Recensione: Creative Outlier, cuffie Bluetooth giovanili e ricche di funzioni

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Dopo un iniziale periodo in cui mi tenevo ben alla larga dalle cuffie Bluetooth, queste sono diventate uno dei dispositivi a cui sono più affezionato e che uso con maggiore frequenza. La qualità del suono via cavo è certamente superiore, ma la comodità di non avere fili può essere determinante. Ad esempio posso ascoltare la TV dal letto senza un lungo cavo che attraversa la stanza, spostarmi dalla scrivania senza rischiare di tirarmi dietro lo smartphone e continuare ad ascoltare musica o parlare al telefono in tutta libertà. Inoltre la qualità audio è migliorata con le ultime tecnologie e non bisogna dimenticare che nella maggior parte dei casi ascoltiamo musica compressa in streaming, per cui è quasi più facile raggiungere i limiti della sorgente che di una buona cuffia Bluetooth. Da circa 1 mese sto provando le nuove Creative Outlier, cuffie on-ear leggere e dal design giovanile.

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Sono disponibili in bianco o in nero (io ho scelto queste ultime) ed arrivano con tutta una serie di decorazioni colorate da installare intorno al padiglione. Di base troviamo degli anelli arancioni, ma ci sono anche quelli gialli, neri, fucsia, bianchi e verdi. In dotazione un cavo microUSB/USB per la ricarica (1,5m) ed uno jack da 3,5mm (1,2) utile per continuare ad usarle anche quando la batteria è scarica (oppure su device che non hanno il Bluetooth).

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La costruzione lascia un po’ a desiderare: tutta in plastica e fin troppo semplice in termini di struttura. Il feeling purtroppo è quello di un prodotto economico, tuttavia è stata una precisa scelta progettuale, in quanto le parti mobili sono ridotte al minimo e la plastica adoperata ha una flessibilità pazzesca. Si possono quasi piegare al contrario senza romperle o deformarle. Altro vantaggio è nella leggerezza, perché non superano i 100g. L’estetica non è proprio nelle mie corde: la definire fresca e giovanile, ma purtroppo io non non rientro più in nessuna delle due categorie. Dal punto di vista ergonomico non mi piace il fatto che non si richiudano e che i padiglioni abbiano un’inclinazione fissa. Tuttavia questa è stata calcolata molto bene, perché adattando l’archetto alla dimensione della propria testa poggiano sempre bene sulle orecchie.

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L’interno dei padiglioni è di una similpelle piuttosto soffice anche se non molto imbottita e l’arco esercita una pressione decisa e non fastidiosa. Portando gli occhiali un po’ le avverto, però ci si fa presto l’abitudine e si riescono ad usare anche per un paio d’ore di fila senza particolari disagi. La presa è comunque molto buona e grazie anche all’estrema leggerezza, le Creative Outlier rimangono sempre in posizione, anche se scuotiamo il capo bruscamente. Correndo a ritmo sostenuto scivolano leggermente, ma reggono abbastanza bene per essere delle cuffie on-ear.

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Sul padiglione destro troviamo il tasto di accensione, il quale funge anche da play/pause con una pressione singola. Tenendolo premuto fin dall’accensione si attiva invece il pairing Bluetooth (qui in versione 4.1). Io le ho usate molto con LG G4, dove ho potuto eseguire l’abbinamento semplicemente avvicinandole allo smartphone grazie alla presenza dell’NFC. Sullo stesso padiglione si trovano i controlli, che sono decisamente ricchi. Non abbiamo solo i classici volume + e -, ma anche il cambio traccia. Inoltre al centro si trova una porta microSD, in cui possiamo inserire una memoria con i nostri brani preferiti (in MP3) ed usarle quindi senza nessuna sorgente aggiuntiva. È una bella idea e funziona discretamente bene, però si avverte un leggero fruscio in sottotraccia che non è presente nella riproduzione Bluetooth o cablata.

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Dall’altra parte dello stesso padiglione si trova un selettore dal quale scegliere la sorgente: Bluetooth, microSD o USB audio. Quest’ultima modalità può risultare molto utile per il computer, in quanto basta usare lo stesso cavo di ricarica per collegarle e verranno riconosciute come periferica audio, sia in uscita che in entrata disponendo di microfono integrato. Le ho usate più di una volta per le chiamate e l’interlocutore riceve la nostra voce abbastanza chiara e forte.

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Se per la parte costruttiva non sono rimasto positivamente impressionato, non ho invece molte critiche per quanto riguarda l’audio. Si sente l’intervento di equalizzazione, ma se l’obiettivo era quello di ottenere una dinamica più coinvolgente che facesse risaltare anche l’audio in streaming di qualità media, beh, ci sono riusciti. Tuttavia non ho avvertito un’identità molto ben definita, nel senso che la timbrica non è troppo calda o fredda, i bassi presenti ma non oltremisura, gli alti decenti ma non cristallini e i medi stanno un po’ dietro ma ci sono.

