Tim Cook D11

Poche ore fa Tim Cook è salito sul palco del D11 per l’intervista (video) condotta da Walt Mossberg e Kara Swisher. L’appuntamento annuale di All Things Digital è una buona vetrina per il CEO Apple, il quale sembra maggiormente a suo agio in ambienti così rilassati. Gli esperti giornalisti del mondo Hi-Tech hanno posto numerose domande interessanti e Cook si è dimostrato sempre preparato e rassicurante, pur scegliendo di rimanere molto abbottonato.

Apple intende realizzare prodotti rivoluzioni basati su idee incredibili…

…i punti chiave del linguaggio sono sempre gli stessi, eppure il CEO non sembra in grado di profondere la dovuta passione in quelle parole. Si sapeva dal primo giorno che il suo DNA manageriale sarebbe stato perfetto per tenere insieme la baracca, ma ora si inizia a sentire la necessità di un uomo più carismatico per il palcoscenico. Fate una domanda a Cook e lo vedrete volteggiare con lo sguardo, alla ricerca di parole precise e misurate. Non c’è il rischio che si lasci scappare nulla di più di quanto previsto, ma a denti stretti l’entusiasmo non si trasmette e le parole sembrano spoglie dell’anima. Lui è stato e continua ad essere un uomo necessario in Apple, probabilmente la chiave della sua efficienza economica, nonché essenziale elemento di continuità dopo l’assenza di Jobs, ma inizio davvero a sentire un vuoto nell’immagine di questa azienda. Spostando l’attenzione sui prodotti e servizi, Cook giocherà le sue migliori carte tra la seconda metà del 2013 e l’inizio del 2014, periodo in cui si attendono i nuovi OS mobile e desktop, gli aggiornamenti di MacBook Air, MacBook Pro, Mac Pro, iPad, iPad mini e nuovo (o nuovi) iPhone. Un primo assaggio di tutto questo lo avremo nell’imminente WWDC, durante il keynote di aperture che seguiremo in diretta il 10 giugno.

Cook ne ha approfittato per fare un po’ di numeri, ricordando che il 59% della navigazione da dispositivi mobili avviene tramite iOS e che Apple ha venduto 85 milioni di iPhone e 42 milioni di iPad negli ultimi 6 mesi. Anche l’esperimento Apple TV si può dire riuscito, con 13 milioni di esemplari venduti complessivamente, la cui metà solo nell’anno scorso, sintomo che a spingere è la sempre crescente integrazione con iOS e Mac. Cook è un po’ scettico riguardo i Google Glass, ma non parla dell’idea in sé, quanto della difficoltà che un prodotto simile possa piacere a molti, sottolineando che gli occhiali devono essere leggeri, poco invadenti anche sul piano estetico, alla “moda”. Apple è sempre interessata a realizzare prodotti diversi, di quelli che raggiungono tutti e di cui tutti possono sentire la necessità, i famosi “game changer” a cui l’azienda sta lavorando in gran segreto. Forse sarà un iWatch, forse una nuova TV o forse (più probabilmente?) nulla di tutto questo. Per il momento si parla di iOS 7, dove viene confermato l’importante lavoro di Ive e la volontà di aprire maggiori API agli sviluppatori.

Curioso passaggio in merito il porting di proprie app e servizi sul mondo Android, con Cook che non esclude categoricamente la possibilità, sottolineando l’assenza di ostacoli “di principio” (no religions issue). Forse la guerra termonucleare è finita e non ce ne siamo nemmeno accorti. E magari non è l’unica ascia che Apple ha silenziosamente sotterrato in queste settimane perché, secondo etnews, l’azienda ha ripreso ad acquistare pannelli LCD da Samsung, in barba al precedente proposito di tagliarla fuori dalla lista dei propri fornitori.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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