Recensione: Infinit.io è la condivisione di file semplice, gratuita e innovativa

Continuiamo ad avere difficoltà organizzative per la registrazione del SaggioPodcast ma, per fortuna, EasyApple va avanti. Nell’ultima puntata, la 208, Luca e Federico hanno parlato di un software che a me sta molto a cuore, ovvero CloudApp. Ve l’ho consigliato nel lontano 2010 e da allora è stato sempre presente sui miei Mac; avrete probabilmente notato l’icona “a nuvoletta” nella barra dei menu in tutti gli screenshot. Pur utilizzando quotidianamente DropBox, per la condivisione rapida di un documento preferisco CloudApp: basta trascinare il file sulla sua icona e si riceve un URL negli appunti, pronto per essere incollato in una email, commento o messaggio di qualsiasi natura. Il problema è che gli sviluppatori hanno pur dovuto portare a frutto il loro lavoro e sostenere le spese dell’infrastruttura, per cui ora viene proposta con insistenza la versione a pagamento, che costa 99,99€ all’anno. Capisco le loro ragioni, ma avere un abbonamento per questa funzionalità mi sembra esagerato, specie considerando il costo che non è poi così contenuto. Si può continuare ad usarlo gratuitamente, ma ci sono diversi limiti, tra cui massimo 10 file al giorno e non superiori ai 25MB (anche nella versione a pagamento non si possono comunque superare i 500MB).

cloudapp

Tornando alla puntata di EasyApple, Luca e Federico hanno parlato di una nuova alternativa molto più produttiva e, per il momento, completamente gratuita. Tuttavia non è stata tanto la gratuità ad invogliarmi a provare Infinit.io, quanto le funzioni aggiuntive rispetto CloudApp. Dal sito si scarica il client per Mac in pochi secondi e lo si esegue per l’installazione. Iscriversi è semplicissimo, basta solo un indirizzo email valido ed una password. In realtà si può anche eseguire il login tramite Facebook, ma personalmente non è una funzionalità che amo e consiglio: meglio mantenere gli accessi distinti e con password diverse. Comunque, il primo approccio ad Infinit.io è molto simile a CloudApp perché si posiziona nella barra dei menu con la sua icona e basta un drag&drop di un file per iniziare il trasferimento.

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La prima differenza importante è che nella finestra che si aprirà si può scegliere se inviare il file nel cloud (get a link) oppure se inoltrarlo specificatamente ad un destinatario tramite la sua email (send to someone). Inoltre si può decidere se aggiungere anche ulteriori file al pacchetto. Il destinatario riceverà una mail con un link per scaricare il tutto e, considerando che non ci sono limiti di peso, il servizio può di fatto sostituire anche il noto wetransfer.

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I vantaggi, però, non finiscono qui. Infatti se chi riceve i file usa anch’esso Infinit.io, vedrà una notifica nel momento stesso in cui cominceremo ad effettuare l’upload del file dal nostro computer e potrà scaricarlo in tempo reale grazie al peer-to-peer. Inoltre la trasmissione avverrà in modo cifrato per la massima sicurezza.

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Per testare la velocità di upload ho inviato un file di 560MB che ha impiegato 31 minuti ad essere completamente caricato. Considerando che la mia “fibra” (con doppino in rame) ha un uplink di 3Mbps (effettivi 2,8Mbps), ha sfruttato quasi tutta la banda disponibile con una media di 2,4Mbps. Bisognerebbe provarlo con connessioni più veloci ma per il momento direi che si comporta molto bene. Infinit.io offre anche la possibilità di accedere al proprio account tramite web, con una pagina da cui gestire il profilo, impostare un nickname, un’immagine, altre email o cambiare la password e disattivare le notifiche. Qui si vede anche che l’account creato e di tipo Free, cosa che lascia presupporre l’arrivo di piani a pagamento nel prossimo futuro.

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Da notare che, come CloudApp e DropBox, al primo screenshot che effettueremo sul Mac Infinit.io ci proporrà l’upload automatico. Pur essendo ormai diffusissima, è una funzionalità che non mi piace e disattivo sempre. Se proprio devo inviare uno screenshot sul web preferisco farlo manualmente.

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A differenza di CloudApp, Infinit.io ha anche un client nativo per iOS e Android. Vi si accede sempre con email/password e si possono condividere le foto del rullino. L’app in questione non è però come me la aspettavo, in particolare non mostra lo storico di ciò che abbiamo inviato dal computer, quindi risulta poco produttiva. Ad esempio sarebbe comodo mandare un documento dal Mac e poi, in seguito, prelevarne il link cloud da iOS ma questa cosa non è possibile, almeno per ora.

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Conclusione

Nel momento in cui scrivo, il client Mac di Infinit.io è alla versione 0.9.34, per cui si tratta chiaramente di una beta. In termini di funzionamento, però, non ho riscontrato problemi e l’unico limite risiede nell’app per iOS che non mostra lo storico dei file inviati dal computer. Infinit.io è incredibilmente semplice, ben progettata, veloce e pratica. Tra quelle che ho provato è in assoluto la più completa e rappresenta sicuramente un must-have. Naturalmente, però, gli sviluppatori hanno in mente un modello di business per il futuro e qui trovate tutti i dettagli. Con la versione professional ($9,99/mese) si potranno personalizzare i link, inserire password, visualizzare le statistiche e il limite del proprio spazio cloud sarà di 50GB. Infatti nella versione basic (free) si possono inviare a specifici destinatari file di ogni dimensione ma per quelli nel cloud si ha al massimo 1GB di spazio.

intinit-io

PRO
Client nativo per Mac, Windows, Android, iOS
Upload rapido
Nessun limite al numero di file e al peso (inviando a qualcuno)
Possibilità di inviare file ad un indirizzo email
Funzionalità peer-to-peer per velocizzare il trasferimento del mittente al destinatario
Account gratuito

CONTRO
Solo 1GB di spazio cloud nella versione free

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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