Consigli per la composizione nella fotografia di paesaggio marino – Parte 2

Potete trovare la prima parte di questo articolo al seguente link.

Evitate le linee verticali ai margini

Un problema comune con i grandangoli è la distorsione prospettica che si presenta quando la fotocamera non è allineata perpendicolarmente al soggetto. Altrettanto frequente è la distorsione ottica, specie negli zoom e a focali estreme. In pratica, costruzioni come ad esempio i fari, appaiono cadenti se posizionati su un lato. Non esiste una vera “soluzione” a questo problema, avere una lente con pochissima distorsione può aiutare, come anche la correzione in post-produzione. Questa, però, porta al crop di parte dell’immagine, quindi potrebbe modificare la composizione che avete accuratamente definito sul campo. Tenete in considerazione questi aspetti ed evitate i bordi del frame o, al massimo, fate composizioni tenendo conto di eventuali correzioni in post. Nell’esempio sottostante ho evitato di posizionare il villaggio troppo vicino al bordo del frame, in questo modo, anche correggendo l’immagine, ho mantenuto la linea compositiva con gli scogli in primo piano ed evitato anche la distorsione.

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Commento: oltre ai problemi con il crop, un soggetto troppo vicino al bordo risulta spesso fastidioso e rende lo scatto poco piacevole. Cerchiamo di dare “respiro” allo scatto, tenendo sempre un certo margine, perché le correzioni prospettiche possono togliere porzioni di foto importanti.

Aggiungete le proporzioni

Quando ho iniziato a scattare paesaggi marini ero un purista del genere: evitavo qualsiasi presenza umana o costruzioni. Nonostante cerco ancora di evitare la presenza umana, penso che sia una buona idea aggiungere alcune costruzioni nella mia composizione. La ragione principale è che anche se il fotografo conosce perfettamente la dimensione della roccia (o qualsiasi altro oggetto non ben definito) che ha di fronte, l’osservatore potrebbe non averne idea se non ha mai visitato quel luogo. Quando guardiamo un’immagine il cervello cerca immediatamente di definire le dimensioni di quello che non conosce comparandolo con gli elementi noti. Possiamo aiutarlo utilizzando un oggetto conosciuto e definito, spesso un faro nei miei scatti, un ponte o una chiesa, per dare un termine di paragone con cui creare le proporzioni, distanze, dimensioni in scala, ecc.. Questo serve per far immergere più facilmente l’osservatore nello scatto, oltre che mostrare le vere proporzioni di una scogliera, un arco naturale e così via. Nella foto d’esempio il faro sullo sfondo dà un’idea delle dimensioni della scena. Senza di quello le rocce avrebbero potuto avere qualsiasi dimensione e lo scatto avrebbe perso buona parte della sua “forza”.

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Commento: un ottimo punto da tenere sempre in considerazione: creare una foto “in scala” significa creare una foto che coinvolge ed è interessante per lo sguardo.

Usate lo spazio negativo

Sono un grande fan dell’utilizzo dello spazio negativo, ma esattamente di cosa si tratta? Facile, è lo spazio intorno il soggetto di un’immagine. Insomma il “nulla”. Quindi, come può essere utile? la spazio negativo è ottimo per enfatizzare il soggetto, nell’esempio qui sotto credo che faccia risaltare molto il promontorio e la chiesa, che sembra scrutare l’orizzonte infinito.

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Commento: ovviamente lo spazio negativo non è solo “quello che non è il soggetto”, a mio avviso deve avere alcune caratteristiche: deve essere uniforme, come l’acqua e le nuvole mosse dal vento con la lunga esposizione nello scatto qui sopra, altrimenti sarebbe di disturbo. Deve avere qualcosa di “negativo” appunto, inteso come di opposto, può essere fermo invece di mosso, rosso invece di blu, e così via. La differenza sta nell’avere poco di qualcosa (il soggetto) che si staglia contro il tanto, cioè il negativo che enfatizza il soggetto.

Divertitevi!

Infine, ricordatevi che le regole sono fatte per essere infrante. Se l’orizzonte non è sul terzo, ma avete creato una forte composizione sotto, non interessatevi della regola dei terzi. Se dovete spostare un soggetto più vicino al margine perché avete delle linee guida interessanti, fatelo. L’obiettivo è sempre quello di suscitare emozioni. Nessuna regola di composizione può avere la meglio su quello che volete comunicare. In questo caso non ho seguito particolari regole, o meglio, non una in particolare. La scogliera creava una arco interessante, che culminava a punta, ho deciso di posizionare questo sul terzo, e non il faro. Lo sguardo è portato a seguire la linea ovale nei 2/3 di sinistra, lasciando il terzo di destra meno “bilanciato”. La presenza dello scoglio massiccio e del faro pericolosamente sul bordo bilancia meglio la foto, potrebbe rientrare in una interpretazione della “tensione visiva” o del bilanciamento secondo i “pesi” che il nostro cervello attribuisce ai diversi elementi nella foto, ma lascio queste osservazioni per un’altra occasione.

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Commento: questa ovviamente è la regola più importante, ma non potrete mai imparare a rompere le regole senza conoscerle. Potete farlo per istinto, ma conoscere quello che fate è la strada per migliorarsi.

Testo e foto originali sono di Francesco Gola, pubblicati su Digital Photography School. Io ho effettuato traduzione, adattamento e commento con la sua autorizzazione.

Vi invito a visitare il mio videocorso, dove mostro la post produzione di una mia foto dall’inizio alla fine. Nel corso mostro il mio workflow completo: dall’importazione fino all’esportazione del file, utilizzando Lightroom, Photoshop e Plug-in esterni.

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

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