Circa una settimana fa, Apple ha sottoscritto una transazione con i 33 Stati e le associazioni dei consumatori americani che l’avevano citata in giudizio con l’accusa di aver fatto cartello sui prezzi degli ebook assieme ad altre case editrici, anche per spodestare Amazon dalla sua posizione dominante sul mercato.
L’accordo, ricordiamo, prevede che Apple, in caso di conferma in appello della sentenza di condanna resa dal giudice di prime cure, dovrà pagare 450 milioni di dollari (di cui 400 ai consumatori, anche sotto forma di rimborso, e 50 agli Stati) a titolo di risarcimento danni, mentre in caso di riforma della sentenza con rinvio del giudizio nuovamente alla Corte nazionale “solo” 70 milioni di dollari (di cui 50 ai consumatori e 20 agli Stati).
Il giudice della Corte Distrettuale di Manhattan Denise Cote (che, peraltro ha reso la sentenza di primo grado), ha dichiarato, in una recente intervista in teleconferenza, che trova preoccupante la possibilità che Apple paghi solo 70 milioni di dollari in caso di rinvio del processo, trovando questa possibilità “ingiusta” per i consumatori. Alla Cote, infatti, le parti hanno sottoposto l’accordo transattivo per una sua approvazione preliminare.
Steve Berman, l’avvocato dei consumatori, ha invece dichiarato che trova l’accordo più che soddisfacente per i suoi clienti, ma anche che le parti avrebbero preso in considerazione le preoccupazioni del giudice Cote.
Sulla questione si pronuncerà la Corte di Appello dello Stato di New York entro la fine dell’anno.