Live Photos: capirle, usarle, condividerle, conviverci

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Ieri ho pensato di scrivere un articolo sulle Live Photos di iPhone 6s e, come prima cosa, mi sono chiesto come mai Apple non ne abbia tradotto il nome in Italia. Probabilmente la mia esperienza nel mondo della comunicazione mi induce a dare troppo peso a queste cose, ma riflettendo sull’argomento ho notato un po’ di confusione. A me piace l’idea di avere elementi ed app localizzate (scrivania invece di desktop, per dirne una), ma la cosa diventa un po’ strana se poi tante altre rimangono in inglese (tipo il Dock, per rimanere su OS X). Anche nelle app, che senso ha affiancare Note, Promemoria e Calendario a TextEdit? Cercando un filo conduttore ho notato che i nomi comuni (scrivania ne è un esempio) sono trattati diversamente da quelli propri (il Dock ideato da Apple potrebbe esserlo). Una possibile conferma la troviamo nelle app su iOS, dove ad iBooks, App Store, iTunes Store, iCloud drive si affiancano i più generici Foto, Musica, Note, Promemoria, Mappe, ecc.. Le caratteristiche dei dispositivi vengono trattate allo stesso modo, specie quando gli viene assegnato un nome identificativo. Il Force Touch ne è un esempio, così come le Live Photos. Insomma, pare esserci una logica, anche se ad un primo sguardo continua ad essere decisamente strano “scattare una Live Photos con l’app Fotocamera e rivederla in Foto”.

Ho provato ad utilizzare questa funzionalità nell’ottica di valutarne l’esperienza d’uso ed i risultati, cose che ho poi riportato nella mia recensione dell’iPhone 6s. La prima impressione è che non sia nulla di rivoluzionario, ma ritengo che il suo successo dipenderà moltissimo dall’implementazione nei social network. Se tutti i principali dovessero ignorare le Live Photos, queste rimarranno confinate all’interno di iOS e potrebbero perdere rapidamente il momento di notorietà dovuto alla loro recente introduzione. Tuttavia sono così anche iMessage e FaceTime, che non hanno compatibilità su Android o Windows Phone, ma sono comunque molto apprezzati ed utilizzati in ambiente Apple. Esclusività contro diffusione, questo è il dilemma.

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Scattare Live Photos

La regola di base è che, dopo aver attivato la funzione Live Photos, bisogna comporre l’inquadratura ed attendere 1,5 sec prima di scattare (altrimenti la porzione di video precedente sarà mossa) e poi rimanere in posizione per altri 1,5 sec. Di tutte le Live Photos che ho scattato nelle ultime settimane, probabilmente si salvano solo quelle di mio figlio. Ne ho fatte diverse in giro per la città, ma nessuna di queste mi dice qualcosa di più di quello che fa la foto. L’ambito di utilizzo ideale credo sia proprio con le persone, ma catturare una Live Photo “decente” diventa ancora più complicato quando oltre a doverci ricordare di rimanere fermi per tutta la durata dello scatto (ovvero finché c’è la scritta live) il soggetto deve anche “contribuire” in qualche modo: se sta sempre fermo la Live Photo diventa inutile, se si muove in continuazione la foto potrebbe risultare mossa. Il fatto che la funzione si debba attivare o disattivare manualmente è una buona idea, proprio perché non sempre è utile e il risultato è più pesante di una normale foto, ma spesso mi è capitato di lasciarla involontariamente attiva. Girovagando un po’ tra le impostazioni ho scoperto che c’è una soluzione semplice al problema ed ho iniziato ad avere una visione più chiara dell’implementazione attuale delle Live Photos. Da qui l’idea di elencarvi alcuni suggerimenti per l’uso.

