Apple ha buttato alle ortiche il Fusion Drive

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Più di una volta Apple ha preso idee esistenti, le ha modificate un po’ per renderle migliori e le ha portate al successo con un nome vincente e del sapiente marketing. Tre anni fa, quando è arrivato il Fusion Drive, ho scritto un articolo per spiegarne le caratteristiche definendolo un uovo di colombo. Vi riporto qui le conclusioni, che rilette questa mattina trovo ancora attuali:

Fusion Drive si propone, almeno sulla carta, come l’ennesima prova delle capacità di Apple. L’idea non è sostanzialmente innovativa ma lo diventa quando gli si associa un nome, un logo ed una comunicazione semplice e diretta, unite ad un’utilizzo trasparente e che non necessita di manutenzione e configurazione. È successo tante volte e, fortunatamente, pare che possa succedere ancora: Boot Camp, Time Machine, Retina, Power Nap… anche questa è Apple.

FusionDrive

Fin da principio ci ho visto un buon potenziale, ma solo nel segmento consumer. Trovo che non sia adatto ad un professionista e neanche allo “smanettone” di turno, per cui mantenere separati SSD e HDD offre maggior controllo e prestazioni. Per chi volesse approfondire la questione, un paio di anni fa ho scritto un articolo dal titolo: perché non uso il Fusion Drive. A dispetto delle mie previsioni, però, Apple è riuscita a danneggiare questa tecnologia con errori sia nella strategia commerciale che nell’implementazione. Per prima cosa avrebbe dovuto proporla come standard nei computer che non hanno solo e soltanto dischi flash, ovvero iMac e Mac mini. Un SSD da 128GB messo a fianco all’HDD tradizionale non le sarebbe costato niente (noi lo paghiamo circa 50€, lei forse $25?), di certo poteva essere assorbito nel prezzo già abbastanza elevato dei Mac in questione e avrebbe reso il Fusion Drive popolare e apprezzato, oltre che migliorato sensibilmente due computer che, senza disco solido, sono danneggiati pesantemente anche nella loro versione base e per usi amatoriali. È dal lontano 2010 che porto avanti il motto +SSD -GHz (apparso per la prima volta in questa recensione) ed è da allora che consiglio di non usare mai un HDD meccanico per lo startup di un computer (sistema operativo, app, cache). Ai tempi era un azzardo, perché costavano tantissimo e li conoscevano in pochi, oggi dovrebbe essere quasi superfluo parlarne ancora, infatti non lo faccio quasi mai. Apple è stata pioniera in questo, proponendo portatili solo con memorie solide anche in ambito consumer e in tempi non sospetti, e poteva ottenere un successo intelligente con il Fusion Drive offrendo giusta velocità con più capienza (dovuta all’HDD aggiuntivo) e a poco prezzo, invece ha deciso di mantenerlo opzionale e a pagamento. Magari in un primissimo momento ci poteva anche stare, ma oggi come oggi è semplicemente pazzesco. Non ha proprio senso spendere più di mille euro per un computer senza SSD (liscio o con Fusion  Drive), figurarsi arrivare ai 1729€ del nuovo iMac 21,5″ Retina e trovarsi un disco meccanico (il fatto che sia 5400rpm è normale per un 2,5″, magari approfondiremo più avanti). In sostanza tutti, ma dico proprio tutti, qualsiasi uso facciano del computer, devono aggiungere almeno 120€ per un’operatività sufficiente, scegliendo il Fusion Drive da 1TB in fase d’ordine.

imac-4k-fd

Come se non bastasse, cliccando su “quando spazio ti serve?” si apre un popup che spiega le varie caratteristiche e chiarisce che nel FD da 1TB c’è un SSD da 24GB e non più da 128GB, che ritroviamo solo nel taglio da 2 e 3TB. Un downgrade molto sensibile che vanifica gli aspetti aspetti positivi di questa tecnologia e la rende più simile ai vecchi sistemi ibridi con cache che gli stessi produttori hanno lentamente abbandonato (vedi Seagate Momentus XT provato nel 2010).

fd-1tb

Errore dopo errore, la strategia di Apple per il Fusion Drive ha danneggiato le qualità delle versioni base di iMac e Mac mini, gli ha impedito di diventare un tecnologia popolare ed ora è stata anche rovinata in termini di efficienza. All’inizio eravamo solo noi “geek” a notare queste cose, ma credo che ora tutti si debbano seriamente chiedere se ha senso nel 2015 pagare 120€ per un SSD da 24GB. Già era un costo elevato per quello da 128GB che, perlomeno, rendeva il Fusion Drive reattivo e scattante, ma 24GB? Siamo seri, Apple sta veramente rovinando le potenzialità di questa tecnologia anno dopo anno. Se non ci crede neanche lei stessa inutile portarla avanti. Così fa solo del male agli utenti e al mercato.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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