Un paio d’anni fa, quando cominciava a diffondersi lo standard USB come presa di alimentazione per la ricarica dei vari device, pensai di inserire al posto delle prese a 220V, in alcuni punti strategici dell’impianto di casa, una presa USB. In questo modo avrei rimosso un po’ di caricabatterie, eliminato il fenomeno della “transumanza” degli stessi e migliorata l’estetica della ricarica. Cominciai a cercare un produttore di apparecchi per impianti elettrici civili che avesse nel catalogo una presa USB che rispondesse ai miei desideri. Non trovai niente. Nemmeno presso i più blasonati e costosi marchi. Per il momento, fui costretto ad aggiungere questo dispositivo nella mia lista dei desideri.

Casualmente, la settimana scorsa mi sono imbattuto in due prodotti della bTicino sui quali ho svolto un breve approfondimento e che poi ho acquistato ed installato. bTicino produce due modelli di presa USB: uno alimentato a 220V, dotato quindi di un caricabatterie interno, e un altro fornito semplicemente dei quattro morsetti per il collegamento del bus USB. Il modello alimentato a 220V, a sua volta, viene prodotto con singola e con doppia presa USB. Il primo occupa un singolo modulo ed è in grado di erogare fino a 750 mA, sufficienti per ricaricare cellulari, smartphone e tablet; il secondo occupa due moduli e può erogare fino a 1500 mA per un singolo device o 750 mA per due device.

Conclusioni

L’installazione è semplice, per chi ha un minimo di manualità e conoscenza di base degli impianti elettrici. Oltre a bTicino, anche Vimar produce questo tipo di prese e, probabilmente, anche altre marche. Se in casa non abbiamo un impianto elettrico compatibile con questi apparecchi, sarà necessario sostituire anche il supporto delle prese e la placchetta. Fortunatamente, la scatola incassata nella parete è standard per tutte le marche. Il modello L4285C con una presa USB bTicino serie Living International si trova anche su Amazon a € 14,60 mentre il modello L4285C2 con doppia presa USB, sempre su Amazon, costa € 23,01.