Apple ha tentato di ricusare l’ispettore antitrust nominato dal Tribunale

Sono pochi i giudizi in cui le conclusioni formulate da Apple non sono state accolte e, forse, a memoria d’uomo, l’unica causa degna di nota persa da Cupertino è stata quella sul cartello antitrust. Come i lettori più attenti alle vicende giudiziarie di Apple ricorderanno, Apple era stata condannata per aver creato, assieme ad alcune case editrici, un cartello per calmierare i prezzi degli ebook, andando a colpire indirettamente la concorrenza (Amazon su tutti i vari competitor). Se, da un lato, le parti private in corso del giudizio di appello si sono dichiarate disponibili a risolvere transitivamente la controversia, accettando un risarcimento forfettario per i danni patiti, gli Stati Uniti d’America hanno chiesto (ed ottenuto) che, in caso di condanna, la Corte nominasse un ispettore per monitorare le operazioni antitrust di Apple. In seguito alla sentenza, la Corte ha provveduto a nominare Michael Bromwich, un avvocato americano altamente qualificato nella materia. Il compito di Bromwich, per almeno i prossimi due anni, è quello di redigere un resoconto sulle attività di mercato di Apple e sugli accordi che questa vorrà stringere coi propri partner, affinché non possa sfavorire i concorrenti.

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Il suo lavoro, dunque, può svolgersi solo fianco a fianco con l’ufficio legale interno della società. Ad Apple, però, i controlli esterni non sono mai piaciuti: per questo, Bromwich, oltre ad incontrare una sorta di ostruzionismo interno per l’accesso alla documentazione contrattuale di Cupertino, è stato anche ricusato dalla società, la quale sostiene che la sua attività sia poco pertinente a quanto richiesto dai giudici e, soprattuto, decisamente cara. Infatti, il pagamento delle parcelle dell’ausiliare della Corte è a carico di Cupertino. La Corte Federale dello Stato di New York (competente per il giudizio di appello), però, ha ritenuto il reclamo proposto da Apple contro l’ordinanza di nomina di Bromwich infondato: la società, dunque, dovrà continuare a condividere le sue operazioni con il consulente ancora per molto, molto tempo.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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