Apple ottiene un brevetto per portare Touch ID anche sui Mac

Il riconoscimento delle impronte digitali sta prendendo sempre più piede non solo tra gli iDevices ma anche presso gli altri produttori, come hanno dimostrato recentemente i nuovi Nexus provvisti di tale sensore. Su computer, invece, la situazione è diversa: la tecnologia ha già fatto la sua comparsa da diversi anni nel mondo Windows, perlopiù sulle proposte di fascia alta o aziendali, mentre Apple per ora nicchia non implementandola nemmeno nella sua gamma portatili. Potrebbe cambiare qualcosa a breve? Non è detto, ma di certo ci hanno pensato. Sin dal 2007, come dimostra il brevetto fresco di ottenimento rinvenuto da PatentlyApple.

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Dal punto di vista tecnico, non sembra essere particolarmente diverso da altre soluzioni in circolazione, prevedendo un sensore posto in un’area dedicata e dotato di tutta la componentistica interna per effettuare la verifica incrociata tra l’impronta del dito appoggiato dall’utente e quella memorizzata in precedenza. La sua principale applicazione è in mobilità, come testimoniato anche dal concept raffazzonato visibile sopra, tuttavia Apple precisa nella proprietà intellettuale depositata che il suo campo può essere esteso alle unità desktop. In entrambi i casi è prediletta la collocazione vicino alla tastiera, una modalità che come giustamente fa osservare pure PatentlyApple ricalca quanto mostrato nei giorni scorsi da Microsoft con la Type Cover del Surface Pro 4.

Un brevetto che in quel di Cupertino potrebbero sfruttare in ogni momento, non tanto dal punto di vista legale (proprio con Microsoft vi è un solido accordo di licenza reciproca e dubito che Apple creerebbe un’implementazione che ricada nella clausola anti-copie) quanto da quello commerciale. Tuttavia, il fatto che per anni abbiano studiato la possibilità senza portare ad alcun riscontro pubblico fa pensare che il Touch ID sui Mac quantomeno non è prioritario; l’ha dimostrato anche la Magic Keyboard fresca di rilascio priva di sensori biometrici. Non si può escludere a priori inoltre l’uso di strumenti completamente diversi, come il riconoscimento dell’iride che tanto sta prendendo in quel di Redmond. Vedremo se il 2016 chiarirà in via definitiva i dubbi su questa vicenda.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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