Tim Cook in Italia, fra l’esperienza universitaria e il futuro di Apple

Ieri il CEO di Apple, Tim Cook, ha tenuto uno speech in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Bocconi. Alla presenza dell’ex premier Mario Monti, Presidente emerito dell’ateneo milanese, Cook ha parlato di business rivolto alla comunità, permeato di valori e non solo orientato al profitto. È sempre stato questo l’animo che ha mosso la sua carriera e oggi in Apple può contare sulla collaborazione di un team che lo condivide a pieno. Per Cook, il business orientato alla comunità è sempre stato nel DNA della società che guida, grazie anche all’eredità morale lasciata da Jobs. I giovani, dunque, devono capire che il futuro della nostra società può essere costruito da soli, indipendentemente dalle azioni dei governi: solo mettendo a disposizione del bene comune le proprie conoscenze è possibile cambiare e migliorare l’intero substrato sociale. Il CEO ha anche posto l’accento sulla responsabilità del cambiamento climatico che grava sull’attuale generazione che ha il dovere morale di curare il pianeta e di prevenire il surriscaldamento globale. Infine, Cook si è rivelato entusiasta di essere in Italia, “un Paese che è fonte di ispirazione per il nostro lavoro, poiché è una nazione in cui eccellenza significa fare meglio, non fare di più”.

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Terminato l’incontro (il cui ricordo non rimarrà sicuramente nella storia come il discorso di Steve Jobs all’Università di Stanford), prima di recarsi dal premier Renzi e, successivamente, a cena in uno dei ristoranti milanesi di Carlo Cracco, Cook ha rilasciato una importante intervista al Corriere della Sera. Ripartendo dal solito discorso sui valori, ha ribadito ancora una volta il suo essere gay: “Ho fatto outing poiché sentivo il peso della responsabilità di comunicare al mondo il valore della diversità ed aiutare chi non ha ancora avuto il coraggio di dichiararsi a farlo”. Per Cook, la diversità è fonte di creatività e di progresso, nonché la forza motrice di Apple, società da qualche anno impegnata nella battaglia per i diritti della comunità LGBT. Inoltre, Cook ha puntualizzato che Apple ha creato in Italia più di 80 mila posti di lavoro, molti di questi legati allo sviluppo di app per iOS: “Chiunque può imparare a sviluppare app”, ha detto il CEO, sostenendo che il focus per ogni applicazione varia da persona a persona e che ognuno può contribuire a migliorare l’esperienza di vita degli altri.

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Come tutti, Cook ha rivelato di avere paura circa il futuro del trattamento dei dati personali: Apple ha una propria politica interna che tutela la privacy dei propri clienti (tanto che il governo USA e diversi magistrati hanno richiesto alla società di decrittare i dati degli indagati, ma senza successo), in controtendenza rispetto alla concorrenza che, invece, immagazzinando informazioni quali foto, spostamenti e abitudini può ricostruire digitalmente la vita dei propri utenti. Qualora i gestori dei dati decidano di farne “carne da macello”, Cook prevede un evento disastroso che, si spera, possa essere evitato.

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Infine, il CEO rivela che ama ancora moltissimo il proprio Mac, ma che in viaggio adora utilizzare iPhone e il nuovo iPad Pro (che peraltro ha utilizzato per il proprio discorso in Bocconi) e che l’Apple Store al posto del Cinema Apollo a Milano è confermato, ma che sarà un tributo alla magnificenza artistica italiana.

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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