Panasonic svela l’attesa compatta con sensore quattro terzi: LX100

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Dopo una lunghissima attesa Panasonic attacca il mondo delle compatte professionali con un modello dai numeri davvero interessanti. La LX100 eredita il DNA dalla Lumix LC1 di 10 anni fa e la porta nel 2014 con un sensore Live MOS 4/3 ed un processore d’immagine Venus Engine. Se si pensa che la precedente LX7 possedeva un sensore da 1/1,7″ si capirà il salto compiuto da questo nuovo modello che ha un’area sensibile cinque volte maggiore. Il sensore offre in totale 16MP, ma essendo di tipo multi-aspetto viene effettuato un crop e la risoluzione effettiva scende a circa 12,7MP in 4:3 e 12,2MP in 3:2. L’obiettivo è firmato Leica ed offre focali equivalenti ad un 24-75mm con l’ottima apertura di f/1,7-2,8. Il processore d’immagine è lo stesso quad-core presente nella GH4 e consente di registrare anche filmati in 4K a 30fps o FullHD a 60/50fps. Lo scatto a raffica è altrettanto valido, con una sequenza da 11fps con AF sul primo fotogramma e 6,5fps con messa a fuoco continua.

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Lo schermo posteriore è da 3″ con 921 mila punti, mentre il mirino integrato ha una risoluzione XGA (1024×768). La sensibilità varia da 200 a 25600ISO con una modalità low da 100 ISO. Molto ricchi i controlli manuali con apertura sul barilotto e, sulla parte superiore, tempi e compensazione dell’esposizione. Ci sono poi 3 tasti Fn personalizzabili, una ghiera sul dorso ed una seconda sul barilotto.

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All’interno troviamo anche il modulo Wi-Fi/NFC per il controllo remoto e la condivisione dei contenuti sui propri canali sociali. Le dimensioni del corpo sono di 115 x 66 x 55mm in 393 grammi, quindi più leggera e compatta della Canon G1X Mark II (recensione). La Panasonic DMC-LX100 sarà disponibile da novembre ad un prezzo indicativo di 900€.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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