Recensione: MLais MX Base, smartphone super economico che pecca solo nella fotocamera

Gli smartphone sono praticamente tutti prodotti in oriente, così come la stragrande maggioranza dei dispositivi elettronici che usiamo ogni giorno. Si tratta di un mercato enorme, che inizialmente fungeva da mano d’opera per i marchi occidentali ma che poi si è evoluto proponendo soluzioni interamente progettate in casa. Questo trend è iniziato già molti anni addietro, prima ancora dell’arrivo dell’iPhone, infatti ricordo che HTC produceva dispositivi con Windows Mobile marchiati Qtek e i-Mate, fino a quando ha deciso di presentarsi sul mercato in prima persona. Oggi in Cina si trova la maggior parte della produzione ma anche uno dei più vasti bacini di acquirenti. Apple ci si è buttata di recente e sta ottenendo buoni risultati, ma la più grossa fetta delle vendite è riservata ai produttori locali. Alcuni di questi hanno iniziato proponendo soluzioni a basso budget squisitamente entro i propri confini territoriali, ma i principali sono partiti alla conquista dell’occidente, con smartphone nettamente migliorati nel design e nell’affidabilità. Il problema è che molti di questi hanno anche aumentato i prezzi, andando a perdere un elemento importante del loro vantaggio commerciale. Basta vedere il recente Huawei Mate S, che è proposto con prezzi che raggiungono e superano i 700€. Nel frattempo, però, altri produttori minori si stanno facendo strada, occupando quella fascia in cui l’ottimo rapporto qualità/prezzo è determinante. Uno di questi brand emergenti è MLais, di cui ho avuto modo di provare il modello MX Base.

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Caratteristiche principali

Sotto la scocca troviamo un Mediatek MT6735 a 64-bit, basato su un quad-core Cortex-A53 a 1,3GHz con grafica Mali-T720. La RAM ammonta a 2GB, mentre lo storage è di 16GB espandibili con microSD. Supporta due SIM, entrambe in LTE fino a 150Mbps, ed ha una impressionante batteria da 4300 mAh. 5″ lo schermo, un IPS con risoluzione HD, e Android 5.1 l’attuale sistema installato. Ha il Bluetooth 4.0, Wi-Fi b/g/n, GPS + GLONASS, microUSB con funzione OTG e tutti i vari sensori di prossimità, luminosità, accelerometro e giroscopio. La fotocamera principale ha un sensore Sony da 8MP con obiettivo f/2,2 e flash LED (video FullHD), mentre quella frontale è da 5MP, sempre f/2,2. Insomma, c’è tutto quello di cui si può aver biogno e la doppia SIM aggiunta alla capiente batteria sono elementi particolarmente interessanti. Inoltre abbiamo anche la radio FM (ma non ci sono auricolari in dotazione) e il sensore a infrarossi. Curiosa la dotazione di base, che non include auricolari ma offre una custodia in silicone ed una pellicola rigida.

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Design ed ergonomia

D’accordo, non si può certo dire che questo smartphone sia figlio di un progetto estetico originale o entusiasmante, ma è tutto sommato gradevole nella sua semplicità. La forma della scocca ricorda da vicino quella del Nexus 5 (recensione), ma a differenza di quest’ultimo lo schermo è interamente utilizzabile, in quanto i tasti a sfioramento sono posizionati al di sotto. Un elemento caratteristico è il frame argentato, che, seppure sia di materiale plastico, ne vivacizza un po’ l’estetica.

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Il retro ha una finitura gommata, molto piacevole al tatto e con una curvatura che lo rende davvero comodo da impugnare. La cover può essere bianca, nera o azzurra,e si può rimuovere per dare acceso alla batteria, ai due vani SIM (uno mini ed uno micro) ed allo slot per la microSD. Le dimensioni sono di 71 x 145 x 9,9 mm, risultando un po’ spesso al centro ma davvero stabile in mano. Il peso, di 169 gr, è piuttosto bilanciato, né troppo pesante né troppo leggero da sembrare vuoto.

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Sulla destra abbiamo il pulsante di accensione, in una posizione abbastanza facile da raggiungere, sia col pollice della mano destra che con l’indice dalla sinistra, mentre dall’altro lato troviamo il bilanciere del volume. I tasti non sono molto sporgenti, ma si azionano bene.

