Per alcuni anni uno degli argomenti principe su SaggiaMente sono stati gli SSD. Ho iniziato ad usarli e testarli sui Mac nel 2010 ed ho pubblicato un gran numero di recensioni ed approfondimenti tecnici per illustrarne tecnologia e vantaggi, al tempo ancora poco noti nelle testate di settore. Nel tentativo di spingerne l’adozione ho coniato anche uno slogan, il famoso +SSD -GHz che i nostri utenti storici ricorderanno bene. Quasi a conclusione di questo lungo filone che ha caratterizzato la nostra attività per anni, a dicembre del 2012 ho pubblicato i risultati di una interessante ricerca sugli SSD nel mondo Mac.

ssd

Dal 2013 gli articoli legati agli SSD si sono ridotti drasticamente per una serie di motivi. Il primo e più importante è che la maggior parte della produzione di Mac si è allontanata (e si allontanerà sempre più) dallo standard SATA, rendendo di fatto inutile andare ad analizzare i dischi after market. Altra importante considerazione è che nelle nostre pagine ci sono ormai decine e decine di post storici che spiegano come funziona un SSD, che vantaggi apporta, come si installa, configura, ottimizza, ecc.. Ho smontato Mac mini, iMac e MacBook Pro decine di volte, mostrando tutte le soluzioni per aggiungere un SSD, provato tutti i modelli migliori e i principali adattatori SuperDrive<->SSD. Oggi i nostri utenti possiedono gli strumenti teorici per capire i dischi allo stato solido e, cosa non da meno, le altre testate italiane legate al mondo Mac hanno recuperato parte del loro ritardo ed aggiunto l’argomento “SSD” nelle loro pubblicazioni, fornendo perlomeno la copertura sulle novità. Quel che difficilmente si riesce a trovare sono invece dei validi articoli di approfondimento, consigli e nozioni che esulano dallo speed test o dall’offerta del momento. Immagino che sia per questa carenza che nella mia casella di posta elettronica continuano ad accumularsi email con domande riguardo agli SSD e non vi stupirà sapere che molte riguardano il Fusion Drive.

FusionDrive

Se escludiamo MacBook Air e Retina, che hanno SSD di serie e sono due dei computer più importanti nell’attuale produzione Apple, Mac mini, iMac e MacBook Pro possono essere dotati di Fusion Drive. In realtà nei MacBook Pro non esiste l’opzione in fase d’acquisto, ma possiamo crearlo noi stessi in un secondo momento. Basta sostituire il SuperDrive con uno dei tanti adattatori disponibili, dallo storico OptiBay (che ho testato nel 2010) al più recente Flancrest (recensione), così da poter avere internamente HDD ed SSD. Consiglio prevalentemente questi due perché le esperienze con i sistemi più economici, come il Leicke, non sono state sempre positive sui Mac. In realtà la presenza di SSD esterni molto rapidi, come il LaCie Rugged Thunderbolt (recensione), oggi rende possibile la creazione di un Fusion Drive anche senza dover aprire il computer, sempre che l’idea di avere un elemento esterno necessario per l’accensione del Mac non vi dia fastidio. Insomma, soluzioni per avere un Fusion Drive ce ne sono, tra cui la più semplice è quella di aggiungere 250€ in fase d’acquisto su tutti gli iMac o sul Mac mini top di gamma (sul base l’opzione non è presente).

