Oltre alla dirigenza di Apple, un altro ostacolo potrebbe presentarsi tra l’FBI e lo sblocco dell’iPhone 5c dell’attentatore di San Bernardino. Infatti, secondo indiscrezioni carpite dal New York Times, sembra che molti ingegneri di Cupertino stiano pensando di rifiutarsi di svolgere il proprio compito nel caso in cui l’autorità giudiziaria dovesse ordinare ad Apple di creare un “fbiOS”. Nelle stesse argomentazioni dei legali di Apple si legge che sarebbe offensivo, per i principi su cui si basa l’azienda, ordinare ai propri dipendenti di fare un qualcosa giudicato da loro stessi ingiusto.
Nessuno degli ingegneri che si è impegnato nella progettazione di un sistema operativo con un tale livello di sicurezza sarebbe disposto di buon grado a minare il proprio stesso lavoro. Secondo le fonti del NYT alcuni sarebbero disposti anche a licenziarsi pur di non andare contro ai propri valori. In questo senso la mentalità tra le mura di Cupertino è rimasta la stessa dei primi anni, basata su una cultura indipendente trasmessa dai fondatori Jobs e Wozniak.
Una tale ribellione interna potrebbe generare non pochi problemi ad Apple, che rimarrebbe impossibilitata o quantomeno limitata nell’ottemperare all’ingiunzione dell’autorità. La società ha già dichiarata che necessita tra i 6 e i 10 ingegneri per circa un mese per raggiungere l’obiettivo della creazione di un OS alternativo. I tempi potrebbero quindi allungarsi di molto senza la collaborazione dei propri dipendenti, con conseguenze potenzialmente negative anche per la spesa. Infatti il giudice, indicato il congruo termine per l’adempimento, potrebbe comminare una forte sanzione per ogni giorno di ritardo. Per il momento sono solo ipotesi, bisognerà attendere la prima udienza del 22 marzo davanti alla U.S. District Courthouse di Riverside in California per conoscere i prossimi sviluppi sulla questione.