L’iPhone tiene traccia dei luoghi che visitiamo, scopriamo come impedirglielo

I moderni smartphone sfruttano il GPS anche in background, per memorizzare i luoghi che visitiamo e fornirci informazioni contestuali. A volte si tratta di cose poco utili, come la pubblicità mirata, altre volte sono interessanti, come ad esempio i promemoria che mandano le notifiche quando lasciamo o arriviamo in un determinato luogo. Leggere la posizione può servire anche alla valutazione del tempo di percorrenza per raggiungere la destinazione di un evento programmato, in base alla quale si può essere avvisati quando partire per non arrivare in ritardo. Business Insider ha “scoperto” una pagina presente in iOS 8 in cui sono memorizzate tutte le posizioni che visitiamo di frequente. Non è esattamente “nascosta”, ma bisogna sapere dove cercare. Andate in Impostazioni / Privacy / Localizzazione e scorrete la lista fino in fondo, qui troverete “Servizi di sistema”. Al termine del primo gruppo di opzioni c’è “Posizioni frequenti”, che di base è attivo (dovreste leggere Sì). Cliccandoci sopra si aprirà un’ulteriore pagina dove in cima si può attivare o disattivare il servizio e in basso si vedrà una cronologia. Le posizioni vengono raggruppate in base alla vicinanza tra di loro e cliccando su una città si vedrà una mappa dettagliata con i singoli indirizzi.

posizioni-frequenti

A parte il potenziale consumo di batteria, alcuni potrebbero non gradire questo genere di tracciamento. Si può prendere l’iPhone di una persona e scoprire dove è stata, con un log che mostra perfino data e ora di ogni visita registrata. Per questo motivo riteniamo sia interessante conoscere la presenza di questa funzionalità, in modo che ognuno possa decidere se mantenerla attiva o no. Volendo è anche possibile cancellare la cronologia, così da eliminare le proprie tracce…

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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