iPad Pro sostituirà i nostri notebook in barba a Surface Book?

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Cominciamo subito in quinta. La risposta a questa domanda è: ni. Perché? Beh il nuovo iPad Pro offre una potenza di calcolo davvero elevata per essere un tablet, uno schermo relativamente grande e la possibilità di collegarci una tastiera fisica. Tutti elementi che permettono di svolgere attività cosiddette “desktop”. Poi, però, emerge la questione del sistema operativo: iOS e non OS X (o Windows). Tantissime persone mi hanno detto in questi giorni: “magari ci fosse OS X sopra iPad Pro, lo comprerei subito”. Io mi permetto di dissentire. Se ci fosse OS X non lo comprerei. Innanzitutto, per avere un computer super portatile esistono il MacBook, il più potente MacBook Air o il nuovo gioiellino presentato da Microsoft: Surface Book. Ora come ora risulterebbe impossibile programmare o sviluppare un software su un iPad, ecco perché mi tengo stretto il mio MacBook Pro e utilizzo iPad Air per quelle funzioni in cui va davvero “forte”: web-browsing, mail, consultazione di documenti, ecc..

Sarà interessante capire quali sono davvero i punti di forza di iPad Pro. Sicuramente Apple Pencil è tra questi, insieme allo schermo più grande rispetto ad iPad Air 2 ed alla potenza del processore. La cosa più evidente, dunque, è che si potrà fare tutto quello già facciamo con un iPad ma più rapidamente e comodamente. Chi lavora con la grafica o il video-editing sa bene a cosa mi riferisco, i tempi di elaborazione sono uno degli aspetti più importanti ed iPad Pro promette di non farci mancare nulla da questo punto di vista. Come si posiziona il nuovo Surface Book in questo ambito? Sicuramente la potenza non gli manca (a seconda delle versioni) e i vantaggi in termini di temperature grazie ai nuovi processori Intel si faranno notare. Anche la struttura del portatile convince, nonostante non sia ancora stato provato. Il lato positivo per noi utenti è che nel cosiddetto “Ultimate Laptop” è stata messa in primo piano la funzione di PC e in secondo quella di tablet, limando (forse del tutto) il gap con Apple, maestra nel progettare i suoi portatili da anni ormai.

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Tornando ad iPad Pro, emerge che per alcuni le novità introdotte nel nuovo iDevice non siano assolutamente positive, anzi. Una delle maggiori critiche rivolte al nuovo prodotto, come ad esempio si legge in questo articolo di Digitaltrends, riguarda il pubblico a cui è davvero destinato. Molti sostengono con forza che non sarà mai utilizzato dagli utenti “pro” in quanto non dotato di quei programmi fondamentali per questo ambiente. Per fare 3 nomi: Final Cut, Premiere e Photoshop. Io la vedo in modo un po’ diverso: non per forza iPad Pro verrà usato da professionisti in quei settore, ai quali potrebbe stare stretto, ma anche da una grandissima fetta di persone che cerca un device produttivo e affidabile. Quanti utenti hanno un MacBook Pro e non sanno neanche cosa sia il Terminale? Non è un crimine, secondo me, avere il desiderio di tanta potenza in un dispositivo top di gamma anche se poi non lo si sfrutta per esigenze particolarmente complesse. Sono dell’idea che iPad Pro mi farà rimpiangere altamente il recente acquisto di iPad Air, proprio perché, potendo scegliere, preferirei sempre il prodotto più scattante. Oltretutto ora che Microsoft ha lanciato Surface Book, il panorama è ancora più ampio (a patto che Windows faccia al caso nostro).

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Un’altra pesante critica paradossalmente riguarda Apple Pencil: nonostante sia stato uno degli elementi di spicco durante la presentazione del 9 Settembre, sembra non aver convinto tutti. FiftyThree starebbe già producendo un prodotto simile da anni, a detta loro con risultati soddisfacenti. Inoltre, le potenzialità di Apple Pencil richiederebbero un software dedicato e progettato appositamente per questo strumento: iPad Pro, attualmente, ne è sprovvisto, quindi si dovrà far affidamento sugli sviluppatori esterni. Ma è decisamente prematuro fare affermazioni del genere visto il nuovo tablet non è ancora in vendita e non possiamo sapere quali app saranno rilasciate in un futuro prossimo. Magari un giudizio simile potrà essere espresso tra un anno, non di certo ora. Ritengo altresì fuori luogo le critiche a Smart Keyboard, giudicata in partenza poco usabile e con un touch-and-feel inferiore a quella di Surface 3 (ottima, avendola provata). Un discorso generale va affrontato: qualunque cosa Apple proponga, ci sarà sempre la corsa a chi la sminuisce di più. Ci sta, fa parte del gioco. Terrei in considerazione certe dicerie se almeno fossero affiancate da una recensione e non da un parere basato su qualche minuto di presentazione.

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Ultima ma non di certo per importanza, la richiesta da parte di alcuni utenti: fare un iPad Pro dual boot, con iOS e OS X. Qui però ci sono tante obiezioni da poter fare, a partire dalla mancanza di connessioni fisiche (seppure la tendenza di Apple sia quelle di ridurle un po’ ovunque), fino alla conclamata decisione dell’azienda di non proporre interfacce desktop per l’uso touch. In conclusione: c’è da essere felici che a Cupertino non abbiano seguito la strada di Microsoft? In accordo con questo articolo, ritengo soddisfacente la scelta di valorizzare la categoria iPad con un dispositivo Pro, contrapponendosi a Microsoft che invece vorrebbe avere un unico sistema operativo per ogni suo prodotto. Non ho la sfera di cristallo e non posso sapere tra 10 anni cosa si utilizzerà, ma se avessi dovuto fare io questa scelta avrei seguito la stessa strada di Apple. Non voglio sminuire i passi in avanti di Microsoft ma ritengo che iOS e OS X stiano bene separati (almeno per ora). iPad Pro non sostituisce i nostri PC, ma questo non è necessariamente un male.

Riccardo Prota

Sono un giovane ingegnere che ama la tecnologia e vive per il calcio. Tennis e musica completano il quadretto. Non sarei niente senza le persone che amo.

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