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Nella parte inferiore c’è solo il microfono, mentre l’uscita per le cuffie, il sensore infrarossi e la porta microUSB sono tutte in cima. Trovo davvero strano ricaricare lo smartphone con il cavo nella parte alta, onestamente lo preferisco in basso, ma non si è dimostrato essere un problema.

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Complessivamente è uno smartphone un po’ anonimo, ma probabilmente la sua forza è proprio quella. Infatti non riuscirà a farci innamorare, ma è facile che risulti gradevole quasi a tutti. La costruzione, beh, non è da primato, però la cover (che ho rimosso decine di volte in questo mese) è ben salda e senza cedimenti e non si avvertono scricciolii o imperfezioni nell’assemblaggio. Insomma, seppure non brilli per qualità, il risultato complessivo è apprezzabile.

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Display

I 5“ sono un formato che mi è particolarmente caro, perché sono sufficienti a non sacrificare i contenuti e sforzare la vista, ma permettono di mantenere una comoda interazione con lo schermo. La risoluzione è ”solo“ HD (1280 x 720px), ma la densità di quasi 300 ppi (294 per l’esattezza) è pari a quella della carta stampata di alta qualità, per cui non si vedono i pixel e la nitidezza è ottima. Il pannello IPS full lamination ha una buona resa in termini di luminosità e il sensore automatico si comporta perfettamente. Inoltre è presente la tecnologia MiraVision che consente di regolare manualmente i paramatri dello schermo, come contrasto, saturazione, luminosità, nitidezza, temperatura colore, ecc.. Ci sono due posizioni predefinite (Standard e Vivido), ma con la ”Modalità utente” si può ottenere esattamente la resa che si preferisce. Davvero una bella soluzione che non mi aspettavo di trovare in un entry-level.

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I colori, dunque, si possono impostare a piacimento, l’angolo di visuale è eccellente, il nero ben riprodotto e il bianco assolutamente luminoso. Complessivamente il display è molto riuscito, non ha una super-risoluzione ma non fa rimpiangere quello degli smartphone più costosi.

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Multimedia

La fotocamera principale, da 8MP con sensore Sony, ha un’interfaccia che si presenta molto semplice ma con un buon set di impostazioni e controlli. Non c’è un modo completamente manuale, ma possiamo definire sensibilità ed esposizione. In cima si sceglie la modalità foto/video di base, foto live (che cattura la foto e un breve video da rivedere insieme), inseguimento movimento, panorama e veduta multiangolare. Quest’ultima consente di girare intorno ad un soggetto per registrare un file .mpo che può essere rivisto in modalità VR con un selettore per spostarsi a sinistra e a destra. È molto gradevole.

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La resa della fotocamera, purtroppo, è davvero scarsa. Fintanto che le foto si riguardano a schermo sembrano accettabili, ma una volta scaricate sul computer si nota che sono troppo soffici, come se ci fosse un velo che le offusca. Inoltre l’obiettivo soffre molto con luce trasversale e, nel mio esemplare, l’angolo in basso a sinistra presenta una perdita di luminosità mentre al centro tende al viola. L’effetto finale sembra quasi un acquerello, ma ho letto commenti positivi da alcuni utenti possessori dello smartphone riguardo la fotocamera, quindi ho la sensazione che abbia un problema il mio specifico esemplare. Non ho creato una galleria perché le foto sono più o meno tutte simili e con i medesimi difetti, ma vi mostro la seguente immagine per capire il problema (cliccate per ingrandire e trascinatela sulla scrivania per scaricarla).

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Per assurdo non se la cava malissimo nelle notturne e nelle macro, ma come fotocamera sicuramente siamo al di sotto della sufficienza. Stesso identico discorso, purtroppo, vale nel campo dei video. Abbastanza buono invece l’AF, rapido e sufficientemente preciso. La fotocamera frontale, che ha 5MP, ha due simpatiche opzioni – sbianca e rimozione rughe – che ci rendono “più belli” nei selfie. La qualità è sempre medio-bassa, ma per essere la fotocamera secondaria se la cava meglio e consente anche di utilizzare una gesture (il segno di vittoria) per attivare l’autoscatto con un timer di 3 secondi (ma non funziona sempre sempre).

