Come succede già da alcuni anni, l’arrivo di un nuova versione di OS X coincide con quello di un nuova versione di Parallels Desktop, il più noto sistema di virtualizzazione per Mac. In realtà El Capitan non è ancora disponibile in versione definitiva, non prima dell’autunno almeno, ma la versione 11 di Parallels Desktop è già compatibile sia con questo che con Windows 10. Da quel che ho potuto vedere i possessori della precedente 10 non avranno problemi con El Capitan e neanche con l’ultima release del sistema operativo di casa Microsoft, ma ovviamente potranno eseguire l’aggiornamento alla 11 ad prezzo scontato per usufruire delle novità ed estendere la compatibilità futura, che di solito abbraccia due versioni di OS X (che di questi tempi significa 2 anni). Il prezzo di vendita è di 79€, ma l’aggiornamento dalla 9 o dalla 10 costa 49,99€, e ci sono anche le nuove versioni Pro e Business in abbonamento a 99€/anno.
Veniamo ora ai motivi che potrebbero spingere all’aggiornamento, iniziando da quello che viene sbandierato tutti gli anni, ovvero l’incremento prestazionale. La versione 11 è fino al 50% più veloce della 10 secondo il comunicato stampa, ed ha una nuova modalità Viaggio che consente di risparmiare fino al 25% di batteria quando si è fuori casa. Le novità più rilevanti sono però tutte nell’integrazione tra Windows e OS X, studiata per migliorare l’esperienza dell’utente e rendere indolore il passaggio da un sistema all’altro. Ad esempio potremo usare Quick Look o il Force Click dei nuovi Trackpad direttamente su Windows, oppure lanciare l’assistente vocale Cortana da OS X.
Nei prossimi giorni proveremo approfonditamente Parallels Desktop 11 per realizzare una delle nostre classiche recensioni, in tutti i casi è già possibile scaricare una versione di prova della durata di due settimane da questa pagina.