In queste ultime ore sono emerse due notizie distinte e separate che hanno però lo stesso comune denominatore: il prezzo. La prima è che Apple ha deciso di mandare temporaneamente offline lo store in Russia, interrompendo completamente le vendite di prodotti ed accessori. La decisione arriva a seguito del crollo verticale del Rublo, che richiede un ricalcolo di tutto il listino prezzi russo. Infatti con la moneta che ha perso circa metà del suo valore rispetto al dollaro, vendendo alle stesse condizioni di sempre Apple otterrebbe solo il 50%, quindi la metà di quanto preventivato nella stesura del listino. A seconda delle future fluttuazioni del Rublo a Cupertino dovranno prendere una decisione: riattivare il sito con prezzi maggiorati per compensare la perdita di valore della moneta locale oppure mantenerlo offline fintanto che le cose ritornino alla normalità (e non è detto che questo accada).
L’altro evento riguarda invece l’App Store e la nostra Europa. Stando a quanto riportato da iMore, Apple sta inviando una mail agli sviluppatori europei, avvisandoli che dal primo gennaio verranno ritoccati i compensi. In realtà non si tratta di un aumento ma piuttosto di una normalizzazione. Allo stato attuale Apple vende in tutta Europa considerando una VAT (la nostra IVA) costante, mentre questa è differente nelle varie nazioni. Dal 2015, invece, i compensi degli sviluppatori verranno ricalcolati per singolo paese utilizzando la VAT corretta, così da vendere alle stesse condizioni in tutta Europa. Non conosciamo l’attuale imposta considerata da Apple, ma date le diverse applicazioni della VAT nelle nazioni europee l’attuale metodo comporta degli scompensi che ha senso risolvere.