fusion-drive

Siamo così arrivati al nocciolo della questione: conviene scegliere il Fusion Drive? La risposta più semplice è necessariamente sì se l’alternativa considerata è quella di mantenere il disco meccanico di base. Non ci sono sufficienti parole per sottolineare la sconvenienza di acquistare ed usare un computer con un HDD tradizionale, qualsiasi sia la vostra attività. Ho faticato molto per far capire questo concetto a chi poneva una strenua resistenza, sostenendo che un SSD non aumenta la capacità di calcolo e che quindi non serve ai professionisti. Fortunatamente oggigiorno anche chi osteggiava duramente quelle parole si è dovuto ricredere, ma proprio Apple che è stata una delle promotrici del disco allo stato solido come componente di serie degli Air e che si è inventata il Fusion Drive (che ricordo essere diverso dalle altre tecnologie per PC) continua a vendere iMac e Mac mini di serie con vecchi e lenti Hard Disk. Il Fusion Drive da 1TB avrebbe dovuto essere la base su questi computer, per lo meno su iMac e Mac mini top di gamma. Dopotutto all’interno vi si trova in aggiunta solo un disco SSD da 128GB, qualcosa che costa a noi circa 80€ e che Apple paga sicuramente molto meno. Pur facendoci pagare in più il costo vivo sul listino, Apple non avrebbe perso niente ma avrebbe guadagnato molto in soddisfazione degli utenti, evitando di trovarsi con acquirenti di iMac 27″ da 2.000€ che si lamentano, a giusta ragione, per la lentezza del loro “bolide” in ogni singola operazione.

Assodato che il disco meccanico sia da evitare a tutti i costi, il primo step disponibile per iMac e Mac mini top di gamma è proprio il Fusion Drive, ottenibile con +250€. Fin dai primi test è stato evidente che la nuova tecnologia Apple per la “fusione” di SSD e HDD è stata ben ideata ed offre prestazioni di ottimo livello. Non è proprio come avere un SSD puro ma siamo comunque molto al di là dei classici sistemi di caching visti sui PC o nei dischi ibridi come i Momentus XT di Seagate. Per un uso medio del computer il Fusion Drive è un’ottima soluzione, anche se Apple ce lo fa pagare troppo caro – che novità! – ma se si gestiscono molti file allora può non essere una buona idea, ecco perché non l’ho creato sul mio iMac e continuo a mantenere SSD e HDD separati. Cercherò di spiegarvene i motivi più semplicemente possibile ma quello principale è la sicurezza e la longevità dei dischi.

Iniziamo col sottolineare ciò che alcuni di voi potrebbero già aver sperimentato sulla propria pelle, ovvero la caducità dei dischi allo stato solido. La longevità degli SSD, calcolata in base al numero di scritture massime sulle NAND, restituisce una durata media solitamente più che soddisfacente e infatti non è questo il problema. Non si tratta neanche di delicatezza hardware, dal momento che non ci sono parti fisiche in movimento e possono resistere tranquillamente a forti sollecitazioni. Tuttavia dopo un periodo di lavoro sufficientemente lungo con i dischi allo stato solido, la mia personale statistica è di ben 4 decessi, più di uno all’anno, molti di più di quanti ne avessi sperimentati con gli HDD nello stesso periodo di tempo. I dischi meccanici sono sicuramente più delicati ma se si evita di sballottare la testina con movimenti o sbalzi di tensione (usate sempre un UPS) eventuali altri problemi hanno un decorso lento e ci consentono di salvare i dati. Gli SSD, invece, semplicemente smettono di funzionare, di punto in bianco, senza più alcuna possibilità di accedere ai file se non affidandosi a costose strutture di recupero dati. Il Fusion Drive accentua notevolmente questo problema per due motivi:

  1. diminuisce la vita del disco solido: perché aumenta il numero di scritture dal momento che i file vengono spostati da SSD ad HDD e viceversa per migliorare le prestazioni;
  2. aumenta i rischi della perdita: perché basandosi su una struttura logica unica, se perdiamo l’SSD non possiamo neanche più accedere ai dati sull’HDD, che andranno tutti persi.