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Per quanto riguarda l’audio: è buono quello della capsula auricolare per le chiamate, chiaro e forte, mentre l’altoparlante, posto in basso sul retro, ha un volume medio ed una qualità accettabile. Niente di eccezionale, insomma, ma si può usare e non viene troppo offuscato quando lo poggiamo sulla scrivania.

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Software

Al momento della ricezione dell’MX Base montava Android 5.0, ma è stato prontamente rilasciato un update alla 5.1. Il sistema operativo è quasi stock, con delle piccolissime aggiunte qua e là. Personalmente è una soluzione che preferisco, perché il launcher rimane snello e rapido, senza troppi fronzoli. Con tutte le app che di solito utilizzo non ho avuto alcun problema di compatibilità e le impostazioni sono abbastanza chiare. Ci sono anche delle comode gesture da usare a schermo spento, ma nel menu da cui si attivano (Display Intelligente) sono descritte in modo incomprensibile. Ad esempio per attivare la fotocamera la voce relativa recita: “a display spento trascina da destra verso sinistra”. Ci ho provato mille volte prima di scoprire (da sito del produttore) che in realtà si doveva disegnare una C. Ci sono altri accessi simili per musica e calcolatrice, ma se ne possono personalizzare ulteriori con le lettere (e, m, o, s, w, z). È tutto molto comodo, così come il doppio tap per attivare lo schermo, tuttavia in alcuni momenti (e senza una ragione comprensibile) le gesture non vengono più riconosciute. Peccato perché le avevo trovate molto utili.

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Le app di sistema sono abbastanza efficienti, sia la posta che il calendario e il browser (ma a quest’ultimo alla fine ho preferito Chrome). Ho notato però qualche difetto, in particolare l’app della posta non sempre mi rileva correttamente i messaggi già letti su gmail, ma non è colpa sua, mi succede anche con il Galaxy S6 Edge (recensione). Inoltre, da quando ho impostato 4 caselle (con l’utile la visione combinata), qualche volta l’app si chiude andando in crash. Non succede sempre, ma diciamo che è uno dei pochi difetti che ho riscontrato nel software durante l’uso prolungato. A cui aggiungo anche delle difficoltà nella riproduzione di filmati mkv con bitrate elevati (tramite VLC, l’app nativa non li supporta proprio).

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Nella lockscreen abbiamo le notifiche e gli accessi veloci per fotocamera e telefono, in cima i vari toggle per le impostazioni rapide (ma non sono personalizzabili) e c’è una simpatica funzione per spegnere e riaccendere automaticamente il telefono ad orari prestabiliti. Sono presenti inoltre anche le opzioni sviluppatore, che consentono di attivare il Debub via USB, sbloccare il bootloader, modificare la durata delle animazioni, mostrare l’utilizzo della CPU e tanto altro. Insomma, volendo ci si può smanettare parecchio.

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La parte del dual SIM è sviluppata molto bene, con un solo limite che è l’impossibilità di scegliere suonerie diverse per i due numeri. Dal menu possiamo disattivare o attivare ogni scheda, decidere quale delle due adoperare per la connessione dati (anche tutte e due, volendo, stabilendo delle soglie) e decidere qual è la predefinita per chiamate e messaggi. Inoltre, ogni qual volta si entra in un’app che usa la SIM, come telefono o messaggi, appare un’icona nel centro notifiche che ci consente di scegliere rapidamente la scheda da usare. È davvero comodo e nella barra in alto vediamo sempre il segnale di tutte e due le SIM.

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La ricezione è molto buona e non mi ha mai creato problemi, sia per la navigazione per le chiamate. L’unico inconveniente riscontrato è che, durante le telefonate, non sempre funziona bene la disattivazione automatica dello schermo dovuta al sensore di prossimità e mi è capitato di mettere inavvertitamente in pausa con la guancia. L’ultimo aggiornamento firmware, di pochi giorni fa, non ha risolto questo problema. Da segnalare, infine, che l’app preinstallata per la gestione dell’irDA (ZaZaRemote) non ha un database ottimizzato per il territorio europeo e non ha riconosciuto la maggior parte dei miei dispositivi (TV, Decoder, Ampli, ecc..). Tuttavia è stato sufficiente scaricare dal Play Store Peel Smart Remote per sfruttarlo a dovere e configurare regolarmente tutte le mie stanze con le varie attività di visione, avendo anche una guida dei programmi integrata.

