione Inchiostro e Carta

Una regola generale per entrambe queste modalità è che se la stampa finale sarà di alta qualità (ossia con un alto range dinamico) sarà pressocchè inutile attivare queste opzioni. Al contrario se la stampa è di bassa qualità, converrà selezionare bene tipo di inchiostro e temperatura della carta cosi da limitare i danni.

  • Simulazione Inchiostro, presente all’interno del menu del menu di Proof Setup ci permetterà di giudicare la gamma colore della nostra immagine.
  • Simulazione Carta, al contrario, ci permetterà di giudicare la Gamma dinamica della nostra fotografia, stampata ma con qualche problema. In particolare le stampanti non possono regalarci la luminosità dei bianchi di un monitor e per questo le foto potranno apparire spente. Un piccolo trucco è quello di calibrare la luminosità del monitor in linea con quella di una stampante (circa 90-120 cd/mq) e di visualizzare la fotografia in oggetto senza nessun pannello attivo, ossia nella modalità A tutto schermo raggiungibile premendo due volte “F” sulla tastiera.

Soft Proof con Adobe Lightroom

Se si vuole andare in stampa con una serie di fotografie, magari per realizzare un fotolibro, sarà meglio gestire l’intero workflow con Lightroom. La funzionalità di Soft Proof, disponibile in modalità Sviluppo, è attivabile tramite tre diverse possibilità:

  • Menu Visualizza / Prova a Monitor / Mostra Prova colore
  • Selezionare la casella di controllo nella barra degli strumenti
  • Premere il tasto S

Quando l’opzione di Proofing sarà attivata compariranno sotto l’istogramma l’opzione di scelta del profilo e la modalità. Oltre a questo lo sfondo tramuterà in bianco, l’istogramma prenderà il nome di “Prova a Monitor” e gli indicatori di clipping diventeranno un indicatore sulla Gamma. Andando ad agire sul profilo potremmo, tramite un menu a tendina, andare a scegliere il profilo che ci interessa.

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Questa presentazione del Soft Proof e delle metodologie di impiego con Photoshop e Lightroom, rappresenta giusto un primo approccio per capire bene i concetti chiave e applicarli in pratica. Ho comunque cercato di affrontare tutti i passaggi più importanti, seppur semplificandoli, in modo tale da fornire ai potenziali interessati una “guida” semplice da seguire per iniziare a muovere i primi passi.

Gianmarco Meroni

Ingegnere per dovere, fotografo e viaggiatore per passione. Prediligo andare alla scoperta di posti insoliti e non convenzionali per conoscere i luoghi più remoti del pianeta attraverso gli occhi e i sorrisi della sua gente. La foto migliore è quella che non ho ancora scattato, il viaggio più bello il prossimo! Tutto il resto é su Ethnologies.it.

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