È opportuno sottolineare che, come detto poco sopra, per un uso medio del proprio Mac tali problemi potrebbero essere secondari e che un semplice backup di Time Machine può rappresentare un efficace paracadute. Ciò non toglie che è bene essere informati dei rischi e che questi aumentino con la quantità di dati che si intende gestire. Sul mio iMac transitano continuamente file voluminosi, a cui accedo costantemente durante la lavorazione e che finirebbero facilmente sulla componente solida del Fusion Drive. Tuttavia i reali vantaggi di avere un documento su SSD sono minimi rispetto quelli di averci il sistema operativo, e l’aumento di scritture dovuto agli spostamenti fa parte degli elementi di rischio sopra elencati. Dopo numerose valutazioni ho convenuto che preferisco avere il controllo su ciò che finisce nel disco solido, limitando i fattori di pericolo ed aumentando la longevità dei componenti. Al momento l’SSD più longevo che io abbia mai avuto è proprio quello aggiunto nell’iMac e usato separatamente rispetto l’Hard Disk.

L’obiettivo di questo articolo non è quello di disseminare inutile paura, quanto quello di informare sui potenziali limiti di questa tecnologia per i professionisti o per chiunque faccia un uso intensivo del disco interno. A tal proposito vorrei  anche segnalarvi la possibilità di scollegare le singole componenti del Fusion Drive, per come riportato in questa guida su MacWorld. Il procedimento non è complicato e al termine si avrà la possibilità di usare separatamente SSD ed HDD, mantenendo nel primo il sistema operativo e nel secondo i dati. A tal proposito potrebbero risultarvi interessanti le letture di questi articoli: come smistare i propri dati usando i link simboliciorganizzare la cartella home con link simbolici.

mbp

In conclusione analizziamo la presenza del Fusion Drive computer per computer:

  • MacBook Pro avere un SSD ed un HDD in un portatile è davvero una gran cosa perché si ottiene velocità e capienza. Creare il FD è piuttosto semplice ma il mio consiglio è di mantenere separate le due unità. 
  • Mac mini essendo un computer da scrivania avere periferiche collegate esternamente non è un problema. Rispetto al FD (+250€) io preferirei avere un SSD puro da 256GB (+300€). Tutti e due i costi sono comunque elevati e visto che nel Mac mini non è troppo difficile mettere mani e vi sono connettori SATA standard, potreste anche valutare un intervento successivo per la sostituzione del disco base con un SSD puro aftermarket. Per quanto riguarda lo storage, i dischi meccanici interni non sono più veloci di quelli esterni via USB 3.0 o Thunderbolt, e potete prendere fino a 2TB piccoli ed autoalimentati per poco più di 100€ (quelli con alimentazione anche meno).
  • iMac qui mettere mani è sconsigliato, sia per il costo della macchina che per il pannello frontale incollato. Il Fusion Drive è l’opzione minima per evitare di avere anche il sistema operativo su lenti hard disk, ma dopo aver speso 250€ per avere un SSD da 128GB ed 1TB su HDD preferirei comunque dividerli. Ribadisco che la valutazione è bilanciata su un uso più professionale della macchina, ma ritengo che le considerazioni di base valgano un po’ per tutti. Rimane sempre possibile l’opzione con SSD da 256GB per 50€ in più rispetto il Fusion Drive, ma in questo caso potrebbe non essere la scelta migliore. A differenza del Mac mini l’SSD non è SATA standard e mancherebbero anche i cablaggi per un futuro adattamento dell’utente, per cui il Fusion Drive potrebbe essere una scelta più logica. C’è sempre la possibilità di usare un SSD esterno e mantenere all’interno HDD tradizionale con i dati (quello da 3TB costa +150€ su iMac 27″) ma personalmente preferisco avere lo storage esternamente e non il sistema operativo.

mac mini

Avendo uno schermo, o volendone scegliere uno di migliore qualità rispetto quelli Apple, il Mac mini 2012 è una delle macchine più interessanti, ovviamente dotato di SSD. La sua GPU Intel HD Graphics 4000 può essere penalizzante per alcune attività ma le prestazioni sono davvero valide come evidenziato nella nostra recensione. Inoltre le consegne sono recentemente slittate a 5-7 giorni lavorativi per tutta la gamma e i tempi sono maturi per un suo refresh. Con Intel Haswell e nuova GPU, il Mac mini del 2013 potrebbe essere una rivelazione anche nelle vendite.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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