iPhone 5c, falsa partenza o semplice riassestamento produttivo?

Si è dibattuto a lungo sull’iPhone 5c e sulla sua presunta natura low-cost, della quale abbiamo sempre nutrito grossi dubbi nelle varie analisi pre-lancio, visto che il concetto di “economico” in Apple è differente rispetto a quello di altre aziende. Il prezzo finale si è però rivelato anche sopra le nostre stesse aspettative, in cui lo immaginavamo sotto i 500 € e decisamente più distanziato dal 5s. Ma noi non siamo Apple, purtroppo o per fortuna, e il 5c è stato introdotto sul mercato coi prezzi che abbiamo visto. Una strategia azzeccata? C’è chi non pare essere molto convinto di ciò.

iphone5c

Produzione dimezzata: questa, secondo il Wall Street Journal ma pure altre fonti sia oggi che nei giorni scorsi, è la direttiva che Apple avrebbe inviato a Foxconn e Pegatron, i suoi principali fornitori. Dall’altro lato, però, è stato chiesto l’aumento delle unità giornaliere di iPhone 5s, in modo da rifornire con più quantità e celerità i vari canali di vendita. Questo, oltre a vari negozi online, negli USA e in Europa, che cercano di proporre il modello in plastica a prezzi più bassi rispetto a quelli ufficialmente praticati dall’azienda di Cupertino. Lo stesso per il 5s non si sta vedendo, o quantomeno in modo molto meno vistoso.

Tutto da rifare? Almeno all’apparenza, per il Melafonino colorato sembra di sì. Dagli scaffali si riporta una spiccata preferenza per la proposta più costosa, a suggerire con buone probabilità che una delle cause principali è proprio la ristretta forbice di prezzo tra le due versioni. E il dato ufficiale diramato da Apple di oltre 9 milioni di iPhone venduti nel weekend di lancio, mai suddiviso nel dettaglio tra i modelli in vendita, potrebbe dare altri indizi su ciò. Del resto, per 100 € in più si hanno il SoC A7, Touch ID e il migliorato sensore fotografico, oltre a una scocca in metallo. Chi può colmare quella differenza e non bada alla più limitata scelta di tonalità per il 5s difficilmente avrà dubbi all’atto dell’acquisto. Guardando invece sul mercato dell’usato, l’iPhone 5, con cui il 5c condivide il 90% delle caratteristiche interne (la differenza principale è nelle più bande supportate per LTE, oltre a piccoli miglioramenti per batteria e videocamera anteriore), mantiene buon valore e può prospettarsi come solida alternativa.

Ma c’è molto probabilmente anche un altro fattore molto importante a entrare in gioco: la percezione. Si ritorna alla questione low-cost, per tanto tempo prima dell’annuncio ufficiale l’iPhone 5c è stato percepito come l’entrata di Apple in quella fascia di mercato, nonostante le avvertenze da più parti a non illudersi troppo. Quando quel che si percepisce non ha trovato poi riscontro nella vita reale, sono sovvenute delusioni e sensazioni negative verso il tanto desiderato e non arrivato iPhone a basso prezzo, fino al rifiuto vero e proprio. Opinabili ma comprensibili, in fondo. Forse su Internet si è tirato troppo la corda con le aspettative, creando addirittura di fatto un “Reality Distortion Field” alternativo a quello solitamente imputato ad Apple stessa. Forse invece proprio a Cupertino hanno tirato troppo la corda con l’hype generato, quel gioco di attese che pubblicamente fanno finta di disprezzare e dietro le quinte amano profondamente (altrimenti non si spiegherebbe la perseveranza dopo anni). Forse entrambe.

Non possiamo però pensare solo ed esclusivamente negativo. Le potenziali attenuanti ci sono. E se, come detto da più parti, si trattasse di un semplice riassestamento produttivo? Hanno fatto abbondanti scorte di iPhone 5c per i negozi, possono permettersi di rallentare e dare più priorità al 5s la cui domanda ha una curva di crescita maggiore. Se fra alcune settimane la situazione si invertirà, Apple non ci penserà molto prima di ingranare nuovamente la quinta sulla fabbricazione dell’intermedio di gamma (è l’iPhone 4s, oggi, a rappresentare invece l’entry-level).

Non tutto il male viene per nuocere, poi, nei ribassi degli store fisici e online. Il margine di guadagno normalmente molto corposo per l’azienda di One Infinite Loop sarà inferiore ma rimarrà comunque abbondante, consentendo al contempo in via non ufficiale la creazione di un più equo distacco economico all’interno della famiglia di dispositivi che favorisca le vendite. Inoltre, per entrambe le nuove proposte di Apple la distribuzione è stata finora limitata a pochi paesi. Tra il 25 ottobre e il 3 novembre entreranno in scena moltissimi altri mercati, Italia inclusa. Maggiore è la disponibilità, maggiore è il bacino di utenza che potrebbe essere interessata al prodotto. Senza dimenticarsi del periodo natalizio in cui molti iPhone saranno acquistati per diventare regali.

Successo? Insuccesso? Ancora è presto per dirlo. Come abbiamo visto ci sono gli elementi sia per mettere Apple sul banco degli imputati, sia per assolverla in assenza di prove schiaccianti a suo carico. Una partita il cui risultato è ben lungi dall’essere almeno intuibile. I prossimi risultati finanziari del 28 ottobre potrebbero darci maggiori indicazioni su come sta andando il “primo tempo”. Ma, salvo grosse sorprese nel bene o nel male, crediamo sia meglio rimandare di qualche mese giudizi più definitivi.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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