Recensione: The Everyday Messenger by Peak Design, la borsa fotografica per tutti i giorni

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Ogni fotografo, presto o tardi, si accorge che una sola borsa non basta. A seconda delle diverse attrezzature ed esigenze, ne serve una per muoversi leggeri, una per portarsi dietro più attrezzatura ed una per viaggiare a pieno carico, in cui non possono mancare anche computer ed accessori. Inoltre ci sono situazioni in cui è più conveniente una tracolla, altre in cui si preferisce il manico ed infine quelle in cui è opportuno uno zaino. Con un cospicuo investimento si possono avere tutte, ma si finisce per essere sommersi dalle borse. Io ne conto 8 nella mia stanza, quando poi ne uso costantemente solo tre. Le altre prendono polvere per la maggior parte del tempo, anche se poi quelle due o tre volte l’anno risultano fondamentali. Non sarebbe bello avere una sola borsa abbastanza pratica da essere usata tutti i giorni ma al tempo stesso tanto spaziosa da poterci accompagnare anche in un viaggio? Una realizzata con materiali di qualità e resistente a tutto senza però rinunciare allo stile? Con questo obiettivo le menti di Peak Design hanno iniziato un cammino che li ha portati fino al loro miglior prodotto: The Everyday Messenger.

everyday-messenger-intro

L’azienda è nota principalmente per i diversi progetti finanziati con successo tramite Kickstarter, il primo dei quali risale al 2011. Da allora sono cresciuti molto, ampliando la loro offerta, ma ogni prodotto ha mantenuto un carattere unico ed esclusivo. Nel catalogo non si trovano oggetti comuni, insomma, ma soluzioni originali a problemi pratici. Quelle piccole grandi cose a cui nessun altro ha pensato e che si possono rivelare utilissime nella vita quotidiana del fotografo. Ciò che volevano raggiungere con questa messenger non è affatto banale e per riuscirci hanno ripensato da zero ogni singolo elemento che la costituisce. Recensirla non è cosa facile vista la quantità di brevetti e nomi che descrivono ogni caratteristica, ma cercherò di farlo nel modo più semplice possibile.

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Iniziamo a parlare di misure, anche se poi vedremo che sono piuttosto relative. Così come la vedete è larga 43 cm, alta 29 e profonda 13. The Everyday Messenger è disponibile in due tinte: heritage tan e charcoal, che sono sostanzialmente un beige/marrone ed un grigio/nero. Io ho scelto quest’ultimo, in cui vi sono piccoli elementi a contrasto di un bel rosso vivace. Il materiale esterno è il primo elemento su cui soffermarsi, perché oltre ad essere robusto e ad avere un bell’aspetto è anche resistente all’acqua. E non solo lui, ma anche le cerniere. Si può usare sotto la pioggia battente senza il rischio che l’attrezzatura si bagni o che le zip arrugginiscano, in quanto i denti di metallo sono rivolti verso l’interno.

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Rimanendo ancora all’esterno, merita attenzione la tracolla, in cui vi sono tantissime caratteristiche singolari. La prima è che la stessa risulta larga e piatta, molto morbida ma al tempo stesso robustissima. La zona dell’imbottitura è altresì originale, perché è spessa solo 7mm, per cui potrebbe sembrare scomoda a guardarla, mentre invece è costituita da un materiale che si adatta alla nostra spalla rendendola comodissima anche a pieno carico. Ma non finisce qui, perché è incredibilmente pratico anche il sistema per allungarla o accorciarla: basta sollevare e spostare il fermo metallico che blocca la fibbia. Non so davvero come abbiano fatto, ma è una soluzione praticissima perché anche con la borsa a tracolla ci si mette un attimo a stringerla o allentarla a seconda delle necessità.

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Dalla parte opposta si trova un altro gancio metallico che può essere fissato in tre punti diversi lungo la cinghia, così da accorciarla rapidamente se vogliamo portare la borsa dietro la schiena. In questo caso potremmo anche estrarre una terza cinghia da una piccola tasca laterale sulla destra, che si aggancia con il medesimo sistema sulla tracolla creando una struttura stabile a mo’ di zaino.

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Oppure ancora, nella taschina sul lato opposto si trova una ulteriore cinghia che si unisce a quella precedente sulla vita. Insomma, si può usare davvero in tantissimi modi.

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In ultimo, ma non per ultimo, Peak Design ha pensato di risolvere anche un annoso problema di tutte le tracolle, ovvero l’arrotolamento. Ok, non sarà sicuramente questo il termine tecnico, ma il punto è che le cinghie delle messenger o sono cucite, per cui si muovono poco e risultano scomode, oppure sono fissate su ganci che ruotano e ci si trova sempre con la tracolla rigirata su sé stessa. In questa borsa no: il fermo è costituito da un disco circolare che consente alla cinghia di ruotare di 180° per la massima flessibilità, ma è molto difficile che si avvolga.

