Recensione: HUB in metallo con 7 porte USB 3.0 di Orico

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Ho perso il conto delle periferiche USB che utilizzo. Dischi, microfono, casse, lettori di memorie, colorimetro, webcam… senza contare poi il collegamento di smartphone, che può avvenire con cavo microUSB, Lightning e ormai anche USB-C. Nel 2013 ho preso un HUB USB 3.0 di Orico, che usato con ottima soddisfazione fino a qualche mese fa. Di recente si è reso necessario traslocarlo su un altro computer, per cui ne ero rimasto sprovvisto sul Mac Pro. Molti di questi HUB hanno medesimi circuiti e vengono poi venduti da ditte diverse (quasi tutte cinesi), con un rebranding e qualche piccola variazione estetica, ma ho preferito scegliere lo stesso marchio, con il quale mi sono trovato molto bene. Girovagando su Amazon, come spesso si fa quando si è alla ricerca del prossimo gadget hitech, mi sono imbattuto nel prodotto che ho poi deciso di acquistare.

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Questo presenta lo stesso numero di porte del precedente (7), ma una serie di vantaggi che ho gradito. Il primo è la costruzione interamente in metallo, che lo rende più robusto e gradevole alla vista. Il secondo è che le porte sono disposte orizzontalmente, per cui non ci sono problemi anche con dispositivi larghi, come alcune pendrive. Il terzo è correlato al precedente, in quanto la differente disposizione delle porte lo ha reso sì più largo, ma decisamente più corto, meno alto e complessivamente compatto. A guardarlo in foto non si direbbe, ma è lungo solo 14cm ed ha una sezione di 5x5cm. Il quarto ed ultimo vantaggio è che possiede un pulsante di accensione/spegnimento, per cui è possibile disattivarlo anche senza staccare la spina.

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L’ho messo in funzione un paio di settiamane fa e lo sto trovando molto comodo. Nella scheda tecnica era menzionata la presenza del chip VIA VL812, che in teoria dovrebbe garantire maggiore stabilità e velocità, ma in pratica non mi sembra avere efficacia superiore ad altri HUB. Anzi, devo dire purtroppo di aver riscontrato due problemi: una volta si è spento durante l’uso e non si è riacceso fintanto che non ho staccato e riattaccato la spina, mentre in un’altra occasione ha deciso di scollegare tutti i dispositivi. Sono stati due casi isolati, ma con il precedente non mi era mai capitato in 2 anni di onorato servizio. Come si dice: chi lascia la strada vecchia per la nuova… Ad ogni modo l’ho provato con tutte e 7 le porte in uso e regge bene, tranne per i due incidenti succitati. Al momento però lo uso come vedete di seguito, ovvero con 4 dispositivi fissi e 3 porte libere per ospitare altrettanti cavi di collegamento per smartphone e tablet (microUSB, Lightning e USB-C).

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Conclusione

Fa una buona impressione, c’è poco da dire. Si può anche smontare facilmente perché non è tutto ad incastro come i classici HUB di plastica. È ben assemblato, compatto e molto pratico per via della disposizione delle porte e del pulsante di accensione/spegnimento. Tuttavia devo ammettere che son stato disposto a spendere i suoi pesanti 53€ proprio per non avere nessun tipo di inconveniente, e invece me ne sono capitati 2 in 15gg. Probabilmente sarà stata anche colpa mia, perché ho cambiato scrivania, disposizione, cablaggi e 3 monitor in questo periodo, quindi ho armeggiato parecchio con i cavi ed eseguito decine di riavvii, in tutti i casi mi aspettavo delle prestazioni “granitiche” avendo speso tanto e invece i suoi sbalzi di umore li ha avuti. Per questa ragione non gli assegno un voto alto, anche se la struttura, l’ergonomia e le funzionalità mi avrebbero indotto a farlo. Forse, con il senno di poi, sarebbe stato meglio risparmiare qualcosa e prendere il modello simile di Aukey. Questo è un po’ più lungo, sicuramente meno rifinito e in classica plastica nera, però costa 14€ in meno ed ha 2 porte aggiuntive dedicate solo alla ricarica. Magari lo proverò nei prossimi giorni.

PRO
+ Ottimi materiali ed assemblaggio
+ Intelligente posizionamento delle porte
+ Molto compatto
+ Tasto di accensione e spegnimento
+ LED di attività per ogni porta

CONTRO
- Costoso
- Ha qualche sbalzo di umore

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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