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I tasti a sfioramento purtroppo non sono retroilluminati, ma non è un grosso limite nell’uso quotidiano. Quello a sinistra attiva il menu contestuale (quando c’è), quello al centro è per il ritorno alla home (ma tenuto premuto attiva il multitasking, e quello a destra è il classico indietro.

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Batteria

Ho usato MLais MX Base per quasi un mese come secondo telefono, quindi ammetto di non averlo spremuto troppo con le chiamate, però ho sempre avuto tante notifiche PUSH attive per le varie app di messaggistica, controllo ogni 15 minuti delle 4 caselle di posta e l’ho adoperato frequentemente per navigazione web, GPS (dove va molto bene) e social. Insomma, un uso medio, con il quale la batteria da ben 4300mAh mi ha consentito di tirare oltre 3 giorni. Se si spreme di più forse si arriva a 2, ma sono comunque tanti. Inoltre c’è una modalità di risparmio energetico intuitivo, che dopo un lungo periodo di inattività a schermo spento disattiva il modulo dati e le PUSH, riattivandoli appena si sblocca.

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Conclusione

Mlais MX Base non è un top di gamma e chiaramente non vuole esserlo. Tuttavia l’esperienza d’uso è insolitamente piacevole e fluida, per assurdo più di quanto abbia riscontrato su molti smartphone Android dal costo superiore. Probabilmente il merito è di un launcher molto snello, ma che non rinuncia all’efficacia e a nessuna funzionalità fondamentale, ma CPU, GPU e RAM sono ben dimensionate e lavorano efficientemente, infatti anche il multi-tasking gira a dovere. Qualche incertezza nel software l’ho riscontrata, e l’ho segnalata nel corso della recensione, ma l’unico vero punto debole è la fotocamera. Considerando la fascia di prezzo non mi aspettavo miracoli, tuttavia è davvero molto deludente. Riferendomi al terminale in prova (che non posso sapere se abbia dei difetti), mi sento di sconsigliare categoricamente questo smartphone a chi fa tante foto e non è il caso di sceglierlo neanche se si fanno relativamente pochi scatti ma si vuole ottenere una qualità buona. È invece perfetto come muletto, oppure come smartphone di lavoro grazie alla doppia SIM, il supporto LTE su tutte e due e l’espansione con microSD. Se la cava inaspettatamente bene anche nei giochi, con titoli come Asphalt 8 e Real Racing 3, e quest’ultimo gira al massimo della qualità e degli effetti senza rallentamenti (anche se magari il frame rate non sarà elevato come nei top di gamma). Durante un lungo live di Periscope, invece, mi è apparso un messaggio di eccessivo riscaldamento, seppure la scocca non fosse neanche tiepida. Ho deciso di ignorarlo e dopo 10 minuti si è bloccata l’app. È stato l’unico caso in cui mi è apparso quel messaggio, per il resto tutto è filato liscio senza problemi. Ripeto, non è uno smartphone che fa gridare al miracolo, però attualmente è in offerta a $113.89 su GearBest, che corrispondono a circa 100€. Per la spedizione si parte da quella gratuita, che probabilmente sarà lenta e non tracciabile, mentre poi c’è quella un po’ più rapida da $9 e la migliore per sicurezza e velocità a $23. Anche considerando quest’ultima si vanno a pagare circa 120€, che per le specifiche dello smartphone e l’esperienza d’uso offerta sono molto buoni. Peccato davvero per la fotocamera principale, sarebbe bastata una sufficienza per diventare un best-buy. Ma se fosse difettosa quella del mio esemplare (e la ritengo una possibilità realisticamente concreta), lo sarebbe già ora.

PRO
+ Buona dotazione CPU/GPU/RAM
+ Ottima gestione Dual SIM
+ 16GB con espandibilità microSD
+ Batteria eccezionale
+ Buon display e dalla giusta dimensione
+ Abbastanza veloce e fluido anche nel multi-tasking e nel gaming
+ Ottima ergonomia
+ Radio FM (ma mancano auricolari in dotazione)
+ Porta infrarossi
+ Buona ricezione
+ Ottimo GPS
+ Già con Android 5.1 praticamente stock
+ Ottimo prezzo

CONTRO
- Fotocamera principale di qualità insufficiente (sarà difettoso il mio esemplare?)
- L’app di posta ogni tanto si blocca con tante email
- In chiamata il sensore di prossimità non funziona sempre bene

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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