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Tutte queste piccole cose rendono evidente la cura per i dettagli presente nella Everyday Messenger. E pensate che ci siamo ancora limitati solo all’esterno. Qui avrete sicuramente notato anche i gradevoli dettagli rossi disseminati qua e là, che sono verdi nella variante Hernitage Tan. Ma la cosa che vorrei sottolineare è che tutte le parti metalliche sono blocchi unici di acciaio inossidabile ed anche belli spessi, progettati per non avere parti mobili e durare in eterno. Sui due lati troviamo altre cose interessanti, come le tasche dal taglio diagonale in cui riporre oggetti per un accesso rapido (ma non ci sono chiusure, quindi meglio evitare smartphone o cose del genere).

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Quella fascia che prosegue dalla base della tracolla non è solo un dettaglio estetico, in quanto risulta compatibile con il sistema CapturePro Camera Clip, che rivedremo tra qualche giorno in una recensione dedicata.

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Passiamo all’interno? No, ancora no. Dimenticavo infatti di citare la maniglia, un elemento che diamo per scontato ma la cui utilità è fondamentale. Ancora una volta la realizzazione di Peak Design risulta perfetta, essendo della giusta ampiezza e integrata perfettamente in termini estetici. Non è una di quelle rigidi che rimane fastidiosamente troppo sollevata e neanche una di quelle inconsistenti che non restituiscono un senso di sicurezza e stabilità. L’imbottitura non è tanta ma è più che sufficiente allo scopo ed è rifinita esternamente con lo stesso materiale liscio al tatto che si trova nella tracolla.

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Siamo finalmente pronti per aprire la borsa ed ecco che spunta fuori un altro dettaglio curioso. Si chiama MagLatch ed è l’originale chiusura brevettata dai tecnici di Peak Design. Anche in questo caso il tutto è realizzato con elementi di acciaio inossidabile monoblocco, evitando parti mobili e sistemi di aggancio che potrebbero danneggiarsi con il tempo. Cosa rende unica questa chiusura?

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In primo luogo il fatto che si possa aprire con una facilità estrema con solo dito: basta inserirlo nell’anello tirare verso il basso e poi verso l’esterno. Ma non solo, perché all’interno troviamo agganci a 4 altezze diverse, che ci consentono di chiudere la borsa con la medesima facilità anche quando è carica come un uovo.

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Gli elementi in acciaio che rimangono a vista sono così belli che sembrano far parte del design e non dei residui inutilizzati. Altrettanto comoda è la chiusura, in quanto nella zona frontale ci sono calamite che attirano il gancio, per cui basterà liberarlo all’altezza desiderata. È imbarazzante la semplicità d’uso e la qualità costruttiva è superlativa.

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Ed eccoci all’interno, anzi, più precisamente nella tasca frontale. Questa è accessibile grazie ad una cerniera che si apre sui due lati e fino in fondo, così da garantire un’ampia luce per riporre e pescare oggetti. Vi sono quattro piccole tasche sul davanti, due con cuciture verdi e due rosse (utile per suddividere i contenuti per tipologia, ad es. memorie e batterie) e altre quattro tasche sul lato opposto, anche se queste sono sovrapposte a due a due. Il tessuto è elastico, cosa molto comoda perché si adattano facilmente anche a contenuti più spessi. Complessivamente la tasca è larga 27 cm, mentre lo spessore è minimo da vuota, ma può raggiungere anche 5 cm da piena grazie al soffietto.

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Il vano principale è largo circa 40 cm in cima e stringe leggermente verso il fondo. All’interno si trovano tre separatori, ma ovviamente anche questi non potevano essere quelli tradizionali a cui siamo abituati. Sono rigidi e robusti ed hanno uno schema che ricorda quasi un origami. Ognuno di essi si può ripiegare in tanti modi diversi, così da ospitare agevolmente qualsiasi corpo macchina, obiettivo o accessorio.

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Possono essere stretti 6 cm o estendersi fino a quasi 22, oppure ripiegarsi in una delle due sezioni orizzontali. Possono persino essere sfruttati per creare un doppio fondo e mettere elementi uno sopra l’altro evitando che impattino o si possano rigare. Il velcro è disposto intorno e su tutto il fondo, per cui non ci sono posizioni obbligate: possiamo usare i tre divisori in qualsiasi modo ci venga in mente

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Inoltre l’interno della borsa ha delle cuciture diagonali di sostegno e vi sono ben 22 aree rinforzate su tutta la struttura. Il fondo non è molto imbottito, unica cosa leggermente sottotono, ma questo è anche rivestito per maggiore sicurezza e protezione dai liquidi.

