Apple si conferma il marchio più prezioso ma servono novità per il futuro

La classifica Brand Finance’s Global 500 2014 è fresca di pubblicazione ed Apple si conferma per il terzo anno consecutivo il marchio con la migliore valutazione, sopra Samsung, Google e Microsoft, tutte ben distanziate. Nel 2011 la casa di Cupertino ricopriva l’ottavo posto, oggi di Amazon.com, mentre per il 2012, 2013 ed ora anche 2014 ha sempre ottenuto il primo posto.

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La crescita di Apple è costante ed è il suo percorso segnato da prodotti che hanno fatto storia oltre che da guida per l’intero mercato di riferimento. L’iPhone è ormai anziano, considerando la sua nascita nel 2007, ma da allora fino ad oggi l’azienda ha assestato un altro colpo perfetto che ha modificato l’intero panorama dei personal computer. L’iPad non ha solo reinventato un prodotto, il tablet, ma ha anche segnato in modo innegabile la nascita di quell’era che Jobs aveva definito Post-PC. Oggi molti acquistano un iPad in sostituzione di un computer economico ma questo è anche presente come dispositivo aggiuntivo nelle case di chi già possiede un Mac o un altro computer Windows, come prodotto destinato ad una più veloce consultazione di email, web, social network ed altro. Sia iPad che iPhone allo stato attuale condividono la particolarità di non aver vissuto una parabola discendente ma, al contrario, continuano a macinare numeri migliori anno dopo anno. Questo vuol dire che anche se molti detrattori e analisti di borsa ritengono che Apple sia prossima ad un periodo negativo la realtà dei fatti sembra indicare tutt’altro scenario. Eppure c’è bisogno di novità, a Cupertino sanno che la loro forza risiede nella capacità di creare ogni manciata di anni un nuovo prodotto di riferimento, per ampliare la propria offerta ed entrare, alle volte perfino creare, nuovi mercati. Per questo Tim Cook ci ha recentemente promesso nuove categorie di prodotti, forse quelli che gli garantiranno di rimanere il marchio più prezioso anche negli anni a venire.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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