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Detta così potrebbe sembrare una pagella negativa, ma in realtà riescono ad adattarsi discretamente bene al pop, rock, fusion, r&b, hip hop e persino col progressive metal si fanno ascoltare. Non le sceglierei per il jazz o la classica, ma per il resto risultano piuttosto flessibili. Il volume è buono, non proprio elevatissimo ma buono, però al tetto massimo le frequenze basse di alcuni brani possono diventare roboanti, inficiando la qualità complessiva. Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è la perfetta separazione dei canali stereo. L’ho avvertita già con la musica ma è diventata evidentissimo con i film, dove anche a bassissimo volume potevo avvertire perfettamente la spazialità della scena.

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La batteria dura circa 9h di riproduzione continua, che non sono male. L’azienda ne dichiara 10, ma forse a volume un po’ più contenuto di quello da me usato. Non pare esserci però un sistema di standby automatico o, se c’è, non è molto efficiente. Un paio di volte le ho dimenticate accese per una giornata (senza nessun dispositivo connesso) ed hanno perso oltre il 70% di carica. Se però vi ricordate di spegnerle, come è giusto che sia, l’autonomia non sarà un problema.

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Su Android mi sono divertito un po’ con l’app Buddy di Creative (gratuita) che consente di avere notifiche audio per le app che si desidera. L’ho attivata per quelle di messaggistica e ad ogni notifica la musica si abbassa e una voce legge in italiano il mittente ed il contenuto. Funziona piuttosto bene devo dire, ma visto l’alto tasso di comunicazioni che ricevo l’ho dovuta spegnere, altrimenti non riuscivo a sentire neanche una canzone senza interruzioni.

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Conclusione

Vorrei iniziare dalle cose negative: costruzione migliorabile, design così così e forma troppo statica (non si chiudono e i padiglioni non ruotano in nessuna direzione per adattarsi alle orecchie). Sono tutte cose notate a primo impatto, per questo parto da qui nella valutazione delle Creative Outlier. Poi si iniziano a scegliere gli anelli acustici colorati, che non cambiano il design ma ci consentono di dare un tocco di personalità, nonché anche di rinfrescarle ogni tanto. A proposito, pare che questi abbiano anche un potenziale impatto sulla resa dei bassi, ma io li tolti e messi più volte senza avvertire nessun cambiamento degno di nota. L’esperienza di abbinamento ed uso si è rivelata molto buona, complice un Bluetooth 4.1 efficiente e la presenza dell’NFC. I comandi sono tanti e facili da localizzare e non avendo volume e cambio traccia unificati, si può controllare il tutto più comodamente. Inoltre è possibile aumentare il volume con step singoli oppure in modo lento e progressivo tenendo il tasto premuto finche si desidera. L’idea dell’uso con microSD è anche piuttosto interessante in alcuni ambiti, ad esempio per l’allenamento che non richiederà la necessità di uno smartphone collegato. A livello di ergonomia trovo fastidioso che non sia stato previsto un minimo di flessibilità nei padiglioni, però alla fine dei conti non ho avuto problemi. Non sono le cuffie più comode che abbia provato, ma non danno fastidio e sono anche piuttosto stabili. La resa audio è quel che è, non al di sopra della media ma sicuramente in grado di soddisfare il palato dei più giovani senza andare quasi mai in sofferenza. Dopo un primo impatto non ottimale, un mese di utilizzo mi ha concesso di vederle sotto un’ottica più benevola, incasellandole in un segmento in cui possono avere il loro senso, anche se proprio in quello – ovvero la mobilità – verrà fuori l’impossibilità di ripiegarle e la mancanza di una custodia da trasporto. Va sottolineato, però, che proprio per il contenimento delle parti mobili Creative è riuscita ad ottenere questa struttura flessibile che si può bistrattare senza temere di romperla. Il suono c’è, le funzionalità sono tante e l’estetica sbarazzina ha un suo pubblico di riferimento. Alla fine dei conti è solo il prezzo di 99€ ad essere forse un po’ eccessivo. Per fortuna c’è una promozione in atto, per la quale mettendo nel carrello le Outlier si ottiene in omaggio il dongle Bluetooth audio BT-W2 del valore di 39,99€. Questo funziona su Mac, PC o Playstation 4 e supportando l’aptX riduce al minimo la latenza ed migliora ulteriormente la resa audio.

PRO
+ Leggerissime e molto stabili
+ Estremamente flessibili, non temono la rottura
+ Tante possibilità di ascolto (via Bluetooth, USB, AUX-in, microSD)
+ Presenza di NFC per un abbinamento più rapido
+ Supporto aptX
+ Controlli ricchi e piuttosto pratici
+ Batteria dalla buona durata
+ Ottima separazione stereo
+ Possibilità di personalizzazione con anelli di vari colori
+ App Buddy per Android con lettura in italiano delle notifiche

CONTRO
- Costruzione povera
- Struttura non richiudibile e con padiglioni fissi
- Mancanza di una custodia da trasporto
- Prezzo elevato

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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