Stephen Elop, l’ex-CEO di Nokia, lascia Microsoft

Nuovi movimenti nel settore tecnologico, questa volta non di prodotti bensì di persone. Oggi Microsoft ha annunciato alcuni cambiamenti alla sua struttura dirigenziale, con un nome importante a lasciare. Si tratta di Stephen Elop, l’ex-CEO di Nokia che a seguito del passaggio della sua divisione hardware all’azienda di Redmond era rientrato tra i suoi ranghi come vicepresidente dell’area Devices & Services.

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Non si tratta infatti della prima separazione tra le due parti: dal 2008 al 2010 fu a capo della divisione Business, dove sovrintendeva a Office ed altri software che compongono l’offerta produttiva di casa Microsoft. Il resto è storia relativamente recente, guidando Nokia al tumultuoso passaggio da Symbian a Windows Phone e infine trattando con Steve Ballmer la cessione dei Lumia diventati finanziariamente pesanti da sostenere per il colosso finnico. Curioso notare come entrambi i protagonisti dell’immagine soprastante siano oggi fuori dai giochi, sostituiti da figure con idee differenti dalle loro. I più maligni, e non nascondo che tra di esse vi è pure una parte di me ancora arrabbiata per la fine della Nokia consumer, possono vedere un cambiamento del genere come una conferma di missione compiuta da parte di Elop. Guardando in modo più obiettivo, semplicemente la Microsoft di Satya Nadella ha necessità di un altro tipo di gestione per quel che concerne i dispositivi, visto lo stretto legame coi prodotti software. Ecco perché è stato deciso di espandere la divisione rinominandola Windows and Devices, mettendo a capo Terry Myerson che finora aveva tra le sue responsabilità “solo” il sistema operativo.

Personalmente mi trovo concorde con l’analisi della giornalista Mary Jo Foley, che non vede nel passaggio di consegne una fuga dalla creazione in prima linea di dispositivi ma piuttosto proprio la possibilità di farli meglio, rendendoli la vetrina ideale per Windows, Office e i servizi cloud in un contesto multipiattaforma. La strategia che si configura è di fatto opposta a quella Apple, in cui è invece il software quasi sempre esclusivo a dare risalto all’hardware, che rimane la fonte principale di guadagni per la società guidata da Tim Cook. Occorrerà comunque tempo affinché questi ulteriori scossoni in Microsoft, nell’ambito di una transizione generale ancora in atto da un anno col cambio di CEO, diano prova della loro efficacia positiva o negativa. Per quanto riguarda Elop, di certo avrà nuove opportunità per rimettersi in pista, volendo neanche eccessivamente in fretta grazie al buon patrimonio accumulato.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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