Recensione: Audioquest Dragonfly 1.2, DAC compatto dalle eccellenti prestazioni

Nell’ultimo periodo ho testato una serie di cuffie ed auricolari e nelle recensioni ho accennato al fatto di averle provate anche con il DAC Audioquest Dragonfly 1.2. Semplificando, un DAC è un convertitore digitale/analogico che trasforma il computer in una “sorgente di migliore qualità” su cui collegare cuffie o casse. Il modello di Audioquest ha un preamp 125mW @ 32 ohms e si autoalimenta via USB. È così piccolo che può facilmente essere scambiato per una pen drive: ha perfino il classico cappuccio che protegge la connessione.

audioquest-dragonfly-1-2

Una volta collegato al Mac (ma è compatibile anche con i PC Windows) viene riconosciuto automaticamente e basta selezionarlo come uscita cliccando sull’icona del volume nella barra del menu con il tasto alt premuto.

uscita

Nella zona superiore si vede il logo a forma di libellula, il quale si illumina con diverse colorazioni: verde se lo stream è a 44,1kHz, blu a 48kHz, ambra a 88,2kHz e magenta a 96kHz. Se per caso si possiedono file con un sample rate maggiore sarà necessario un downsampling, ma si tratta di casi relativamente rari. Sulla parte bassa si vede il jack per le cuffie in standard 3,5mm, che ovviamente può essere utilizzato anche con delle casse.

dragonfly-1-2

La prima volta che ho sentito suonare il Dragonfly 1.2 è stato qualche mese fa a casa di un amico, il quale lo ha collegato al MacBook Air e da lì ad un amplificatore valvolare. Questo setup è un po’ particolare, ma la qualità del suono mi è piaciuta moltissimo e di recente mi sono deciso ad acquistarlo. Personalmente l’ho testato prevalentemente con cuffie ed auricolari di diversa qualità/costo, tra cui le Sennheiser Momentum 2 Over Ear che ho recensito pochi giorni fa. Come file ho utilizzato sia quelli di Spotify Premium che gli AAC di iTunes, ma ho anche provato dei Flac. La differenza che si ottiene con lo stesso identico brano suonato dalla scheda audio del Mac e dal Dragonfly 1.2 è drammatica. Non c’è bisogno di avere un orecchio fine per notarlo. Aumenta la potenza in uscita (il volume si controlla comunque dal computer) ma sono risoluzione e dinamica ad essere di un altro pianeta.

dragonfly

Se di solito si utilizzano le cuffie collegate al computer o allo smartphone, la sensazione che si otterrà sentendo un brano già molto noto è più o meno quella che si avrebbe ascoltandolo per la prima volta. Improvvisamente si noteranno tutta una serie di sfumature, di tracce e strumenti in sottofondo. Il risultato finale dipende molto da quello che ci si collega, ma anche delle economiche Sennheiser HD 439 vengono completamente trasformate da questo DAC. Il suono è ricco, incredibilmente dettagliato e con un eccellente senso spaziale. I bassi sono vibranti e puliti e gli acuti precisi ma al tempo stesso morbidi ed eleganti.

In teoria il Dragonfly 1.2 funziona anche collegato ad uno smartphone, ma dalle mie prove non è risultato molto adatto. Su iPhone e iPad, collegato con un adattatore Lightning/USB, si vedrà apparire un messaggio di errore perché il dispositivo richiede troppa energia e per farlo funzionare bisogna passare da un HUB alimentato, per cui diventa assolutamente scomodo e vincolato alle mura domestiche. Al Samsung S6 Edge l’ho collegato con un cavo micro USB/OTG e viene riconosciuto, ma scarica molto velocemente la batteria dello smartphone e non si avverte il suo apporto in modo evidente come succede sul computer. Insomma, non sceglietelo per l’uso in mobilità a meno di non portare con voi il portatile.

Conclusione

Guardando l’Audioquest Dragonfly 1.2 è facile sottostimare le sue capacità. È solido, realizzato con cura e rifinito con un piacevole materiale opaco, ma è così piccolo che può sembrare un giocattolo. Appena indossate le cuffie e mandato in esecuzione un brano di sufficiente qualità, si rimane rapiti dal suono che ne fuoriesce. Ha una dinamica eccellente, un immersivo senso di spazialità ed un ritmica che entusiasma. Una volta provato non si può davvero tornare indietro. La prima versione (che ha il cerchietto del jack nero e non grigio) costava oltre 200€, mentre la 1.2 si acquista per 149€ ed è migliorata praticamente sotto ogni aspetto. C’è poco da aggiungere: qualsiasi genere musicale ascoltiate, questo DAC non vi deluderà.

PRO
Molto compatto e facile da trasportare
Dinamica eccezionale
Suono dettagliato e pulito
Facile da usare
Ottimo senso spaziale

CONTRO
Supporta fino a 24bit/96kHz
Non adatto a smartphone

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.