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Sempre all’interno notiamo una piccola tasca in cima, forse il posto ideale per lo smartphone visto che risulta al sicuro dalla pioggia ma al tempo stesso facilmente accessibile. Lungo tutta l’area superiore vi è infatti una cerniera che consente di arrivare direttamente al vano principale della borsa, sia per prendere al volo la fotocamera o cambiare comodamente obiettivo, che per raggiungere appunto lo smartphone.

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Ma chi si sposta ormai senza un computer? Nella tasca posteriore della Everyday Messenger ci calza un portatile da 15″, come il MacBook Pro Retina, e possiede anche un secondo scompartimento in cui riporre un tablet da 10″.

everyday-messenger-piena

Non è facile portarla a pieno carico, ma con 5D Mark III, 70-200 f/2,8, 35mm f/2, 24mm f/1,4, 2 flash, Macbook, iPad Air 2, iPhone 6s ed una infinità di accessori, ci sono quasi riuscito. In realtà nella foto superiore l’ho volutamente chiusa al livello più alto per farvi vedere come appare, ma con tutte quelle cose rimanevano ancora circa 8/10 cm completamente liberi in cima, su cui si poteva inserire un piccolo treppiedi da viaggio.

everyday-messenger-chiusure

Vi è in effetti uno scompartimento vuoto sotto il logo Peak Design in cui far passare una gamba e nella zip si trova un elastico robusto per fissarla alle altre 2 e non farlo cadere. È una soluzione ingegnosa, anche se adatta solo a cavalletti molto piccoli.

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Conclusione

Se dovessi elencare nei pro ogni caratteristica indovinata della borsa The Everyday Messenger di Peak Design non finiremmo più, per cui mi limito a segnalare le uniche cose che migliorerei: il fondo ancora più imbottito (così non è a rischio, ma lo preferisco più spesso) e il fatto che a pieno carico tenda a non rimanere in piedi. Quest’ultimo problema, però, nasce dalla struttura stessa che assomiglia a quella di un trapezio con base più larga in condizioni normali ma si inverte fino ad avere il lato superiore più largo quando carica al massimo. Tuttavia sarà difficile utilizzarla così, perché già con la chiusura al secondo scalino ci entra veramente di tutto e di più, pur mantenendo le dimensioni compatte. Non ho volutamente sottolineato anche la bellezza estetica, volendomi invece concentrare sulla miriade di soluzioni tecniche ideate da Peak Design per renderla più funzionale e comoda, ma va detto che è anche un bel guardare. Non è una di quelle borse super-classiche in pelle, ma si capisce immediatamente che non è una tradizionale messenger di plastica. È un prodotto moderno con uno stile senza tempo e un’anima tecnologica caratterizzata da un’infinità di idee originali. Il conto è ovviamente salato e non poteva essere altrimenti, ma quando ogni singolo elemento viene progettato in modo anti-convenzionale e unico, si paga senza troppi rimpianti. Si può comprare sul sito dell’azienda a $249.95 a cui vanno aggiunte spedizione e quasi sicuramente la dogana. Ma si trovano anche alcuni esemplari su Amazon a circa 270€. Non so se effettivamente sostituirà le 3 borse che uso di più, ma in questi giorni sto uscendo sempre con questa, qualsiasi fotocamera o dispositivo io debba portare, per cui ritengo che la sfida di Peak Design sia vinta.

PRO
+ Design e qualità costruttiva senza tempo
+ Rivestimento resistente all’acqua
+ Rinforzi strutturali su tutti i lati e in fondo
+ Tracolla morbida, comoda e facilissima da ridimensionare
+ Maniglia comoda
+ Ganci e supporti in acciaio inossidabile monoblocco e senza parti mobili
+ Innovativo sistema di chiusura: facilissimo e robusto
+ Possibilità di chiuderla a 4 altezze
+ Cinghie aggiuntive per fissarla alla vita
+ 2 Strisce di supporto per CapturePro
+ Vano computer + vano tablet + vano smartphone
+ Apertura semplificata dall’alto e con zip antipioggia
+ Vani interni con divisori molto robusti
+ Divisori rimodellabili sia nella forma che nella posizione
+ Possibilità di fissare un treppiede (ma solo di quelli compatti)

CONTRO
- Il fondo potrebbe essere più imbottito

DA CONSIDERARE
| A pieno carico dondola per via della forma che cresce di più in cima
| Il prezzo è elevato ma commisurato alla qualità

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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