Condividere Live Photos

L’idea di base è che se il mezzo (l’app) o il destinatario (OS) non supportano le Live Photos, queste verranno trattate come normali immagini. Nulla di sbagliato, se non fosse che in due occasioni (su un totale di 50, va detto) l’immagine ricevuta dal destinatario via Whatsapp non era quella che vedevo io. Come se avesse ricevuto un frame (peraltro mosso) della porzione di video antecedente lo scatto. Davvero molto strano e non sono mai riuscito a riprodurre il problema, quindi lo segnalo ma lo considero più un malfunzionamento temporaneo che una cattiva implementazione della logica di condivisione. In generale, comunque, possiamo condividere una Live Photo senza difficoltà, ma sempre e solo come immagine statica. Nell’app Foto, sia da iPhone che da Mac, non c’è una funzione che divida i due elementi e, all’atto dell’inoltro, non possiamo selezionare se mandare la foto o il video.

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Collegando l’iPhone al Mac e lanciando l’app acquisizione immagine, per ogni Live Photo vediamo invece sia il file JPG che il MOV e li possiamo salvare separatamente in una cartella di nostra scelta. In media l’immagine pesa 2MB, mentre il filmato di 3 secondi occupa circa 4MB. Quest’ultimo può essere reimportato regolarmente in Foto oppure inviato con qualsiasi mezzo si preferisca. Una cosa decisamente curiosa è che cliccando con il tasto destro sulla libreria Foto iCloud su OS X e scegliendo “Mostra contenuto pacchetto”, non sono riuscito a trovare da nessuna parte i MOV delle Live Photos. Pare esserci solo il JPG, il quale ha il peso della sola immagine, tuttavia nell’app mi fa vedere anche l’animazione. È un mistero di cui ancora non sono venuto a capo.

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Trasformare una Live Photo in una Foto

Ve lo assicuro, vi capiterà prima o poi di dimenticarvi l’opzione Live Photos attiva. In questi casi non seguirete le linee guida necessarie e difficilmente otterrete buoni risultati nella parte animata. La foto però, potrebbe essere buona, quindi ha senso mantenere solo questa. Apple ha previsto un modo semplicissimo per risolvere il problema, infatti nell’app Foto possiamo entrare in modifica di una Live Photo e trasformala in un’immagine statica con un tap sull’icona in alto a sinistra (blu attiva, grigia disattiva). L’originale, però, sembra rimanere nei server cloud di Apple, infatti avremo sempre la possibilità di recuperarla in un secondo momento nello stesso modo.

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Modificare una Live Photo

In alcuni casi potremmo invece dover trasformare una Live Photo in un’immagine statica anche senza volerlo. Tentando di applicare filtri e regolazioni avanzate, verremo avvisati che questi comporteranno la perdita dell’animazione. L’unica opzione che mantiene la Live Photo è quella del miglioramento automatico (bacchetta magica in alto a destra). Da notare che anche in questo caso avremo sempre la possibilità di ritornare alla Live Photo originale, perdendo naturalmente le modifiche applicate.

Condividere l’animazione con una GIF

Una volta ottenuto il file MOV con Acquisizione immagine sul Mac (ma è probabile che escano dei tool specifici nei prossimi giorni), possiamo convertire l’animazione in un formato facilmente condivisibile sui social, ovvero una GIF. Personalmente ho provato con Photoshop dove ci sono tante funzionalità avanzate, ma è un software over dimensionato per un simile compito. Per fortuna esistono diversi servizi online che fanno qualcosa di simile gratuitamente. Ne ho provati alcuni e quello più immediato mi è sembrato essere questo, anche se funziona bene solo con le Live Photos orizzontali (quelle verticali le deforma) e le ridimensiona piuttosto piccole. Per i social vanno anche bene, ma se volete maggior controllo l’app migliore che ho trovato è GIF Brewery (4,99€). Con questa possiamo tagliare, ridimensionare, aggiungere testo, selezionare punto di inizio e fine, modificare il framerate (velocità) e tanto altro. È uno strumento eccellente che per questo specifico compito (ovvero convertire video in GIF animate, non soltanto le Live Photos) è molto più pratico, veloce e produttivo anche di Photoshop.

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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