Google potrebbe voler comprare WhatsApp! per 1 miliardo di dollari

Qualche tempo fa era nato un client di posta minimale ed efficiente che stava letteralmente spopolando su numerose piattaforme. Si chiamava Sparrow ed io, come molti altri, lo avevo acquistato sia per Mac che per iOS, pochi mesi prima che Google ci mettesse sopra i suoi artigli dorati, acquisisse gli uomini ed il know how e gettasse l’applicazione alle ortiche. C’è chi dice che con quello che paghi stai al sicuro ma se c’è Big G di mezzo non è detto neanche questo.

Avete presente Snapseed? La piccola ed innovativa app per il ritocco fotografico aveva reso molto popolare Nik Software, azienda solitamente profilata su di un’utenza più professionale con le sue altre applicazioni come Silver Efex Pro. Grazie a quell’app disponibile anche per iOS, Nik ha attirato l’attenzione della vorace G che ne ha fatto un sol boccone. Oggi ne raccogliamo le ceneri con tutti i software svenduti in un unico pacco al 70% del prezzo, presumibilmente senza ulteriori sviluppi futuri, e con Snapseed per computer abbandonata.

Vogliamo parlare di Google Reader? Evitiamo, lo si è fatto già in abbondanza e su tutti i canali a nostra disposizione, dopotutto è solo l’ennesimo calcio nei denti. Con queste premesse è facile intuire perché l’indiscrezione lanciata da DigitalTrends in merito la possibile acquisizione di WhatsApp! da parte della solita Google ci mette in allerta. Secondo fonti interne l’offerta ammonterebbe più o meno ad un miliardo di dollari, cifra molto consistente ma certamente credibile. È un rumor, e onestamente spero non sia vero, ma se così fosse quale futuro avrebbe WhatsApp!? Senza dubbio anche questo smembrato, magari integrato nella Chat di Google+ nella speranza di dare un corpo al suo social degli asociali.

whatsapp

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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