Markins Q3 Traveler: potenza e controllo in una testa molto compatta

La landscape photography è una branca della fotografia abbastanza gettonata. Ultimamente vedo spopolare sempre di più foto di paesaggio e richieste di consigli (in genere sui forum) su quale sia il miglior cavalletto o i migliori filtri per poter fare delle “belle” fotografie di paesaggio.

Altrettanto spesso però ci si dimentica di porre attenzione su un altro strumento fondamentale che va in coppia con il cavalletto: la testa. Oramai 4 anni fa, caddi anche io nella tentazione di comprare una testa abbastanza economica e ci ho convissuto fino ad ora. La testa in questione è una Manfrotto 486, priva di attacco/sgancio rapido e soprattutto priva di una forza sufficiente a sorreggere la fotocamera, specie nelle angolazioni più estreme. Qualche mese fa, stanco delle performance non adeguate e reduce anche dalla distruzione di una delle due leve di bloccaggio, mi son deciso di iniziare la ricerca di una nuova testa di maggiore qualità.

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Dopo una lunga ricerca e svariati consigli da amici e conoscenti, mi sono imbattutto nella Markins Q3. Una marca non proprio conosciuta, o almeno non come Manfrotto o Gitzo, ma che svolge altrettanto bene il suo lavoro.
È la testa a sfera più piccola della casa, conta solamente 368gr di peso ma permette di caricare materiale fotografico 77 volte più pesante. Il carico massimo che può supportare è di 30kg, un peso impressionante rapportato alle sue dimensioni estremamente contenute 38 x 50 x 91 mm.

La versione traveler , scelta da me, vanta un peso leggermente minore e un diametro della base anch’esso inferiore rispetto alla sorella Q3 Emille che misura 56mm di base (rispetto ai 50mm) e pesa invece 8g in più. Le differenze sono veramente irrisorie, ma possono avere senso se la testa andrà montata su cavelletti Gitzo serie 1. Questi modelli di hanno un sistema di ripiegamento inverso delle gambe che permette di aumentare la compattezza e una testa grande non consente la chiusura delle gambe.

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Come accennavo all’inizio della recensione, la testa che possedevo era priva di un sistema di aggancio/sgancio rapido, mentre mi sono assicurato che la nuova avesse uno dei migliori di tutta la categoria. La comodità e quindi l’efficacia del sistema Markins sta nella leva di sgancio. Essa conta diverse funzionalità, in primis la rotazione a 360° che permette di scegliere il verso di chiusura/apertura, secondariamente la possibilit di aggiustare la larghezza della sede della piastra, così da poter inserire anche quelle di dimensioni maggiori (vedasi Kirk o RRS).

Confrontando il sistema quickrelease con quello Manfrotto, ho constatato che un’altra comodità di questo sistema è che non bisogna inerire la pistra nella sede con una particolare “angolazione” ma possiamo inserirla come una slitta, lateralmente o frontalmente. Insomma ci sono molti gradi di libertà in più così da scegliere il metodo che più ci aggrada o che più ci risulta comodo nel momento dell’innesto.

markins_q3_insieme

Il sistema di bloccaggio bi-assiale grazie alle due manopoline è molto efficace. Quella più piccola permette il bloccaggio lungo l’asse centrale della testa, ossia permette la rotazione a 360° senza influire sulla disposizione in piano della piastra. La seconda manopola, quella di dimensioni maggiori, permette la regolazione della frizione sulla sfera interna, ovvero della resistenza all’inclinazione.

Entrambe le manopole hanno un escursione notevolmente ridotta e non necessitano di essere strette in modo eccessivo, ciò ne permette l’uso anche in situazioni estreme dove la testa va governata con guanti spessi e la sensibilità sui polpastrelli viene immancabilmente a decadere.

Particolarmente utile è una piccola rotella che permette il controllo della frizione minima applicata alla sfera. Questa accortezza permette di regolare quanto deve essere morbida nei movimenti la macchina fotografica. Può risultare utile con teleobiettivi di grande dimensioni dove una testa troppo “molle” rende difficile effettuare dei movimenti controllati, ad esempio per inseguire un soggetto.

markins_q3_infografica

Unica nota negativa è l’aggancio della piastra che avviene tramite una brugola, ciò comporta la necessità di avere sempre una chiave a brugola con sè nel caso la si voglia smontare. Nota positiva invece è la presenza di piaste personalizzate per molti corpi macchina e obiettivi. Un esempio è la possibilità di comprare la staffa per il 70-200 con già la piastra integrata, così da non avere un pezzo “aggiuntivo”.

4Conclusione

La Markins Q3 traveler è veramente un’ottima testa, e il sistema di serraggio è uno dei più robusti mai visti. È la mia fida compagna da circa 1 anno ed è già stata “maltrattata” a dovere, soprattutto recentemente in Namibia dove la sabbia l’aveva resa praticamente inusabile. Ma una volta a casa è bastato l’uso di un po’ di WD-40 e ripetute rotazioni per riportarla a nuovo. Il prezzo non è dei più economici ma considerando la robustezza e il fatto che una testa così è per sempre, i suoi circa 200€ non dovrebbero rappresentare un ostacolo troppo grande.

PRO
+ Capacità di carico impressionante
+ Dimensioni molto contenute
+ Fluidità dei movimenti
+ Piastre personalizzate

CONTRO
- Fissaggio piastra a brugola

Gianmarco Meroni

Ingegnere per dovere, fotografo e viaggiatore per passione. Prediligo andare alla scoperta di posti insoliti e non convenzionali per conoscere i luoghi più remoti del pianeta attraverso gli occhi e i sorrisi della sua gente. La foto migliore è quella che non ho ancora scattato, il viaggio più bello il prossimo! Tutto il resto é su Ethnologies.it.

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