MacBook Air 2014: nuovi SSD più lenti?

Appena usciti i nuovi MacBook Air 2014 MacWorld ha avuto modo di mettere le mani su alcuni esemplari ed ha condotto dei test di velocità. Come ci si poteva aspettare l’upgrade di 100Mhz nella CPU base non ha portato grandi cambianti, ma un miglioramento delle prestazioni compreso tra il 2% ed il 5%. La cosa interessante che è venuta fuori è che il disco allo stato solido sembra essere più lento:

Modello SSD Lettura Scrittura
MacBook Air 13″ 2013 128GB 725 MB/s 445 MB/s
2014 256GB 630 MB/s 306 MB/s
MacBook Air 11″ 2013 256GB 725 MB/s 687 MB/s
2014 256GB 676 MB/s 520 MB/s

Tuttavia le prove di velocità condotte da MacWorld non sono da prendere come oro colato, in primis perché hanno confrontato modelli con diversi tagli di memoria (cosa che incide sulla velocità) e in secondo luogo perché sappiamo che Apple non monta gli stessi SSD su tutti i computer. Ad esempio sul mio Air 2013 da 128GB c’è un’unità SanDisk che ha velocità di scrittura inferiori rispetto quella da 256GB del modello 2014.

ssd1

Modello SSD Lettura Scrittura
MacBook Air 11″ 2013 128GB 716 MB/s 317 MB/s
2014 256GB 676 MB/s 520 MB/s

Aspettiamo altri test più completi per farci un’idea, dove magari vengano confrontati dischi dello stesso tipo, ma in tutti i casi si tratta di velocità ottime. Bisogna ricordare che questi SSD sfruttano il collegamento PCIe e non il classico SATA3, per questa ragione riescono a superare anche il limite di 500 MB/s di questa tecnologia. Inoltre la velocità che otteniamo nei computer grazie ai dischi allo stato solido non è tanto conseguenza della velocità massima, riscontrabile solo in operazioni su file di grandi dimensioni, quanto delle numerosissime operazioni al secondo che sono in grado di effettuare, specie su file di piccoli dimensioni, dove l’assenza di movimento fisico conferisce altissime velocità.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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